Un’altra tappa per il restauro della Piccola Versailles

Riapre Villa Arconati: nuovo volto per le opere d’arte e il giardino alla francese

Fondazione Augusto Rancilio | Villa Arconati: lo Scalone d'onore con la statua del Laocoonte
 

Francesca Grego

18/04/2017

Milano - Dopo una stagione di restauri, dal 30 aprile Villa Arconati schiuderà i propri tesori ai visitatori per i mesi estivi.
Nella dimora settecentesca nota come la “Piccola Versailles” non mancano le sorprese, a partire dalla riqualificazione dello storico giardino monumentale: grazie allo studio di cartoline e documenti del XIX secolo, è stato possibile ripristinare le grandi aiuole del parterre alla francese –un’autentica rarità nel panorama italiano - insieme alle caratteristiche topiarie a forma di ballerina e ai viali che disegnano un’ideale prospettiva verso l’infinito.

Rivive così la memoria della settecentesca Villa di Delizie, un luogo incantato di arte e loisir posto al centro della vasta tenuta degli Arconati.
Sarà proprio questo il senso della grande festa inaugurale prevista per il 30 aprile e il 1° maggio, quando, dopo un solenne colpo di cannone a salve, una folla di dame e cavalieri in costume si mescolerà al pubblico, per perdersi in coinvolgenti danze d’epoca e accompagnare gli spettatori in un viaggio tra i fasti del passato.

Si potranno poi visitare in autonomia le sale del piano terra, dove grazie a un importante intervento di recupero conservativo sono tornati a splendere gli stucchi e gli affreschi della Sala degli Ovali, nonché altri tre ambienti finemente decorati.
Due preziose sculture saranno finalmente visibili nelle loro sfumature originali: si tratta di una bellissima copia del Laocoonte in terracotta policroma e della Statua Giacente di Gaston de Fois, qui nella versione ottocentesca in gesso di ritorno dall’esposizione Il Museo Universale alle Scuderie del Quirinale.

Nell’ala di nuova apertura sarà presentata in anteprima la mostra Presenza, con opere contemporanee dalla collezione di Kiron Espace: una riflessione sul significato del bene culturale, che offrirà anche l’occasione di sbirciare fra i depositi d’arte della Villa, dove un importante patrimonio non ancora sottoposto a restauro rappresenta la traccia di chi ha abitato questi luoghi negli ultimi 300 anni.

Dietro la sua facciata mondana, la residenza del grande collezionista Galeazzo Arconati custodì infatti autentici tesori d’arte e cultura: dal Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, donato nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, alla monumentale statua romana di Tiberio, tuttora in loco.

Al piano nobile, accessibile con visita guidata, il Salone da Ballo lascia a bocca aperta per la magnificenza degli ori e degli stucchi, mentre la Stanza di Fetonte racchiude il capolavoro dei fratelli Galliari, autori del progetto decorativo del Teatro alla Scala di Milano: qui grandiose architetture trompe-l’oeil incorniciano il ciclo di affreschi mitologici in cui il conte Giuseppe Antonio Arconati nascose un messaggio segreto per i propri ospiti.

Gestita dalla Fondazione Augusto Rancilio, Villa Arconati sarà aperta tutte le domeniche fino al 22 ottobre; il ricavato dei biglietti d’ingresso, delle visite guidate e degli spettacoli in programma per la stagione estiva sarà devoluto al finanziamento di ulteriori interventi di restauro e riqualificazione, nonché a progetti di valorizzazione in ambito culturale e di ricerca su documenti e materiali storici riguardanti la Villa.

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