A Vienna fino al 25 giugno
Nel segno del nudo. Baselitz dialoga con i maestri del Kunsthistorisches Museum
"Baselitz. Naked Masters". Exhibition view © KHM-Museumsverband
Francesca Grego
22/03/2023
Mondo - Un illustre intruso si aggira per le sale del Kunsthistorisches Museum di Vienna. È Georg Baselitz, protagonista di un’insolita conversazione con i maestri del passato. Settantacinque opere del celebre pittore contemporaneo dialogano con i capolavori di Tiziano, Rubens, Correggio, Parmigianino, Lucas Cranach, Albrecht Dürer, seguendo un filo che percorre tutta la storia dell’arte occidentale: il nudo. Baselitz, che a gennaio ha compiuto 85 anni, ha scelto personalmente i pezzi in mostra: i suoi - dipinti, sculture, disegni e acquerelli che ne attraversano la lunga carriera - più 40 tesori del museo viennese prodotti tra il XVI e il XVII secolo. “Penso sia meraviglioso il modo in cui gli storici dell’arte interpretano Cranach, Correggio e gli altri, ma come pittore non l’ho mai trovato particolarmente interessante”, ha detto Baselitz: “Per me la ricchezza è altrove, specialmente nel coraggio di questi artisti. Il coraggio di cambiare la pittura, di creare nuova pittura”.
Georg Baselitz, Finger Painting – Female Nude, 1972. Oil on canvas, 250 × 180 cm. Louisiana Museum of Modern Art. Donation: Georg Baselitz © Georg Baselitz 2023, Louisiana Museum of Modern Art. Photo: Finn Brøndum
Di fronte agli splendori del passato il maestro tedesco sembra fare un passo indietro: “Come carta da parati per gli antichi maestri, così saranno i miei dipinti”, afferma. Ma la forza della sua ricerca, il suo amore per tele e pennelli, la convinzione con cui ha difeso, perseguito e sviluppato le potenzialità di un linguaggio da molti dato per morto, parlano attraverso i suoi quadri. Tra i giganti di questo regno perduto e ritrovato Baselitz si prende il suo posto: il nudo è un gustoso pretesto per parlare di pittura, per raccontare il seguito della storia narrata nel museo e confrontarsi con i suoi protagonisti da pari, ovvero da appassionato e acuto innovatore del mezzo. La preferenza accordata ai pittori cinquecenteschi e manieristi è rivelatrice: sono artisti che operano in un momento di crisi, quando il mirabile equilibrio del Rinascimento si è rotto e tutto può essere reinventato. A Baselitz, si sa, reinventare piace particolarmente.
"Baselitz. Naked Masters". Exhibition view © KHM-Museumsverband
La mostra è una ghiotta occasione per conoscerlo meglio, per seguirlo nei numerosi e mai sterili esperimenti compiuti dai primi anni Settanta ad oggi, per toccare con mano la sua inarrestabile capacità di rinnovamento. “Le opere sono nudi del pittore e di sua moglie Elke, ad oggi la sua unica modella”, spiega il curatore del progetto Andreas Zimmermann: “Includono gli ultimi dipinti - tele ampie anche quattro metri - che parlano del corpo e dell’età, impressionanti perché fragili e monumentali insieme. I lavori esposti sono un documento della mutevolezza di Baselitz: dipinti con le dita, pennellate audaci, dipinti leggeri come una piuma e, più recentemente, collage. L’elemento sorpresa, la continua riscoperta del metodo della pittura è uno dei principi centrali dell’opera di questo artista”. Non mancano, naturalmente, i celebri “dipinti a testa in giù”, una delle innovazioni più caratteristiche di Baselitz, sviluppata nel 1969 e mai abbandonata. Nelle opere più recenti, poi, il maestro gioca con le esperienze del Novecento, dal Dadaismo all’Action Painting, fino Frida Kahlo, in una gioiosa ricerca dell’inatteso.
"Baselitz. Naked Masters". Exhibition view © KHM-Museumsverband
Un altro aspetto stimolante della mostra viennese è poter guardare alle icone del passato con occhi diversi, quelli di uno dei più grandi pittori viventi. E così i corpi nudi dei coniugi Baselitz si specchiano in Adamo ed Eva di Lucas Cranach, mentre la vibrante Black Elke incontra la Piccola pelliccia di Rubens, intimo ritratto di Helena Fourment, la moglie dell’artista fiammingo: “un’immagine semplicemente meravigliosa”, commenta Baselitz: “Quando vedi un dipinto come questo, dici non voglio morire mai o morirò felice!”. Rimandi cromatici e compositivi avvicinano la Ragazza che legge a Diana e Callisto di Tiziano, presente anche con La ninfa e il pastore, che flirta con l’etereo Where to di Baselitz: due quadri di nudo realizzati dai maestri in età avanzata, quando l’eros è una musica distante, memoria, utopia.
