Apre la prossima estate in Danimarca l’edificio progettato da Kengo Kuma
Nel regno delle fiabe. A Odense un nuovo museo dedicato a Christian Andersen
Rendering, The H.C. Andersen Garden | Courtesy Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning
Samantha De Martin
12/02/2021
Mondo - Ricordate l’Acciarino magico dello scrittore danese Hans Christian Andersen?
In questa fiaba un albero cavo, con sul fondo tre stanze, spalancava al protagonista, un soldato avido di denaro, un universo sotterraneo che rivelava magicamente nuove prospettive.
Trae ispirazione soprattutto da questo racconto il progetto del nuovo museo Museo Hans Christian Andersen, concepito dall’architetto giapponese Kengo Kuma e del suo team (lo stesso che sta dietro il nuovo stadio olimpico di Tokyo) pronto ad aprire i battenti nell’estate del 2021 nella cittadina danese di Odense e dedicato al padre della fiaba d'autore.
Un progetto innovativo, con uno storytelling accattivante, per raccontare in modo insolito la vita e l’opera dell'autore che ha accompagnato l'infanzia di molte generazioni, con personaggi come la Sirenetta la Piccola fiammiferaia, il Soldatino di stagno.
Un museo dove “c’era una volta” fa rima con "oggi"
Adesso, grazie all’ambizioso progetto, realizzato con il cospicuo contributo della Fondazione A.P. Møller, sirenette e soldatini, anatroccoli e principesse animeranno uno spazio di nuova concezione, proprio nella città natale dello scrittore (a due ore d’auto da Copenaghen), che non racconterà semplicemente di Andersen, ma "come Andersen". In questo luogo che si prepara ad accogliere visitatori di tutte le età, il “c’era una volta” lascerà spazio all’ “oggi”, a dimostrazione del fatto che esistono fiabe ancora attuali, vibranti, adesso come nel 1800, quando Andersen le scrisse. D'altra parte molti dei suoi racconti traggono origine da episodi di vita vissuta: la danzatrice del tenace soldatino di stagno è probabilmente la trasfigurazione di quella che derise da giovane Andersen per i suoi modi sgraziati e le sue continue lettere di raccomandazione.
“Dobbiamo innanzitutto calarci nelle fiabe, quelle che tutti conoscono - spiega Torben Grøngaard Jeppesen, direttore dei musei di Odense -. L'idea non è quella di raccontarle nuovamente, ma piuttosto di rappresentare la loro familiarità, la loro presenza nel quotidiano, e ispirare così altre letture di Andersen”.
Rendering, The H.C. Andersen Garden | Courtesy Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning
La mission del museo sarà infatti quella di dare forma all’universo letterario dell'autore, offrendo un’esperienza di visita completa nella quale architettura, suono, luce e flusso di immagini creano nuove occasioni di interazione tra le fiabe e i singoli visitatori.
In questo percorso, i cui dettagli non sono stati ancora svelati, immaginazione, curiosità e meraviglia incoraggeranno la riflessione invocando nuove prospettive sulla natura, la società e su noi stessi.
“L’universo artistico di Hans Christian Andersen è fantastico, perché stravolge la nostra visione del mondo così come pensavamo di conoscerlo, ma senza rimpiazzarla con qualcosa di alternativo. Le sue favole non conducono verso una verità universale, ma piuttosto si aprono alla peculiarità e alla molteplicità del mondo. Qui cerchiamo di conservare questa caratteristica utilizzando i meccanismi narrativi dello stesso Andersen come punto di partenza per la creazione degli spazi - dal giardino, all'edificio, alla mostra permanente - e lo stesso spirito guiderà la scelta dei numerosi contributi artistici che faranno parte del museo” spiega il direttore creativo Henrik Lübker.
Rendering | Courtesy Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning
Sotto il museo uno spazio “magico”
L'edificio principale - che ospiterà la collezione, l'universo dei bambini, una caffetteria e strutture per i visitatori - copre una superficie di 5.600 metri quadrati, due terzi dei quali sono stati interrati per creare uno spazio magico, con un giardino.
Intorno all’area del Museo si sviluppano il Centro culturale Tinderbox per bambini e il parco Lotzes Have.
I giardini, l'edificio e il design delle mostre costituiranno un insieme interconnesso che, cogliendo lo spirito di Andersen, farà emergere al tempo stesso l'essenza della città di Odense.
A Odense sulle tracce di Andersen
Incastonata nella verde Fionia, Odense offre molteplici occasioni per entrare in contatto con l'universo e le sollecitazioni fantastiche di uno dei più celebri autori di fiabe.
La città accoglie un altro museo dedicato al padre della Sirenetta, uno scrigno di oggetti autentici, tra manoscritti, tagli di carta, il cappello che lo scrittore indossava.
Per respirare le atmosfere che hanno ispirato racconti e personaggi, basta recarsi nella sua casa natale, l’iconica dimora gialla all'angolo dove Christian nacque, martedì 2 aprile 1805, da una lavandaia e da un calzolaio non ancora qualificato. O ancora raggiungere la piccola casa a Munkemøllestræde, dove lo scrittore trascorse l’infanzia e dove ogni oggetto ha ispirato i suoi sogni.
