Oltre 2400 Led per illuminare il capolavoro del Rinascimento
Le Stanze di Raffaello sotto una nuova luce
Raffaello Sanzio, Stanza dell'Incendio di Borgo, Incendio di Borgo, 1514, Musei Vaticani, Nuova Illuminazione delle Stanze di Raffaello realizzata da Osram, 2017 | © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano
Francesca Grego ed Eleonora Zamparutti
05/06/2017
Roma - Risplendono sotto la nuova illuminazione di 2400 speciali Led, i capolavori delle Stanze di Raffaello presso i Musei Vaticani, ma l’impressione è che sia la luce del sole a far risaltare in maniera del tutto naturale i colori degli affreschi del genio del Rinascimento.
È il risultato dell’ultimo progetto sviluppato per i Musei Vaticani dall’azienda tedesca Osram, in collaborazione con l’Università di Pannonia.
“La tecnica è parte dell’arte” ha affermato nel corso della conferenza stampa Mons. Rafael Garcia de la Serrana Villalobos, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato della Città del Vaticano. E indicando l’affresco della Scuola di Atene alle sue spalle ha poi continuato: “Tra le figure raffigurate e a me più care, spicca Archimede, il matematico e inventore dell’antichità, che più di ogni altro ha provato come la tecnica sia un meraviglioso prodotto della creatività umana”.
I 600 corpi illuminanti, abilmente nascosti all’interno dei totem posizionati al centro della sala e dunque invisibili al visitatore, gettano una luce che si modula a seconda dell’intensità della luce naturale proveniente dalla finestra della sala e sono in grado di mostrare i capolavori di Raffaello come lo stesso artista non ebbe mai modo di vedere, ma che avrebbe sicuramente apprezzato come noi possiamo fare oggi.
Si tratta di un intervento che corona il percorso iniziato nel 2014, con il rinnovamento dell’illuminazione della Cappella Sistina, e proseguito lo scorso autunno con quella di Piazza San Pietro.
Dalla celebre Stanza della Segnatura alle Stanze dell’Incendio e di Eliodoro fino alla Sala di Costantino, Led a elevatissima integrazione geometrica esaltano le inimitabili sfumature del Maestro urbinate e ne rendono l’opera leggibile nei minimi dettagli anche a distanza, valorizzando al massimo i frutti del recente restauro.
Il principio è quello dei “colori corrispondenti” che, grazie a un sofisticato software, consente l’analisi dei pigmenti e un controllo inedito dei parametri di regolazione dello spettro luminoso. Il risultato, brillante e naturale a un tempo, esalta le cromie utilizzate ed evidenzia la mirabile armonia di ogni volto, gesto o espressione uscita dal pennello del Genio del Rinascimento. “E’ molto difficile illuminare con la luce artificiale” ha affermato Mark Zwerner, portavoce di Olaf Berlien, presidente di Osram. “Il progetto ha rappresentato per noi una sfida molto importante. Il nuovo impianto di illuminazione aiuta a migliorare la fruizione delle opere”.
Ma il vantaggio non è solo estetico: la nuova illuminazione permette di risparmiare il 70% di elettricità rispetto a quella precedente, come ha spiegato la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, oltre a evitare gli effetti nocivi di gradienti termici, radiazioni infrarosse e ultraviolette.
Realizzati da Raffaello tra il 1508 e il 1524 per gli appartamenti di Papa Giulio II, gli affreschi delle Stanze Vaticane sono considerati uno dei capolavori dell’Urbinate e in assoluto una delle più fulgide espressioni artistiche del Rinascimento.
A cominciare dalla Stanza della Segnatura, la prima dipinta dall'artista, che con le rappresentazioni della Disputa del Santissimo Sacramento e della Scuola di Atene mette a confronto la luce della fede con quella della conoscenza – e siamo sempre in tema.
“Uno straordinario compendio di antropologia cristiana – ha spiegato il professor Antonio Paolucci - in cui si espresse il talento di un giovanissimo Raffaello. Peccato che lui ai suoi tempi non abbia potuto vedere questa luce” ha aggiunto l’ex direttore dei Musei Vaticani, che nel 2014 presentò la rivoluzionaria illuminazione della Cappella Sistina.