Georg Baselitz, Nylon Parade, 2022. Oil, dispersion adhesive and nylon stockings on canvas, 300 × 400 cm. Private collection © Georg Baselitz 2023. Photo: Jochen Littkemann, Berlin
I feticci erotici dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo - dalle veneri di Dirk de Quade van Ravesteyn al doppio Cupido di Joseph Heintz il Vecchio - introducono una serie di opere scherzose dedicate a Marcel Duchamp, “nemico” giurato di Baselitz. Se Duchamp dichiara la pittura obsoleta inventando l’arte concettuale, Baselitz lo condanna a vivere imprigionato nei suoi dipinti, nelle vesti di un incallito libertino. Ironico, quasi dissacrante, è infine l’accostamento del San Girolamo di Guido Cagnacci con un collage del 2020 ispirato a Kurt Schwitters e ai fotomontaggi di Hannah Höch: le gambe del santo cantore della castità richiamano le calze da donna incollate sul dipinto Nylon Parade, una citazione sexy da Sofia Loren nel film Ieri, oggi e domani di Vittorio De Sica, tra i registi preferiti di Baselitz.
Georg Baselitz, 2023 © KHM-Museumsverband
Georg Baselitz, Finger Painting – Female Nude, 1972. Oil on canvas, 250 × 180 cm. Louisiana Museum of Modern Art. Donation: Georg Baselitz © Georg Baselitz 2023, Louisiana Museum of Modern Art. Photo: Finn Brøndum
Di fronte agli splendori del passato il maestro tedesco sembra fare un passo indietro: “Come carta da parati per gli antichi maestri, così saranno i miei dipinti”, afferma. Ma la forza della sua ricerca, il suo amore per tele e pennelli, la convinzione con cui ha difeso, perseguito e sviluppato le potenzialità di un linguaggio da molti dato per morto, parlano attraverso i suoi quadri. Tra i giganti di questo regno perduto e ritrovato Baselitz si prende il suo posto: il nudo è un gustoso pretesto per parlare di pittura, per raccontare il seguito della storia narrata nel museo e confrontarsi con i suoi protagonisti da pari, ovvero da appassionato e acuto innovatore del mezzo. La preferenza accordata ai pittori cinquecenteschi e manieristi è rivelatrice: sono artisti che operano in un momento di crisi, quando il mirabile equilibrio del Rinascimento si è rotto e tutto può essere reinventato. A Baselitz, si sa, reinventare piace particolarmente.
"Baselitz. Naked Masters". Exhibition view © KHM-Museumsverband
La mostra è una ghiotta occasione per conoscerlo meglio, per seguirlo nei numerosi e mai sterili esperimenti compiuti dai primi anni Settanta ad oggi, per toccare con mano la sua inarrestabile capacità di rinnovamento. “Le opere sono nudi del pittore e di sua moglie Elke, ad oggi la sua unica modella”, spiega il curatore del progetto Andreas Zimmermann: “Includono gli ultimi dipinti - tele ampie anche quattro metri - che parlano del corpo e dell’età, impressionanti perché fragili e monumentali insieme. I lavori esposti sono un documento della mutevolezza di Baselitz: dipinti con le dita, pennellate audaci, dipinti leggeri come una piuma e, più recentemente, collage. L’elemento sorpresa, la continua riscoperta del metodo della pittura è uno dei principi centrali dell’opera di questo artista”. Non mancano, naturalmente, i celebri “dipinti a testa in giù”, una delle innovazioni più caratteristiche di Baselitz, sviluppata nel 1969 e mai abbandonata. Nelle opere più recenti, poi, il maestro gioca con le esperienze del Novecento, dal Dadaismo all’Action Painting, fino Frida Kahlo, in una gioiosa ricerca dell’inatteso.
"Baselitz. Naked Masters". Exhibition view © KHM-Museumsverband
Un altro aspetto stimolante della mostra viennese è poter guardare alle icone del passato con occhi diversi, quelli di uno dei più grandi pittori viventi. E così i corpi nudi dei coniugi Baselitz si specchiano in Adamo ed Eva di Lucas Cranach, mentre la vibrante Black Elke incontra la Piccola pelliccia di Rubens, intimo ritratto di Helena Fourment, la moglie dell’artista fiammingo: “un’immagine semplicemente meravigliosa”, commenta Baselitz: “Quando vedi un dipinto come questo, dici non voglio morire mai o morirò felice!”. Rimandi cromatici e compositivi avvicinano la Ragazza che legge a Diana e Callisto di Tiziano, presente anche con La ninfa e il pastore, che flirta con l’etereo Where to di Baselitz: due quadri di nudo realizzati dai maestri in età avanzata, quando l’eros è una musica distante, memoria, utopia.
Georg Baselitz, Nylon Parade, 2022. Oil, dispersion adhesive and nylon stockings on canvas, 300 × 400 cm. Private collection © Georg Baselitz 2023. Photo: Jochen Littkemann, Berlin
I feticci erotici dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo - dalle veneri di Dirk de Quade van Ravesteyn al doppio Cupido di Joseph Heintz il Vecchio - introducono una serie di opere scherzose dedicate a Marcel Duchamp, “nemico” giurato di Baselitz. Se Duchamp dichiara la pittura obsoleta inventando l’arte concettuale, Baselitz lo condanna a vivere imprigionato nei suoi dipinti, nelle vesti di un incallito libertino. Ironico, quasi dissacrante, è infine l’accostamento del San Girolamo di Guido Cagnacci con un collage del 2020 ispirato a Kurt Schwitters e ai fotomontaggi di Hannah Höch: le gambe del santo cantore della castità richiamano le calze da donna incollate sul dipinto Nylon Parade, una citazione sexy da Sofia Loren nel film Ieri, oggi e domani di Vittorio De Sica, tra i registi preferiti di Baselitz.
Georg Baselitz, 2023 © KHM-Museumsverband
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