La statua di H.C. Andersen e la cattedrale di Odense | Courtesy Odense City Museums
Leggi anche:
• Copenaghen, la città felice che svela, attraverso l'arte, le sue tante anime
In questa fiaba un albero cavo, con sul fondo tre stanze, spalancava al protagonista, un soldato avido di denaro, un universo sotterraneo che rivelava magicamente nuove prospettive.
Trae ispirazione soprattutto da questo racconto il progetto del nuovo museo Museo Hans Christian Andersen, concepito dall’architetto giapponese Kengo Kuma e del suo team (lo stesso che sta dietro il nuovo stadio olimpico di Tokyo) pronto ad aprire i battenti nell’estate del 2021 nella cittadina danese di Odense e dedicato al padre della fiaba d'autore.
Un progetto innovativo, con uno storytelling accattivante, per raccontare in modo insolito la vita e l’opera dell'autore che ha accompagnato l'infanzia di molte generazioni, con personaggi come la Sirenetta la Piccola fiammiferaia, il Soldatino di stagno.
Un museo dove “c’era una volta” fa rima con "oggi"
Adesso, grazie all’ambizioso progetto, realizzato con il cospicuo contributo della Fondazione A.P. Møller, sirenette e soldatini, anatroccoli e principesse animeranno uno spazio di nuova concezione, proprio nella città natale dello scrittore (a due ore d’auto da Copenaghen), che non racconterà semplicemente di Andersen, ma "come Andersen". In questo luogo che si prepara ad accogliere visitatori di tutte le età, il “c’era una volta” lascerà spazio all’ “oggi”, a dimostrazione del fatto che esistono fiabe ancora attuali, vibranti, adesso come nel 1800, quando Andersen le scrisse. D'altra parte molti dei suoi racconti traggono origine da episodi di vita vissuta: la danzatrice del tenace soldatino di stagno è probabilmente la trasfigurazione di quella che derise da giovane Andersen per i suoi modi sgraziati e le sue continue lettere di raccomandazione.
“Dobbiamo innanzitutto calarci nelle fiabe, quelle che tutti conoscono - spiega Torben Grøngaard Jeppesen, direttore dei musei di Odense -. L'idea non è quella di raccontarle nuovamente, ma piuttosto di rappresentare la loro familiarità, la loro presenza nel quotidiano, e ispirare così altre letture di Andersen”.
Rendering, The H.C. Andersen Garden | Courtesy Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning
La mission del museo sarà infatti quella di dare forma all’universo letterario dell'autore, offrendo un’esperienza di visita completa nella quale architettura, suono, luce e flusso di immagini creano nuove occasioni di interazione tra le fiabe e i singoli visitatori.
In questo percorso, i cui dettagli non sono stati ancora svelati, immaginazione, curiosità e meraviglia incoraggeranno la riflessione invocando nuove prospettive sulla natura, la società e su noi stessi.
“L’universo artistico di Hans Christian Andersen è fantastico, perché stravolge la nostra visione del mondo così come pensavamo di conoscerlo, ma senza rimpiazzarla con qualcosa di alternativo. Le sue favole non conducono verso una verità universale, ma piuttosto si aprono alla peculiarità e alla molteplicità del mondo. Qui cerchiamo di conservare questa caratteristica utilizzando i meccanismi narrativi dello stesso Andersen come punto di partenza per la creazione degli spazi - dal giardino, all'edificio, alla mostra permanente - e lo stesso spirito guiderà la scelta dei numerosi contributi artistici che faranno parte del museo” spiega il direttore creativo Henrik Lübker.
Rendering | Courtesy Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning
Sotto il museo uno spazio “magico”
L'edificio principale - che ospiterà la collezione, l'universo dei bambini, una caffetteria e strutture per i visitatori - copre una superficie di 5.600 metri quadrati, due terzi dei quali sono stati interrati per creare uno spazio magico, con un giardino.
Intorno all’area del Museo si sviluppano il Centro culturale Tinderbox per bambini e il parco Lotzes Have.
I giardini, l'edificio e il design delle mostre costituiranno un insieme interconnesso che, cogliendo lo spirito di Andersen, farà emergere al tempo stesso l'essenza della città di Odense.
A Odense sulle tracce di Andersen
Incastonata nella verde Fionia, Odense offre molteplici occasioni per entrare in contatto con l'universo e le sollecitazioni fantastiche di uno dei più celebri autori di fiabe.
La città accoglie un altro museo dedicato al padre della Sirenetta, uno scrigno di oggetti autentici, tra manoscritti, tagli di carta, il cappello che lo scrittore indossava.
Per respirare le atmosfere che hanno ispirato racconti e personaggi, basta recarsi nella sua casa natale, l’iconica dimora gialla all'angolo dove Christian nacque, martedì 2 aprile 1805, da una lavandaia e da un calzolaio non ancora qualificato. O ancora raggiungere la piccola casa a Munkemøllestræde, dove lo scrittore trascorse l’infanzia e dove ogni oggetto ha ispirato i suoi sogni.
La statua di H.C. Andersen e la cattedrale di Odense | Courtesy Odense City Museums
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