La Roma di Leon Battista Alberti

Veduta del Colosseo (Anonimo)
12/07/2005
Roma rende omaggio al grande Leon Battista Alberti (Genova 1406 – Roma 1472) con una mostra dal titolo “La Roma di Leon Battista Alberti. Architetti, umanisti e artisti alla scoperta dell'antico nella città del Quattrocento”, allestita fino al 16 ottobre presso i Musei Capitolini. L’evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni del VI centenario della nascita del grande architetto, teorico dell’arte e scrittore, ed è ospitata nell’esclusiva cornice di Palazzo Caffarelli.
La formazione artistica dell’Alberti si svolse soprattutto nella Capitale. Fondamentale fu il suo rapporto con la classicità: egli desunse dallo studio delle proporzioni degli edifici romani la base della progettazione architettonica e una ricca tipologia strutturale e decorativa. Diversamente dal Brunelleschi, però, non fu tanto inventore e costruttore, piuttosto attuò nell’architettura la sua concezione umanistica del mondo, incarnando, nella sua multiforme attività, l’ideale dell’uomo artista del Rinascimento. Archeologo, restauratore e urbanista, scrisse il De re aedificatoria “La prima trattazione organica sui problemi della città del Rinascimento”.
La mostra intende dimostrare il tentativo degli artisti del Quattrocento di riprodurre la monumentalità dell'antico attraverso l'astrazione del disegno, e riunisce opere di grande pregio e delicatezza, provenienti da prestigiose istituzioni europee e americane. Codici rarissimi, tra cui lo splendido Codex Escurialensis (Madrid, Escorial), e raffinate opere, tra cui una predella del Beato Angelico (Pinacoteca Vaticana) e uno degli affreschi di Andrea del Castagno staccati dalla medicea villa Carducci a Legnaia (Firenze, Uffizi), si affiancano al celebre bronzetto del Marc'Aurelio di Filerete, in suggestivo confronto con il modello equestre di piazza del Campidoglio e la monumentale testa bronzea del Cavallo Carafa (Napoli, Museo Archeologico). Per l'occasione sono esposti anche reperti campani provenienti dalle navi di Nemi, oggetto nel 1447 di un tentativo di recupero diretto dallo stesso Alberti.
Pezzi architettonici antichi e disegni del Quattrocento illustrano le architetture antiche di Roma alle quali Alberti si ispirò per il suo trattato e i suoi progetti (Mausoleo di Adriano, Pantheon, Colosseo, architetture del Foro Romano, di Augusto, di Traiano, archi trionfali, terme). Presenti anche alcuni disegni riferiti ai principali interventi sui monumenti antichi da parte dei Papi e in particolare da parte di Nicolò V, il papa umanista che inaugurò una nuova visione della Roma cristiana sulle basi dell'antico, e sotto l’egida del quale Alberti creò i suoi capolavori romani.
La Roma di Leon Battista Alberti.
Architetti, umanisti e artisti alla scoperta dell'antico nella città del Quattrocento
24 giugno - 16 ottobre 2005
Palazzo Caffarelli - Piazza del Campidoglio 1 - 00186 ROMA
Info, prenotazioni: 06 39967800
Orari: Martedì - domenica 9 – 20. Chiusura il lunedì.
La formazione artistica dell’Alberti si svolse soprattutto nella Capitale. Fondamentale fu il suo rapporto con la classicità: egli desunse dallo studio delle proporzioni degli edifici romani la base della progettazione architettonica e una ricca tipologia strutturale e decorativa. Diversamente dal Brunelleschi, però, non fu tanto inventore e costruttore, piuttosto attuò nell’architettura la sua concezione umanistica del mondo, incarnando, nella sua multiforme attività, l’ideale dell’uomo artista del Rinascimento. Archeologo, restauratore e urbanista, scrisse il De re aedificatoria “La prima trattazione organica sui problemi della città del Rinascimento”.
La mostra intende dimostrare il tentativo degli artisti del Quattrocento di riprodurre la monumentalità dell'antico attraverso l'astrazione del disegno, e riunisce opere di grande pregio e delicatezza, provenienti da prestigiose istituzioni europee e americane. Codici rarissimi, tra cui lo splendido Codex Escurialensis (Madrid, Escorial), e raffinate opere, tra cui una predella del Beato Angelico (Pinacoteca Vaticana) e uno degli affreschi di Andrea del Castagno staccati dalla medicea villa Carducci a Legnaia (Firenze, Uffizi), si affiancano al celebre bronzetto del Marc'Aurelio di Filerete, in suggestivo confronto con il modello equestre di piazza del Campidoglio e la monumentale testa bronzea del Cavallo Carafa (Napoli, Museo Archeologico). Per l'occasione sono esposti anche reperti campani provenienti dalle navi di Nemi, oggetto nel 1447 di un tentativo di recupero diretto dallo stesso Alberti.
Pezzi architettonici antichi e disegni del Quattrocento illustrano le architetture antiche di Roma alle quali Alberti si ispirò per il suo trattato e i suoi progetti (Mausoleo di Adriano, Pantheon, Colosseo, architetture del Foro Romano, di Augusto, di Traiano, archi trionfali, terme). Presenti anche alcuni disegni riferiti ai principali interventi sui monumenti antichi da parte dei Papi e in particolare da parte di Nicolò V, il papa umanista che inaugurò una nuova visione della Roma cristiana sulle basi dell'antico, e sotto l’egida del quale Alberti creò i suoi capolavori romani.
La Roma di Leon Battista Alberti.
Architetti, umanisti e artisti alla scoperta dell'antico nella città del Quattrocento
24 giugno - 16 ottobre 2005
Palazzo Caffarelli - Piazza del Campidoglio 1 - 00186 ROMA
Info, prenotazioni: 06 39967800
Orari: Martedì - domenica 9 – 20. Chiusura il lunedì.
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Torino | Dal 9 febbraio al 16 luglio alle Galleria d’Italia
JR in arrivo a Torino per la prima personale in Italia
-
Vienna, Amsterdam, Londra e Barcellona tra le destinazioni del nostro art-tour
Dieci (e più) mostre da non perdere in Europa nel 2023
-
Milano | Dal 14 al 16 aprile la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano
Torna miart: verso (e oltre) il 2023 in "Crescendo"
-
Roma | Tre mostre da scoprire a Roma
Da Penone a Rubens, il 2023 della Galleria Borghese
-
Dal 23 al 29 gennaio sul piccolo schermo
Da Vincenzo Gemito all'ossessione dei nazisti per l'arte, la settimana in tv
-
Roma | Fino al 23 febbraio gli scatti di Moreno Maggi
Una Roma inedita in mostra al Vittoriano