Il nuovo allestimento delle Gallerie Nazionali di Arte Antica
Il trionfo del Cinquecento nelle nuove sale di Palazzo Barberini
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Sala 18 | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Samantha De Martin
08/10/2021
Roma - Più seducente che mai, la Fornarina ammicca al suo nuovo vicino, il tronfio Enrico VIII di Hans Holbein, ritratto in posa eroica in un superbo trionfo di gioielli e broccati di seta.
La bella amata di Raffaello ha lasciato la sua postazione, accanto alla Sacra famiglia di Andrea del Sarto, per raggiungere la nuova Sala 16 di Palazzo Barberini, dedicata da oggi al genere del ritratto, dando una suggestiva panoramica dell’interesse per la rappresentazione dell’individuo che si afferma proprio nel Cinquecento.
È solo una delle novità che, a partire da oggi, 8 ottobre, il pubblico della superba dimora barocca nel cuore di Roma potrà apprezzare nell’Ala Nord del piano nobile del Palazzo, dove le sale dedicate al Cinquecento, dalla 12 alla 18, riaprono le porte completamente rinnovate e riallestite.
Con questo intervento, a cura di Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, si completano i lavori di riqualificazione del piano nobile di Palazzo Barberini secondo un impianto concettuale cominciato nel 2017 con il riallestimento dell’Ala Sud e continuato con le sale del Seicento nel 2019. I prossimi interventi riguarderanno invece il piano terra che sarà riallestito con opere di Tre e Quattrocento.
Raffaello Sanzio, Ritratto di giovane donna noto anche come La Fornarina, 1520 circa, Olio su tavola, 63 x 87 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica
“L’intento - spiega Flaminia Gennari Santori - è quello di restituire al pubblico un percorso organico e facilmente leggibile, in una struttura espositiva narrativa che metta in risalto anche la storia del palazzo e delle sue collezioni”.
E infatti eccoli gli abitanti di questo gioiello nel cuore di Roma, i Barberini, fare capolino dai ritratti di Urbano VIII e dei suoi nipoti scolpiti da Gian Lorenzo Bernini, Giuliano Finelli, Lorenzo Ottoni. Sembrano dare il benvenuto agli ospiti dalla Sala Sacchi, l’ultima che chiude il percorso, con i due Globi della sfera celeste e terrestre di Matthäus Greuter ad evocare, seppur nella loro incerta provenienza, lo spiccato interesse dei Barberini per gli oggetti legati alle nuove discipline ottiche, fisiche, astronomiche e cartografiche.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Sala 14 | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Il rinnovamento delle sale ha interessato le strutture architettoniche, l’impianto di illuminazione, la grafica e gli apparati didattici. I nuovi pannelli esplicativi con le didascalie ragionate e approfondite arricchiscono il viaggio del visitatore tra le 42 opere, appartenenti alle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, alle quali si aggiungono una serie di prestiti temporanei da collezioni pubbliche e private.
“Le opere selezionate per essere esposte - spiega Maurizia Cicconi - sono state disposte su un’unica fila e non su più file, cosa che in passato rendeva difficoltosa la visita”.
Andrea Sacchi, F. Gagliardi, J. Miel, Le celebrazioni del centenario dei Gesuiti, Roma, Palazzo Barberini | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Molti dei lavori esposti sono stati sottoposti a interventi di natura conservativa o di restauro. Altri andranno incontro a ulteriori interventi dopo una temporanea presenza in mostra. Nella sala 17, infatti, dedicata alla pittura della Maniera centro-italiana, la grande pala di Giorgio Vasari e bottega con l'Allegoria dell'Immacolata concezione, recuperata dal deposito del Museo Statale di Arezzo e raramente mostrata al pubblico, sarà eccezionalmente presentata ai visitatori durante le prime due settimane di esposizione, prima di essere sottoposta a delicati interventi di restauro. In seguito la si potrà ammirare riallestita accanto ai lavori del Maestro della Madonna di Manchester, del seguace di Maarten van Heemskerck, di Daniele da Volterra, di Jacopino del Conte, Francesco Salviati e Pierino da Vinci.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Sala 17 | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Il nuovo percorso prevede l’ingresso dall’atrio Bernini dove brilla la monumentale Velata di Antonio Corradini, scolpita nel 1743 durante il soggiorno romano dell’artista, il corpo avvolto da un velo impalpabile, simbolo di castità e pudicizia, la mano sinistra a reggere il setaccio che, con l’aiuto della dea, permise alla Vestale di raccogliere le acque del Tevere, scampando la morte.
