A ottobre il capolavoro tornerà alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano
Restaurato il cartone della Scuola di Atene di Raffaello
Raffaello Sanzio, cartone preparatorio per la Scuola di Atene. Pinacoteca Ambrosiana
Francesca Grego
01/08/2018
Milano - Quattro anni sono stati necessari per restituire al suo aspetto originario il più ampio cartone preparatorio del mondo.
Creata da Raffaello per il capolavoro della Stanza della Segnatura nei Palazzi Apostolici (oggi incluso nel percorso di visita ai Musei Vaticani) l’opera è l’unico esempio di cartone rinascimentale che ci sia giunto nella sua interezza e contiene preziose informazioni sul metodo di lavoro di uno dei più grandi maestri dell’arte di sempre.
Carboncino e olio furono le materie prime impiegate dall’Urbinate per realizzare l’immenso pannello della Scuola di Atene, che misura 285x804 centimetri e mostra i filosofi dell’antichità intenti a discutere all’interno di un maestoso edificio classico. Se al centro troneggiano le figure di Platone e Aristotele, nei pensatori disposti intorno a loro gli studiosi hanno rintracciato le sembianze degli artisti contemporanei di Raffaello: da Donato Bramante (Euclide o Archimede) all’autoritratto dell’autore, in un’orgogliosa affermazione della dignità intellettuale dell’artista moderno. Manca ancora, invece, il rivale Michelangelo, che nella versione finale appare nei panni di un ombroso Eraclito.
Rimossi segni del tempo e di precedenti restauri invasivi, a ottobre il cartone di Raffaello tornerà a essere visibile presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dove giunse nel lontano 1626 grazie alla donazione del cardinale Federico Borromeo. Nel frattempo, si prepara un importante riallestimento della sala dove era esposto in precedenza, volto a esaltare al massimo la bellezza dell’opera.
Creata da Raffaello per il capolavoro della Stanza della Segnatura nei Palazzi Apostolici (oggi incluso nel percorso di visita ai Musei Vaticani) l’opera è l’unico esempio di cartone rinascimentale che ci sia giunto nella sua interezza e contiene preziose informazioni sul metodo di lavoro di uno dei più grandi maestri dell’arte di sempre.
Carboncino e olio furono le materie prime impiegate dall’Urbinate per realizzare l’immenso pannello della Scuola di Atene, che misura 285x804 centimetri e mostra i filosofi dell’antichità intenti a discutere all’interno di un maestoso edificio classico. Se al centro troneggiano le figure di Platone e Aristotele, nei pensatori disposti intorno a loro gli studiosi hanno rintracciato le sembianze degli artisti contemporanei di Raffaello: da Donato Bramante (Euclide o Archimede) all’autoritratto dell’autore, in un’orgogliosa affermazione della dignità intellettuale dell’artista moderno. Manca ancora, invece, il rivale Michelangelo, che nella versione finale appare nei panni di un ombroso Eraclito.
Rimossi segni del tempo e di precedenti restauri invasivi, a ottobre il cartone di Raffaello tornerà a essere visibile presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dove giunse nel lontano 1626 grazie alla donazione del cardinale Federico Borromeo. Nel frattempo, si prepara un importante riallestimento della sala dove era esposto in precedenza, volto a esaltare al massimo la bellezza dell’opera.
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