"È la nostra storia"
Apre a Washington il primo museo di storia e cultura afroamericana
Ph. courtesy of Smithsonian National Museum of African American History and Culture
Ludovica Sanfelice
26/09/2016
Mondo - Il Presidente Barack Obama ha inaugurato con un discorso accesso e appassionante lo Smithsonian National Museum of African American History and Culture di Washington progetto a lungo inseguito che a 13 anni dalla ratifica firmata da George W. Bush, diventa realtà in uno dei momenti di tensione razziale più critici della storia recente americana.
Il passato degli Stati Uniti riemerge e trova spazio in un complesso monumentale disegnato dal ghanese britannico David Adjave e realizzato con l'architetto Philp Freelon, vincitori di una gara bandita nel 2009 con un progetto che mescola diverse fonti di ispirazione come l'arte Yoruba, New Orleans, la diaspora e i Caraibi.
Ma ancor più del contenitore conta il contenuto che risponde ad un programma espositivo teso a documentare come la storia degli afroamericani sia parte integrante e fondamentale della costruzione dell'identità americana e non un processo a parte.
Nei 37mila metri quadri del museo sono oltre 3000 gli oggetti chiamati a rievocare le brutali deportazioni, le catene, la schiavitù, la segregazione e via via in progressione le lotte, il processo di integrazione fino all'elezione di Obama, primo presidente afroamericano. Una storia dolorosa ma anche carica di meraviglie come il contributo alla Costituzione, l'arte, la letteratura, i successi nel campo della musica e dello sport.
"Un museo da solo non allevierà la povertà in ogni città del paese, non eliminerà la violenza delle armi dai nostri quartieri, non assicurerà nell'immediato una giustizia daltonica" ha ammesso Obama, ma l'augurio è che il nuovo polo aiuti a contestualizzare i problemi attuali e incoraggi il dialogo insegnando a parlarsi e ancor meglio ad ascoltarsi.
Il passato degli Stati Uniti riemerge e trova spazio in un complesso monumentale disegnato dal ghanese britannico David Adjave e realizzato con l'architetto Philp Freelon, vincitori di una gara bandita nel 2009 con un progetto che mescola diverse fonti di ispirazione come l'arte Yoruba, New Orleans, la diaspora e i Caraibi.
Ma ancor più del contenitore conta il contenuto che risponde ad un programma espositivo teso a documentare come la storia degli afroamericani sia parte integrante e fondamentale della costruzione dell'identità americana e non un processo a parte.
Nei 37mila metri quadri del museo sono oltre 3000 gli oggetti chiamati a rievocare le brutali deportazioni, le catene, la schiavitù, la segregazione e via via in progressione le lotte, il processo di integrazione fino all'elezione di Obama, primo presidente afroamericano. Una storia dolorosa ma anche carica di meraviglie come il contributo alla Costituzione, l'arte, la letteratura, i successi nel campo della musica e dello sport.
"Un museo da solo non allevierà la povertà in ogni città del paese, non eliminerà la violenza delle armi dai nostri quartieri, non assicurerà nell'immediato una giustizia daltonica" ha ammesso Obama, ma l'augurio è che il nuovo polo aiuti a contestualizzare i problemi attuali e incoraggi il dialogo insegnando a parlarsi e ancor meglio ad ascoltarsi.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | A Madrid dal 25 novembre al 1° marzo
Il Museo del Prado "riscopre" Anton Raphael Mengs
-
Dal 24 al 30 novembre sul piccolo schermo
La settimana dell’arte in tv, dal capolavoro perduto di Klimt ai dipinti di Vermeer sotto la lente
-
Mondo | Al MET dal 29 marzo al 28 giugno 2026
Raffaello conquista New York
-
Firenze | Uno spazio rinnovato per l’opera iconica dell’arte etrusca
Riapre la sala della Chimera. Al Museo Archeologico Nazionale di Firenze un’esperienza immersiva tra teatralità e contemplazione
-
Mondo | Dal 5 dicembre al 3 maggio
Arts of the Earth: Bilbao immagina il museo del futuro
-
I programmi dal 17 al 23 novembre
La settimana dell’arte in tv, dal Bacio di Klimt al meglio del design italiano