A Milano dal 4 ottobre al 3 febbraio
La vita appassionata di Carlo Carrà in mostra a Palazzo Reale

Carlo Carrà, I Nuotatori, 1932, olio su tela, 108,5 x 63,5 cm. Courtesy Augusto e Francesca Giovanardi Collection
Samantha De Martin
03/10/2018
Milano - Scorre attraverso 130 opere in arrivo da tutto il mondo la più ampia rassegna antologica mai realizzata su Carlo Carrà. Ad ospitarla, dal 4 ottobre al 3 febbraio, Palazzo Reale, che vedrà riuniti i capolavori concessi in prestito dalle più importanti collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private, dallo State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, alla Yale University Art Gallery, dal Museum of Fine Arts di Budapest ai Musei Vaticani.
Contemplare marine sferzate dal libeccio, vele nel porto, bagnanti che sbucano dall’acqua come statue, significa ripercorrere l’enigmatica pittura di uno dei più grandi maestri del Novecento, dalle iniziali prove divisioniste ai dipinti ascrivibili ai cosiddetti ‘valori plastici’, dai paesaggi alle nature morte che documentano il suo ritorno alla realtà a partire dagli anni Venti.
Curata da Maria Cristina Bandera, esperta di Carrà e direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà, la mostra vuole soprattutto ricucire la fitta trama di affinità intellettuali che legarono il pittore ai suoi collezionisti e amici del tempo.
Fotografie, filmati e documenti consentiranno al lettore di ricostruire il percorso di quella che lo stesso artista definì “una vita appassionata”, seguendo i viaggi che portarono il maestro già giovanissimo a Parigi e a Londra, ma anche gli incontri e l’attività critica svolta sulle riviste più importanti e di tendenza del tempo.
In anteprima assoluta sarà presentato ai visitatori un filmato inedito del 1952, per la regia di Piero Portaluppi, riscoperto e valorizzato grazie a un progetto di ricerca di Andrea Scapolan, e che ripercorre la vita di Carrà attraverso le parole di Roberto Longhi.
Alle suggestioni dei capolavori si accompagna la magia della musica. A tutti i visitatori sarà infatti messa a disposizione un’audioguida che scandirà le sette sezioni del percorso attraverso un racconto accessibile e coinvolgente che avrà come sottofondo le musiche da camera del compositore e amico Alfredo Casella.
Ogni spazio è espressione di uno specifico periodo della vita e dello stile del grande maestro e scandisce le tappe di una vita impetuosa, vibrante, interamente dedicata alla pittura.
Leggi anche:
• Carlo Carrà
Contemplare marine sferzate dal libeccio, vele nel porto, bagnanti che sbucano dall’acqua come statue, significa ripercorrere l’enigmatica pittura di uno dei più grandi maestri del Novecento, dalle iniziali prove divisioniste ai dipinti ascrivibili ai cosiddetti ‘valori plastici’, dai paesaggi alle nature morte che documentano il suo ritorno alla realtà a partire dagli anni Venti.
Curata da Maria Cristina Bandera, esperta di Carrà e direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà, la mostra vuole soprattutto ricucire la fitta trama di affinità intellettuali che legarono il pittore ai suoi collezionisti e amici del tempo.
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In anteprima assoluta sarà presentato ai visitatori un filmato inedito del 1952, per la regia di Piero Portaluppi, riscoperto e valorizzato grazie a un progetto di ricerca di Andrea Scapolan, e che ripercorre la vita di Carrà attraverso le parole di Roberto Longhi.
Alle suggestioni dei capolavori si accompagna la magia della musica. A tutti i visitatori sarà infatti messa a disposizione un’audioguida che scandirà le sette sezioni del percorso attraverso un racconto accessibile e coinvolgente che avrà come sottofondo le musiche da camera del compositore e amico Alfredo Casella.
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