Dall’8 agosto al 27 ottobre a Londra
Alla National Gallery David Hockney incontra Piero della Francesca
David Hockney, My Parents, 1977, Olio su tela, 182.9 × 182.9 cm, Tate, purchased 1981 | © David Hockney | Photo: © Tate, London
Samantha De Martin
07/06/2024
Mondo - “Devo dirti che adoro la collezione della National Gallery”.
Scriveva così David Hockney all'allora direttore del museo londinese, Michael Levey, in una lettera datata 5 marzo 1979.
A distanza di 45 anni da quella dichiarazione d’amore per la galleria, l’eclettico pittore, incisore, disegnatore, fotografo e scenografo britannico sbarca alla National Gallery con due capolavori a dialogo con il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca.
Accadrà dall’8 agosto al 27 ottobre in occasione della mostra intitolata Hockney and Piero: A Longer Look. Oltre a esplorare il legame tra il pittore figurativo e la National Gallery, il percorso indagherà l'appassionato interesse dell’artista, oggi ottantasettenne, per la collezione del museo e, in particolare, per Piero della Francesca.
"Mi piacerebbe avere quel Piero della Francesca solo per poterlo guardare ogni giorno per un'ora" aveva confessato Hockney in un’occasione a proposito del Battesimo di Cristo".
Piero della Francesca, Il Battesimo di Cristo,1437-1445, 116 x 167 cm © The National Gallery, Londra
Commissionata dall'abbazia camaldolese di San Giovanni in Val d’Afra a Sansepolcro, città natale e residenza del pittore, come tavola centrale per un polittico terminato negli scomparti centrali e nella predella da Matteo di Giovanni verso il 1465, la tavola di Piero è una delle sue prime opere conosciute. Riscoperto nella sagrestia del Duomo di Sansepolcro verso il 1858 dall'inviato della Regina Vittoria sir Charles Lock Eastlake, a caccia di opere per i nascenti musei inglesi, il dipinto non venne preso in considerazione perché "quasi completamente devastato dal sole e dell'umidità". Pochi mesi dopo sir John Charles Robinson lo acquistò per l'industriale delle ferrovie Matteo Uzielli a quattrocento sterline. Alla morte di Uzielli (1861) Eastlake, acquistò l'opera inizialmente per se stesso, salvo poi ripensarci e venderla alla National Gallery quello stesso anno.
Ed eccolo Il Battesimo di Cristo ripreso da Hockney. Ne scorgiamo alcuni riferimenti in due lavori dell’artista: Looking at Pictures on a Screen e My Parents. Realizzato nel 1977, il ritratto di Kenneth e Laura Hockney, riflesso nello specchio posto su un carrello dietro i soggetti, mostra una riproduzione del Battesimo di Cristo realizzato da Piero.
Looking at Pictures on a Screen (1977) ritrae invece Henry Geldzahler, curatore americano del Metropolitan Museum of Art di New York e intimo amico di Hockney, mentre scruta un paravento nello studio dell'artista sul quale sono attaccati quattro poster dei quadri preferiti della National Gallery, tra cui proprio Il Battesimo di Cristo. Il pubblico sarà invitato a confrontare il dipinto quattrocentesco di Piero con le due opere di Hockney e a promuovere lo "slow looking", l'osservazione prolungata delle opere d'arte, considerata dallo stesso Hockney uno strumento indispensabile per riscoprire la bellezza del mondo circostante. L’iniziativa della Galleria sarà anche un’occasione per celebrare 200 anni della National Gallery in compagnia di artisti contemporanei.
