Mantegna a Verona
Mantegna. Sacra Famiglia con una Santa.
27/09/2006
Oltre 200 tra dipinti, disegni, incisioni, miniature, sculture, medaglie, cassoni dipinti; circa 100 musei e collezioni di tutto il mondo coinvolti nell’impresa.
Questi i numeri della grande mostra “Mantegna e le Arti a Verona 1450 – 1500” che prenderà il via il 16 settembre prossimo e resterà aperta al pubblico, nel Palazzo della Gran Guardia, sino al 14 gennaio 2007.
L’esposizione è parte integrante del progetto del Comitato Nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, un’iniziativa unica articolata in tre sedi con tre mostre che si svolgeranno, contemporaneamente, a Padova, Mantova e Verona.
Le tre esposizioni saranno incentrate ciascuna intorno alle opere più rappresentative della città: a Padova, punto di partenza sarà proprio la formazione del pittore nella bottega di Francesco Squarcione e la ricostruzione degli affreschi della cappella Ovetari, in parte distrutti nel 1944; Mantova darà conto di quasi cinquant’anni di lavoro di Mantegna alla corte dei Gonzaga, culminati con la Camera degli Sposi.
Il nucleo centrale della mostra di Verona sarà rappresentato dalle due opere realizzate da Andrea per Verona: la Pala di San Zeno del 1456-59 e la Madonna in gloria tra i Santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Gerolamo nota come Pala Trivulzio, eseguita per la chiesa di Santa Maria in Organo del 1497 (ora al Castello Sforzesco di Milano).
La Pala di San Zeno potrà essere eccezionalmente alla mostra, sulla via di un intervento di restauro che inizierà subito dopo e che è previsto della durata di due anni. Accanto ad essa verranno presentati disegni preparatori, le straordinarie riflettografie del disegno “soggiacente” e, la predella raffigurante La Crocifissione conservata in Francia dalla fine del Settecento e per questa unica occasione ricongiunta all’opera.
Per la prima volta sarà possibile ammirare, riunite, le più importanti opere dei maggiori artisti attivi a Verona nel seconda metà del Quattrocento.
Sono dipinti attualmente ospitati in musei e collezioni di tutto il mondo, e raccoglierli consentirà non solo di avere un quadro chiaro della realtà culturale veronese dell’epoca ma anche di valutare l’autografia di opere ancora di incerta attribuzione e di risolvere problemi tuttora aperti (ad esempio le influenze pierfrancescane sul gruppo delle Madonne di Francesco Benaglio).
Da questo eccezionale momento artistico emergono personalità di grande interesse, ancora poco studiate, ma tutt’altro che minori, come quelle di Francesco Benaglio (circa 1432-1492), Francesco Bonsignori (circa 1460-1519), Liberale da Verona (1445- 1526/29), Francesco Dai Libri (circa 1452 – prima del 1514) Domenico Morone (circa 1442- dopo il 1518) e i suoi allievi, protagonisti di un periodo che ha visto Verona rendere omaggio a Mantegna ma guardare con eguale interesse ad altri centri artistici e trovare, grazie ai pittori locali, una intensissima ed affascinante identità.
Se le influenze del grande artista padovano sono infatti innegabili, altrettanto evidenti sono i rapporti tra i veronesi e la cultura di ambito squarcionesco-donatelliano, le aperture a Venezia nel momento in cui era all’apice il confronto Giovanni Bellini - Antonello da Messina e si diffondeva la pittura narrativa di Carpaccio, le relazioni con Mantova (e quindi con la pittura lombarda) anche dopo la morte di Mantegna.
In tale contesto emergono fondamentali legami tra pittura e miniatura, con Liberale da Verona e Francesco e Girolamo dai Libri; tra pittura e scultura, con fra Giovanni e Giovanni Zebellana; tra pittura su tela e affresco, con Domenico e Francesco Morone, solo per fare alcuni esempi. Gli studiosi hanno inoltre sottolineato la grande abilità disegnativa di alcuni dei maestri veronesi, in particolare Francesco Bonsignori, da analizzare in stretto confronto col corpus grafico di Mantegna interamente esposto in questa sede.
Un’ampia sezione sarà dedicata alla cultura antiquaria e all’architettura veronese ispirata a modelli classici. Vi saranno presentati significativi elementi architettonici (rilievi, capitelli figurati, fregi, paraste, ecc.) provenienti da edifici rinascimentali, modellini appositamente realizzati dei principali monumenti del periodo (in primis la celebre Loggia del Consiglio attribuita tradizionalmente a fra Giocondo, fulcro della sezione) e, accanto a questi, una selezione di medaglie coniate da artisti veronesi, dai prototipi di Pisanello ad esemplari di Matteo de’ Pasti, Pomedello e Giovan Francesco Caroto.
Non meno rilevante, tra le sfaccettature della produzione artistica veronese di ispirazione antiquaria, è la pittura di “cassoni” e l’arte della tarsia lignea, campi di applicazione nei quali i veronesi sono riconosciuti tra i maggiori specialisti del tempo.
Un’occasione unica per celebrare il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna con opere importantissime per l’arte italiana e, allo stesso tempo, per studiare ed apprezzare un periodo esemplare della storia artistica veronese, che presenta punte di altissima qualità e interesse, riconosciute da Giorgio Vasari, così come da Bernard Berenson e Rudolph Wittkower.
