Restaurata la chiesa più antica di Milano
A Milano riapre la cripta di San Sepolcro, con affreschi e scoperte inedite
Chiesa di San Sepolcro, Milano © Maurizio Montagna
Francesca Grego
22/07/2019
Milano - La chiesa più antica di Milano torna visibile dopo un importante restauro. Definita dalle fonti antiche “umbelicus civitatis”, la Cripta di San Sepolcro fu edificata nel 1030, oltre 300 anni prima del nucleo iniziale del Duomo. Ora torna a sfoggiare il suo ricco apparato decorativo, da secoli coperto di muffe, sali e vernici posticce, ma anche affreschi di cui non si conosceva l’esistenza.
I lavori, iniziati nel 2018, sono stati condotti dalla Soprintendenza di Milano in stretta collaborazione con la Pinacoteca Ambrosiana grazie a un finanziamento di un milione di euro concesso dal Mibac.
I restauratori hanno dovuto affrontare problematiche complesse e situazioni rese ancor più delicate dalla natura ipogea del luogo: alla deumidificazione degli ambienti e al rinnovo dell’impiantistica per garantire condizioni ambientali costanti si sono affiancati interventi di pulitura, saggi esplorativi sulle superfici pittoriche, analisi dei materiali (stucchi, intonaci, pietra, cocciopesto) e indagini georadar per esplorare il sottosuolo. Infine, è stato progettato un nuovo sistema di illuminazione per valorizzare la bellezza della chiesa ed esaltarne l’atmosfera di spiritualità.
La grande cripta eretta sul Foro della Mediolanum romana assume così un nuovo volto. Un cielo di stelle fitomorfiche ed elementi vegetali si estende sulle volte, riportando in vita con freschezza, eleganza e varietà di forme motivi decorativi tipici del Duecento. Accanto al sacello appare per la prima volta la figura di un angelo – forse l’Arcangelo Gabriele – che annuncia la resurrezione. È probabile il suo legame con i riti dell’accensione del cero pasquale e con le processioni che nei secoli passati partivano da San Sepolcro per dirigersi alla volta del Duomo.
Sulle pareti della scala e del presbiterio gli affreschi restaurati mostrano ora due intense crocifissioni, nonché la Cena in Casa di Simone, mentre nella chiesa spiccano le figure in piedi della Maddalena, di Giovanni Battista e di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. L’atrio è impreziosito da pitture cinquecentesche della Madonna di Loreto e della Vergine con i Santi Rocco e Giovanni Battista. Nell’abside spiccano infine stucchi e decorazioni barocche, che ruotano intorno agli strumenti della Passione.
Mentre per scoprire nel dettaglio i risultati delle ricerche bisognerà aspettare il volume di prossima pubblicazione da Silvana Editoriale, la chiesa ipogea è già visitabile nella sua interezza dal martedì alla domenica negli orari disponibili sul sito www. criptasansepolcromilano.it.
I lavori, iniziati nel 2018, sono stati condotti dalla Soprintendenza di Milano in stretta collaborazione con la Pinacoteca Ambrosiana grazie a un finanziamento di un milione di euro concesso dal Mibac.
I restauratori hanno dovuto affrontare problematiche complesse e situazioni rese ancor più delicate dalla natura ipogea del luogo: alla deumidificazione degli ambienti e al rinnovo dell’impiantistica per garantire condizioni ambientali costanti si sono affiancati interventi di pulitura, saggi esplorativi sulle superfici pittoriche, analisi dei materiali (stucchi, intonaci, pietra, cocciopesto) e indagini georadar per esplorare il sottosuolo. Infine, è stato progettato un nuovo sistema di illuminazione per valorizzare la bellezza della chiesa ed esaltarne l’atmosfera di spiritualità.
La grande cripta eretta sul Foro della Mediolanum romana assume così un nuovo volto. Un cielo di stelle fitomorfiche ed elementi vegetali si estende sulle volte, riportando in vita con freschezza, eleganza e varietà di forme motivi decorativi tipici del Duecento. Accanto al sacello appare per la prima volta la figura di un angelo – forse l’Arcangelo Gabriele – che annuncia la resurrezione. È probabile il suo legame con i riti dell’accensione del cero pasquale e con le processioni che nei secoli passati partivano da San Sepolcro per dirigersi alla volta del Duomo.
Sulle pareti della scala e del presbiterio gli affreschi restaurati mostrano ora due intense crocifissioni, nonché la Cena in Casa di Simone, mentre nella chiesa spiccano le figure in piedi della Maddalena, di Giovanni Battista e di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. L’atrio è impreziosito da pitture cinquecentesche della Madonna di Loreto e della Vergine con i Santi Rocco e Giovanni Battista. Nell’abside spiccano infine stucchi e decorazioni barocche, che ruotano intorno agli strumenti della Passione.
Mentre per scoprire nel dettaglio i risultati delle ricerche bisognerà aspettare il volume di prossima pubblicazione da Silvana Editoriale, la chiesa ipogea è già visitabile nella sua interezza dal martedì alla domenica negli orari disponibili sul sito www. criptasansepolcromilano.it.
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