La terza porta del progetto Three Gates of In-Perfection

CONNESSIONE: una panchina come luogo di meditazione per il duo Goldschmied&Chiari

Eleonora Chiari + Connessione, Santuario della Madonna del Sorbo, Parco del Sorbo, Campagnano di Roma, 2019 | Foto: © Angelo Cricchi | Courtesy of Angelo Cricchi
 

La redazione

08/10/2019

Roma - Il terzo lavoro del progetto Three Gates of In-Perfection, a cura del fotografo e video maker Angelo Cricchi, porta il titolo di CONNESSIONE ed è stato realizzato dal duo Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari (LEGGI INTERVISTA).

E’ la porta che conduce il viaggiatore al confronto con l’infinito. CONNESSIONE vuole essere lo strumento per l’apertura alla dimensione interiore del cammino: una scoperta che avviene attraverso il contatto con la fragilità tremula dell’esistere, fiammella di speranza. Un'opera che nasce da un percorso di meditazione che le artiste Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari hanno intrapreso negli anni passati, seguendo strada distinte, per entrare in contatto con l'essenza più intima dell'esistere.
 
L’opera è in legno. Materiale vivo. E’ questo il passaggio indicato per la terza tappa verso l’IN-perfezione.
Il progetto Three Gates of In-Perfection, che include anche i lavori degli artisti Davide Dormino e Giancarlo Neri, sarà inaugurato il 12 Ottobre al Parco di Veio, è risultato vincitore del bando Arte dui Cammini indetto dalla Regione Lazio.
Ce ne parlano le artiste Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari.

In quale prospettiva va inquadrato il vostro intervento sulla Via Francigena ?
CONNESSIONE, il nostro intervento sulla Via Francigena è un’opera site specific che si armonizza con il paesaggio attraverso l’uso di un materiale essenziale e naturale come il legno e accoglie il pellegrino in un’ampia seduta circolare. Sulla seduta impressa a fuoco campeggia una frase di San Francesco “Un solo raggio di sole è sufficiente per cancellare milioni di ombre”. Dal retro della seduta si erge un arco fino al centro, terminando con una piccola luce. Abbiamo immaginato un luogo di meditazione e di incontro nella natura.”
 
In che modo il paesaggio naturale e culturale della Francigena fa parte della vostra opera ?
“Per questo lavoro abbiamo cercato un’integrazione se possibile totale con il paesaggio naturale e con quello culturale della via Francigena, ideando un’opera funzionale al cammino percorso dal pellegrino. Il design della panchina vuole essere essenziale in modo da lasciare spazio all’esperienza interiore vissuta dai protagonisti del viaggio assecondando l’incontro con la natura. L’installazione mette in relazione la terra e il cielo utilizzando un antico simbolo come il cerchio, dove la luce simboleggia il fuoco e la ricerca interiore, come una stella nel cielo rappresenta la strada personale e il percorso che ogni singolo e unico individuo sceglie di percorrere.”
 
C'è un aspetto “spirituale” / “metafisico” nella vostra ricerca artistica?
“C’è un aspetto spirituale in alcuni lavori. In modo esplicito solo nell’installazione realizzata per Three gates of In-perfection. Per immaginare questo lavoro ci ha aiutato la pratica quotidiana della meditazione che entrambe per vie diverse abbiamo intrapreso negli anni: è attraverso questo vissuto che ci siamo avvicinate all’esperienza di ricerca del viaggiatore pellegrino sulla Via Francigena e abbiamo ideato il lavoro.”
 
Più in generale, quale contributo può dare l'arte al nuovo viandante di oggi che percorre l'antica via sacra?
“L’arte sul cammino può contribuire ad arricchire il suo percorso, modificando la percezione del paesaggio e nel caso il pellegrino non fosse per niente interessato troverà almeno un luogo dove fermarsi e mangiarsi un panino.”
 



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