Piero della Francesca è stato il primo artista a scrivere un trattato sulla prospettiva intitolato De prospectiva pingendi, creando l'illusione dello spazio tridimensionale su una superficie piana. Oltre a evidenziare questi aspetti di Piero ereditati e fatti propri da Hockney, la mostra metterà in luce alcuni elementi innovativi introdotti dal maestro rinascimentale. Nel Battesimo l’artista ha infatti utilizzato principi matematici per ordinare il suo disegno, dando vita a un'immagine visivamente armoniosa e senza tempo. Eppure la scena è ambientata in un paesaggio familiare agli abitanti dell’Italia centrale, che si sentono quasi parte integrante di questo episodio epocale del Nuovo Testamento, dove terra e cielo si uniscono al battesimo di Cristo e la natura divina viene annunciata dal cielo.
David Hockney, Looking at Pictures on a Screen, 1977, Olio su tela,188 x 188 cm, Private collection © David Hockney
“Non avevo mai visto Londra fino all’età di 18 anni - ha commentato Hockney -. La National Gallery era proprio lì. A quei tempi non facevano mostre. Ma ci andavo spesso da studente. Guardavo sempre il Beato Angelico, Piero, Vermeer e Van Gogh. In quelle prime visite ricordo di essere rimasto colpito dal Battesimo di Cristo di Piero, era meraviglioso”.
Ad accompagnare la mostra sarà una pubblicazione completamente illustrata che includerà un'intervista approfondita con David Hockney. Altri capitoli esamineranno il rapporto esistito tra gli artisti praticanti e la Galleria nel corso dei suoi due secoli di attività evidenziando come i suoi dipinti, in particolare Il Battesimo di Cristo di Piero, abbiano costituito una continua fonte di ispirazione per i grandi maestri.
"Come parte delle celebrazioni del bicentenario - ha detto la curatrice Susanna Avery-Quash - questa mostra focalizzata attira l'attenzione sulla storia potente, anche se nascosta, della National Gallery come catalizzatore della vita creativa della nazione attraverso il suo incoraggiamento agli artisti contemporanei a trarre ispirazione dalla sua collezione. David Hockney è stato un devoto per tutta la vita della Galleria, come testimonia questa "conversazione" tra due dei suoi quadri e Il Battesimo di Cristo di Piero. Invitiamo i visitatori a partecipare a questa conversazione visiva, per rifarsi gli occhi e ricordare i piaceri e i benefici che derivano da uno sguardo attento”.
Scriveva così David Hockney all'allora direttore del museo londinese, Michael Levey, in una lettera datata 5 marzo 1979.
A distanza di 45 anni da quella dichiarazione d’amore per la galleria, l’eclettico pittore, incisore, disegnatore, fotografo e scenografo britannico sbarca alla National Gallery con due capolavori a dialogo con il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca.
Accadrà dall’8 agosto al 27 ottobre in occasione della mostra intitolata Hockney and Piero: A Longer Look. Oltre a esplorare il legame tra il pittore figurativo e la National Gallery, il percorso indagherà l'appassionato interesse dell’artista, oggi ottantasettenne, per la collezione del museo e, in particolare, per Piero della Francesca.
"Mi piacerebbe avere quel Piero della Francesca solo per poterlo guardare ogni giorno per un'ora" aveva confessato Hockney in un’occasione a proposito del Battesimo di Cristo".
Piero della Francesca, Il Battesimo di Cristo,1437-1445, 116 x 167 cm © The National Gallery, Londra
Commissionata dall'abbazia camaldolese di San Giovanni in Val d’Afra a Sansepolcro, città natale e residenza del pittore, come tavola centrale per un polittico terminato negli scomparti centrali e nella predella da Matteo di Giovanni verso il 1465, la tavola di Piero è una delle sue prime opere conosciute. Riscoperto nella sagrestia del Duomo di Sansepolcro verso il 1858 dall'inviato della Regina Vittoria sir Charles Lock Eastlake, a caccia di opere per i nascenti musei inglesi, il dipinto non venne preso in considerazione perché "quasi completamente devastato dal sole e dell'umidità". Pochi mesi dopo sir John Charles Robinson lo acquistò per l'industriale delle ferrovie Matteo Uzielli a quattrocento sterline. Alla morte di Uzielli (1861) Eastlake, acquistò l'opera inizialmente per se stesso, salvo poi ripensarci e venderla alla National Gallery quello stesso anno.
