Dal 28 marzo a Madrid

Guido Reni conquista il Prado. Le novità di una grande mostra

Guido Reni, Atalanta e Ippomene,1615-18 circa, Olio su tela, 297 x 206 cm, Madrid, Museo Nacional del Prado | Foto: © Museo Nacional del Prado, Madrid
 

Francesca Grego

08/03/2023

Mondo - Lo chiamavano “il divino” per il suo talento nella rappresentazione del soprannaturale. Ma Guido Reni, figlio di un musico bolognese, non considerò mai questa capacità un dono innato: piuttosto il frutto di uno sforzo immane e costante nella ricerca della bellezza, dove disegno e colore si accordano in ineffabili alchimie. Dal 28 marzo al 9 luglio una grande mostra celebrerà la pittura del maestro emiliano nelle sale del Museo del Prado, riunendo oltre 90 opere da 40 musei e collezioni di tutto il mondo. Con 22 dipinti, l’Italia è il paese da cui arriva il maggior numero di opere:  il pubblico madrileno avrà l’occasione di ammirare la Salomè con la testa del Battista e la Maddalena penitente delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, per esempio, accanto alla Caduta dei Giganti dei Musei Civici di Pesaro (Palazzo Mosca) e alla Circoncisione della chiesa di San Martino a Siena. 


Guido Reni, Maddalena penitente, 1631-32 circa. Olio su tela. Palazzo Barberini. Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Roma

Realizzata in collaborazione con lo Städel Museum di Francoforte e curata dal direttore del dipartimento di Pittura italiana e francese del Prado David Garcìa Cueto, l’esposizione si annuncia come un viaggio completo nell’universo del pittore bolognese, un’esplorazione dell’enorme contributo da lui offerto alla scena del Barocco europeo. Accanto alle tele di Reni, troveremo perciò opere di altri illustri protagonisti della pittura tra Cinquecento e Seicento, da Caravaggio ad Annibale Carracci, fino allo spagnolo Francisco Zurbaràn. Basandosi sulle più recenti ricerche compiute sul maestro seicentesco, la mostra ne ripercorrerà la carriera per poi riflettere sulla sua eredità e su come lo percepiamo oggi, a partire da temi come la bellezza e la rappresentazione del corpo umano. Particolare attenzione, infine, sarà riservata ai legami di Reni con la Spagna, dove è stato un artista molto amato: lo testimoniano le collezioni di Reali e aristocratici, ma anche l’influenza esercitata su alcuni grandi protagonisti del Secolo d’Oro spagnolo. 

In mostra troveremo celebri capolavori come  l'Immacolata Concezione del Metropolitan Museum of Art di New York, che tanto influì su pittori iberici come Esteban Murillo, la Cleopatra della Royal Collection di Londra, L'unione del disegno e del colore del Louvre, l’imponente Trionfo di Giobbe, conservato nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, e la Predica di San Giovanni Battista, di proprietà delle Madri agostiniane di Salamanca, il cui restauro ha consentito di confermarne qualità e paternità. Non mancherà un dipinto inedito: una brillante rappresentazione del mito di Bacco e Arianna, in arrivo da una collezione privata svizzera. 


Guido Reni (Bologna 1575 - 1642), Caduta dei Giganti, 1640-42, olio su tela. Musei Civici di Pesaro

A questi prestiti straordinari si affiancheranno i tesori del Prado, molti dei quali brillano di luce nuova grazie a recenti interventi di restauro. È il caso del famoso San Sebastiano, visibile per la prima volta “senza censura”: le nudità del santo erano infatti state coperte a posteriori, probabilmente su richiesta di Elisabetta Farnese, consorte di re Filippo V di Spagna. Ora la tela ha recuperato il suo aspetto originario, svelando dettagli mai visti a memoria d’uomo. Ed è tornato a risplendere anche il capolavoro di Atalanta e Ippomene, altro gioiello del museo spagnolo, che per la prima volta sarà esposto accanto alla versione di Capodimonte. Un’ampia selezione di disegni, infine, permetterà di entrare nei processi creativi del maestro per immaginare la genesi dei suoi dipinti. 

Frutto delle più avanzate ricerche condotte sul pittore bolognese, la mostra madrilena sarà anche un’occasione di studio e di confronto. Nel mese di maggio, un ciclo di conferenze analizzerà l’arte di Reni da diverse prospettive - le ispirazioni del passato e l’influenza sugli artisti successivi, le relazioni con la grande scultura del Barocco, l’accoglienza ricevuta in Spagna - fino al grande convegno internazionale Guido Reni: nuevas investigaciones, in programma al Museo del Prado il 15 e il 16 giugno.


Guido Reni, Salomè con la testa del Battista, 1638-39 circa. Olio su tela. Palazzo Barberini. Gallerie Nazionali d'Aret Antica, Roma

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