Mantegna e le Arti a Verona 1450 - 1500
16 settembre 2006 – 14 gennaio 2007
Informazioni e prenotazioni
www.andreamantegna2006.it
tel. 199.199.111
Palazzo della Gran Guardia
Piazza Bra, Verona
Orario Dal lunedì al giovedì 9,30 – 19,30
venerdì, sabato e domenica 9,30 – 21,30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Questi i numeri della grande mostra “Mantegna e le Arti a Verona 1450 – 1500” che prenderà il via il 16 settembre prossimo e resterà aperta al pubblico, nel Palazzo della Gran Guardia, sino al 14 gennaio 2007.
L’esposizione è parte integrante del progetto del Comitato Nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, un’iniziativa unica articolata in tre sedi con tre mostre che si svolgeranno, contemporaneamente, a Padova, Mantova e Verona.
Le tre esposizioni saranno incentrate ciascuna intorno alle opere più rappresentative della città: a Padova, punto di partenza sarà proprio la formazione del pittore nella bottega di Francesco Squarcione e la ricostruzione degli affreschi della cappella Ovetari, in parte distrutti nel 1944; Mantova darà conto di quasi cinquant’anni di lavoro di Mantegna alla corte dei Gonzaga, culminati con la Camera degli Sposi.
Il nucleo centrale della mostra di Verona sarà rappresentato dalle due opere realizzate da Andrea per Verona: la Pala di San Zeno del 1456-59 e la Madonna in gloria tra i Santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Gerolamo nota come Pala Trivulzio, eseguita per la chiesa di Santa Maria in Organo del 1497 (ora al Castello Sforzesco di Milano).
La Pala di San Zeno potrà essere eccezionalmente alla mostra, sulla via di un intervento di restauro che inizierà subito dopo e che è previsto della durata di due anni. Accanto ad essa verranno presentati disegni preparatori, le straordinarie riflettografie del disegno “soggiacente” e, la predella raffigurante La Crocifissione conservata in Francia dalla fine del Settecento e per questa unica occasione ricongiunta all’opera.
Per la prima volta sarà possibile ammirare, riunite, le più importanti opere dei maggiori artisti attivi a Verona nel seconda metà del Quattrocento.
Sono dipinti attualmente ospitati in musei e collezioni di tutto il mondo, e raccoglierli consentirà non solo di avere un quadro chiaro della realtà culturale veronese dell’epoca ma anche di valutare l’autografia di opere ancora di incerta attribuzione e di risolvere problemi tuttora aperti (ad esempio le influenze pierfrancescane sul gruppo delle Madonne di Francesco Benaglio).
Da questo eccezionale momento artistico emergono personalità di grande interesse, ancora poco studiate, ma tutt’altro che minori, come quelle di Francesco Benaglio (circa 1432-1492), Francesco Bonsignori (circa 1460-1519), Liberale da Verona (1445- 1526/29), Francesco Dai Libri (circa 1452 – prima del 1514) Domenico Morone (circa 1442- dopo il 1518) e i suoi allievi, protagonisti di un periodo che ha visto Verona rendere omaggio a Mantegna ma guardare con eguale interesse ad altri centri artistici e trovare, grazie ai pittori locali, una intensissima ed affascinante identità.
Se le influenze del grande artista padovano sono infatti innegabili, altrettanto evidenti sono i rapporti tra i veronesi e la cultura di ambito squarcionesco-donatelliano, le aperture a Venezia nel momento in cui era all’apice il confronto Giovanni Bellini - Antonello da Messina e si diffondeva la pittura narrativa di Carpaccio, le relazioni con Mantova (e quindi con la pittura lombarda) anche dopo la morte di Mantegna.
In tale contesto emergono fondamentali legami tra pittura e miniatura, con Liberale da Verona e Francesco e Girolamo dai Libri; tra pittura e scultura, con fra Giovanni e Giovanni Zebellana; tra pittura su tela e affresco, con Domenico e Francesco Morone, solo per fare alcuni esempi. Gli studiosi hanno inoltre sottolineato la grande abilità disegnativa di alcuni dei maestri veronesi, in particolare Francesco Bonsignori, da analizzare in stretto confronto col corpus grafico di Mantegna interamente esposto in questa sede.
Un’ampia sezione sarà dedicata alla cultura antiquaria e all’architettura veronese ispirata a modelli classici. Vi saranno presentati significativi elementi architettonici (rilievi, capitelli figurati, fregi, paraste, ecc.) provenienti da edifici rinascimentali, modellini appositamente realizzati dei principali monumenti del periodo (in primis la celebre Loggia del Consiglio attribuita tradizionalmente a fra Giocondo, fulcro della sezione) e, accanto a questi, una selezione di medaglie coniate da artisti veronesi, dai prototipi di Pisanello ad esemplari di Matteo de’ Pasti, Pomedello e Giovan Francesco Caroto.
Non meno rilevante, tra le sfaccettature della produzione artistica veronese di ispirazione antiquaria, è la pittura di “cassoni” e l’arte della tarsia lignea, campi di applicazione nei quali i veronesi sono riconosciuti tra i maggiori specialisti del tempo.
Un’occasione unica per celebrare il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna con opere importantissime per l’arte italiana e, allo stesso tempo, per studiare ed apprezzare un periodo esemplare della storia artistica veronese, che presenta punte di altissima qualità e interesse, riconosciute da Giorgio Vasari, così come da Bernard Berenson e Rudolph Wittkower.
Mantegna e le Arti a Verona 1450 - 1500
16 settembre 2006 – 14 gennaio 2007
Informazioni e prenotazioni
www.andreamantegna2006.it
tel. 199.199.111
Palazzo della Gran Guardia
Piazza Bra, Verona
Orario Dal lunedì al giovedì 9,30 – 19,30
venerdì, sabato e domenica 9,30 – 21,30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
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