Ed eccolo Il Battesimo di Cristo ripreso da Hockney. Ne scorgiamo alcuni riferimenti in due lavori dell’artista: Looking at Pictures on a Screen e My Parents. Realizzato nel 1977, il ritratto di Kenneth e Laura Hockney, riflesso nello specchio posto su un carrello dietro i soggetti, mostra una riproduzione del Battesimo di Cristo realizzato da Piero.
Looking at Pictures on a Screen (1977) ritrae invece Henry Geldzahler, curatore americano del Metropolitan Museum of Art di New York e intimo amico di Hockney, mentre scruta un paravento nello studio dell'artista sul quale sono attaccati quattro poster dei quadri preferiti della National Gallery, tra cui proprio Il Battesimo di Cristo. Il pubblico sarà invitato a confrontare il dipinto quattrocentesco di Piero con le due opere di Hockney e a promuovere lo "slow looking", l'osservazione prolungata delle opere d'arte, considerata dallo stesso Hockney uno strumento indispensabile per riscoprire la bellezza del mondo circostante. L’iniziativa della Galleria sarà anche un’occasione per celebrare 200 anni della National Gallery in compagnia di artisti contemporanei.
Piero della Francesca è stato il primo artista a scrivere un trattato sulla prospettiva intitolato De prospectiva pingendi, creando l'illusione dello spazio tridimensionale su una superficie piana. Oltre a evidenziare questi aspetti di Piero ereditati e fatti propri da Hockney, la mostra metterà in luce alcuni elementi innovativi introdotti dal maestro rinascimentale. Nel Battesimo l’artista ha infatti utilizzato principi matematici per ordinare il suo disegno, dando vita a un'immagine visivamente armoniosa e senza tempo. Eppure la scena è ambientata in un paesaggio familiare agli abitanti dell’Italia centrale, che si sentono quasi parte integrante di questo episodio epocale del Nuovo Testamento, dove terra e cielo si uniscono al battesimo di Cristo e la natura divina viene annunciata dal cielo.
David Hockney, Looking at Pictures on a Screen, 1977, Olio su tela,188 x 188 cm, Private collection © David Hockney
“Non avevo mai visto Londra fino all’età di 18 anni - ha commentato Hockney -. La National Gallery era proprio lì. A quei tempi non facevano mostre. Ma ci andavo spesso da studente. Guardavo sempre il Beato Angelico, Piero, Vermeer e Van Gogh. In quelle prime visite ricordo di essere rimasto colpito dal Battesimo di Cristo di Piero, era meraviglioso”.
Ad accompagnare la mostra sarà una pubblicazione completamente illustrata che includerà un'intervista approfondita con David Hockney. Altri capitoli esamineranno il rapporto esistito tra gli artisti praticanti e la Galleria nel corso dei suoi due secoli di attività evidenziando come i suoi dipinti, in particolare Il Battesimo di Cristo di Piero, abbiano costituito una continua fonte di ispirazione per i grandi maestri.
"Come parte delle celebrazioni del bicentenario - ha detto la curatrice Susanna Avery-Quash - questa mostra focalizzata attira l'attenzione sulla storia potente, anche se nascosta, della National Gallery come catalizzatore della vita creativa della nazione attraverso il suo incoraggiamento agli artisti contemporanei a trarre ispirazione dalla sua collezione. David Hockney è stato un devoto per tutta la vita della Galleria, come testimonia questa "conversazione" tra due dei suoi quadri e Il Battesimo di Cristo di Piero. Invitiamo i visitatori a partecipare a questa conversazione visiva, per rifarsi gli occhi e ricordare i piaceri e i benefici che derivano da uno sguardo attento”.
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