La prossima tappa riguarderà la Basilica di San Pietro dove Osram ha l'incarico di portare la luce.
Leggi anche:
• FOTO: Arte e tecnica si sposano nelle Stanze di Raffaello
• Giorgione protagonista di una grande mostra a Roma
• Di nuovo a Brera il Cristo alla Colonna del Bramante
• In mostra agli Uffizi l'Adorazione dei Magi di Leonardo
• Il Rinascimento Elettronico di Bill Viola
È il risultato dell’ultimo progetto sviluppato per i Musei Vaticani dall’azienda tedesca Osram, in collaborazione con l’Università di Pannonia.
“La tecnica è parte dell’arte” ha affermato nel corso della conferenza stampa Mons. Rafael Garcia de la Serrana Villalobos, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato della Città del Vaticano. E indicando l’affresco della Scuola di Atene alle sue spalle ha poi continuato: “Tra le figure raffigurate e a me più care, spicca Archimede, il matematico e inventore dell’antichità, che più di ogni altro ha provato come la tecnica sia un meraviglioso prodotto della creatività umana”.
I 600 corpi illuminanti, abilmente nascosti all’interno dei totem posizionati al centro della sala e dunque invisibili al visitatore, gettano una luce che si modula a seconda dell’intensità della luce naturale proveniente dalla finestra della sala e sono in grado di mostrare i capolavori di Raffaello come lo stesso artista non ebbe mai modo di vedere, ma che avrebbe sicuramente apprezzato come noi possiamo fare oggi.
Si tratta di un intervento che corona il percorso iniziato nel 2014, con il rinnovamento dell’illuminazione della Cappella Sistina, e proseguito lo scorso autunno con quella di Piazza San Pietro.
Dalla celebre Stanza della Segnatura alle Stanze dell’Incendio e di Eliodoro fino alla Sala di Costantino, Led a elevatissima integrazione geometrica esaltano le inimitabili sfumature del Maestro urbinate e ne rendono l’opera leggibile nei minimi dettagli anche a distanza, valorizzando al massimo i frutti del recente restauro.
Il principio è quello dei “colori corrispondenti” che, grazie a un sofisticato software, consente l’analisi dei pigmenti e un controllo inedito dei parametri di regolazione dello spettro luminoso. Il risultato, brillante e naturale a un tempo, esalta le cromie utilizzate ed evidenzia la mirabile armonia di ogni volto, gesto o espressione uscita dal pennello del Genio del Rinascimento. “E’ molto difficile illuminare con la luce artificiale” ha affermato Mark Zwerner, portavoce di Olaf Berlien, presidente di Osram. “Il progetto ha rappresentato per noi una sfida molto importante. Il nuovo impianto di illuminazione aiuta a migliorare la fruizione delle opere”.
Ma il vantaggio non è solo estetico: la nuova illuminazione permette di risparmiare il 70% di elettricità rispetto a quella precedente, come ha spiegato la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, oltre a evitare gli effetti nocivi di gradienti termici, radiazioni infrarosse e ultraviolette.
Realizzati da Raffaello tra il 1508 e il 1524 per gli appartamenti di Papa Giulio II, gli affreschi delle Stanze Vaticane sono considerati uno dei capolavori dell’Urbinate e in assoluto una delle più fulgide espressioni artistiche del Rinascimento.
A cominciare dalla Stanza della Segnatura, la prima dipinta dall'artista, che con le rappresentazioni della Disputa del Santissimo Sacramento e della Scuola di Atene mette a confronto la luce della fede con quella della conoscenza – e siamo sempre in tema.
“Uno straordinario compendio di antropologia cristiana – ha spiegato il professor Antonio Paolucci - in cui si espresse il talento di un giovanissimo Raffaello. Peccato che lui ai suoi tempi non abbia potuto vedere questa luce” ha aggiunto l’ex direttore dei Musei Vaticani, che nel 2014 presentò la rivoluzionaria illuminazione della Cappella Sistina.
La prossima tappa riguarderà la Basilica di San Pietro dove Osram ha l'incarico di portare la luce.
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