Ad aprire il nuovo percorso è invece il Galata, scultura romana antica appartenente alla collezione Barberini: una scelta emblematica per sottolineare come il percorso di visita includa anche la storia del Palazzo e dei suoi proprietari. La statua è in realtà il frutto di un esteso rifacimento - voluto probabilmente dagli stessi Barberini - portato a compimento su una scultura mutila romana del I secolo d. C., derivata a sua volta da un gruppo monumentale ellenistico risalente alla prima metà del II secolo a. C.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Galata | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
I capolavori forse più suggestivi si ritrovano nella Sala 12, intitolata Tradizione e devozione, dove la bellissima (quanto malinconica) Sacra Famiglia di Andrea del Sarto dialoga con opere con lo stesso soggetto, come la Madonna con Bambino e san Giovannino del Beccafumi, la Sacra Famiglia di Perin del Vaga e la Madonna Hertz di Giulio Romano.
Il Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Girolamo, Giorgio, Sebastiano, Antonio Abate e Nicola di Bari di Lorenzo Lotto brilla in una sala tutta per sé per permettere al visitatore un dialogo intimo con questo capolavoro, affiancato da due cofanetti “in pastiglia” di ambito veneto-ferrarese degli inizi del XVI secolo.
Se la pittura ferrarese con opere di Garofalo e Dosso Dossi occupa la sala 14, il Cinquecento senese esplode nella sala 15 con Marco Bigio, Girolamo Genga e del Sodoma.
Andrea del Sarto, Sacra Famiglia, 1528 circa, Olio su tavola, 104 x 140 cm, Roma, Palazzo Barberini | Courtesy Galleria Nazionale di Arte Antica
Alcuni appuntamenti “family friendly” invitano anche i piccoli visitatori a esplorare le collezioni di Palazzo Barberini. Ogni domenica alle 11, dal 10 ottobre al 21 novembre e dal 3 aprile al 29 maggio, i laboratori didattici Ritratti di famiglia, a cura dell’Associazione sipArte!, coinvolgeranno i bambini tra i 6 e i 10 anni, invitando le famiglie a scoprire il nuovo allestimento delle Sale del Cinquecento con un percorso dedicato ai ritratti.
L’attività, riservata a un massimo di dieci partecipanti, è gratuita e su prenotazione obbligatoria all’indirizzo didattica@siparte.net. Biglietto ridotto con tariffa speciale a 6 euro per gli accompagnatori.
Leggi anche:
• A Palazzo Barberini 40 capolavori indagano i misteri del tempo
La bella amata di Raffaello ha lasciato la sua postazione, accanto alla Sacra famiglia di Andrea del Sarto, per raggiungere la nuova Sala 16 di Palazzo Barberini, dedicata da oggi al genere del ritratto, dando una suggestiva panoramica dell’interesse per la rappresentazione dell’individuo che si afferma proprio nel Cinquecento.
È solo una delle novità che, a partire da oggi, 8 ottobre, il pubblico della superba dimora barocca nel cuore di Roma potrà apprezzare nell’Ala Nord del piano nobile del Palazzo, dove le sale dedicate al Cinquecento, dalla 12 alla 18, riaprono le porte completamente rinnovate e riallestite.
Con questo intervento, a cura di Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, si completano i lavori di riqualificazione del piano nobile di Palazzo Barberini secondo un impianto concettuale cominciato nel 2017 con il riallestimento dell’Ala Sud e continuato con le sale del Seicento nel 2019. I prossimi interventi riguarderanno invece il piano terra che sarà riallestito con opere di Tre e Quattrocento.
Raffaello Sanzio, Ritratto di giovane donna noto anche come La Fornarina, 1520 circa, Olio su tavola, 63 x 87 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica
“L’intento - spiega Flaminia Gennari Santori - è quello di restituire al pubblico un percorso organico e facilmente leggibile, in una struttura espositiva narrativa che metta in risalto anche la storia del palazzo e delle sue collezioni”.
E infatti eccoli gli abitanti di questo gioiello nel cuore di Roma, i Barberini, fare capolino dai ritratti di Urbano VIII e dei suoi nipoti scolpiti da Gian Lorenzo Bernini, Giuliano Finelli, Lorenzo Ottoni. Sembrano dare il benvenuto agli ospiti dalla Sala Sacchi, l’ultima che chiude il percorso, con i due Globi della sfera celeste e terrestre di Matthäus Greuter ad evocare, seppur nella loro incerta provenienza, lo spiccato interesse dei Barberini per gli oggetti legati alle nuove discipline ottiche, fisiche, astronomiche e cartografiche.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Sala 14 | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Il rinnovamento delle sale ha interessato le strutture architettoniche, l’impianto di illuminazione, la grafica e gli apparati didattici. I nuovi pannelli esplicativi con le didascalie ragionate e approfondite arricchiscono il viaggio del visitatore tra le 42 opere, appartenenti alle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, alle quali si aggiungono una serie di prestiti temporanei da collezioni pubbliche e private.
“Le opere selezionate per essere esposte - spiega Maurizia Cicconi - sono state disposte su un’unica fila e non su più file, cosa che in passato rendeva difficoltosa la visita”.
Andrea Sacchi, F. Gagliardi, J. Miel, Le celebrazioni del centenario dei Gesuiti, Roma, Palazzo Barberini | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Molti dei lavori esposti sono stati sottoposti a interventi di natura conservativa o di restauro. Altri andranno incontro a ulteriori interventi dopo una temporanea presenza in mostra. Nella sala 17, infatti, dedicata alla pittura della Maniera centro-italiana, la grande pala di Giorgio Vasari e bottega con l'Allegoria dell'Immacolata concezione, recuperata dal deposito del Museo Statale di Arezzo e raramente mostrata al pubblico, sarà eccezionalmente presentata ai visitatori durante le prime due settimane di esposizione, prima di essere sottoposta a delicati interventi di restauro. In seguito la si potrà ammirare riallestita accanto ai lavori del Maestro della Madonna di Manchester, del seguace di Maarten van Heemskerck, di Daniele da Volterra, di Jacopino del Conte, Francesco Salviati e Pierino da Vinci.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Sala 17 | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
Il nuovo percorso prevede l’ingresso dall’atrio Bernini dove brilla la monumentale Velata di Antonio Corradini, scolpita nel 1743 durante il soggiorno romano dell’artista, il corpo avvolto da un velo impalpabile, simbolo di castità e pudicizia, la mano sinistra a reggere il setaccio che, con l’aiuto della dea, permise alla Vestale di raccogliere le acque del Tevere, scampando la morte.
Ad aprire il nuovo percorso è invece il Galata, scultura romana antica appartenente alla collezione Barberini: una scelta emblematica per sottolineare come il percorso di visita includa anche la storia del Palazzo e dei suoi proprietari. La statua è in realtà il frutto di un esteso rifacimento - voluto probabilmente dagli stessi Barberini - portato a compimento su una scultura mutila romana del I secolo d. C., derivata a sua volta da un gruppo monumentale ellenistico risalente alla prima metà del II secolo a. C.
Palazzo Barberini, Sale del Cinquecento, Galata | Foto: © Alberto Novelli | Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica
I capolavori forse più suggestivi si ritrovano nella Sala 12, intitolata Tradizione e devozione, dove la bellissima (quanto malinconica) Sacra Famiglia di Andrea del Sarto dialoga con opere con lo stesso soggetto, come la Madonna con Bambino e san Giovannino del Beccafumi, la Sacra Famiglia di Perin del Vaga e la Madonna Hertz di Giulio Romano.
Il Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Girolamo, Giorgio, Sebastiano, Antonio Abate e Nicola di Bari di Lorenzo Lotto brilla in una sala tutta per sé per permettere al visitatore un dialogo intimo con questo capolavoro, affiancato da due cofanetti “in pastiglia” di ambito veneto-ferrarese degli inizi del XVI secolo.
Se la pittura ferrarese con opere di Garofalo e Dosso Dossi occupa la sala 14, il Cinquecento senese esplode nella sala 15 con Marco Bigio, Girolamo Genga e del Sodoma.
Andrea del Sarto, Sacra Famiglia, 1528 circa, Olio su tavola, 104 x 140 cm, Roma, Palazzo Barberini | Courtesy Galleria Nazionale di Arte Antica
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L’attività, riservata a un massimo di dieci partecipanti, è gratuita e su prenotazione obbligatoria all’indirizzo didattica@siparte.net. Biglietto ridotto con tariffa speciale a 6 euro per gli accompagnatori.
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