Dal 22 settembre al 22 gennaio alle Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo
Lisetta Carmi, la fotografa che amava la musica, in mostra a Torino
Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
Samantha De Martin
07/09/2022
Torino - C’è la Sicilia degli anni Settanta e l’ingresso di uno scintillante Metropolitan. E ancora il sugherificio di Calangianus, il porto della sua Genova, l’Italsider, l’incontro con il poeta Ezra Pound.
Lisetta Carmi, la studentessa espulsa dalla scuola perché ebrea, la fotografa nata pianista ritrovando nello strumento "il suo unico compagno”, si racconta in una mostra in programma dal 22 settembre al 22 gennaio alle Gallerie d’Italia di Torino.
Il museo di Intesa Sanpaolo accoglierà la grande monografica dedicata a una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano recentemente scomparsa all’età di 98 anni.
Calangianus - sugherificio, 1964 | Courtesy @ Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
A cura di Giovanni Battista Martini, con un prezioso contributo video realizzato per l’occasione da Alice Rohrwacher, il percorso Lisetta Carmi. Suonare Forte evoca la formazione di Carmi pianista, sottolineando il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi. D’altronde Lisetta Carmi si avvicina alla fotografia nel 1960 grazie all'amico musicologo Leo Levi, che la invita a seguirlo in Puglia, dove lo studioso avrebbe registrato i canti della comunità ebraica di San Nicandro Garganico. Per l'occasione Carmi acquista la sua prima macchina fotografica, Agfa Silette con nove rullini, per fermare in foto le esperienze di quel viaggio, attratta dalla luce del Salento.
Di ritorno a Genova, sviluppa le fotografie ricevendo molti apprezzamenti e decidendo pertanto di intraprendere la carriera di fotografa affermandosi presto come uno dei massimi interpreti della fotografia sociale nella seconda metà del Novecento.
“Come nella musica, nelle mie foto c’è ritmo, il ritmo della musica che ho studiato per 35 anni” scriveva. E ancora “Non ho mai cercato dei soggetti (…) mi sono venuti incontro, perché nel momento in cui la mia anima vibra insieme con il soggetto, con la persona che io vedo, allora io scatto”.
Lisetta Carmi, Ezra Pound, 1966 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
A Torino le otto sezioni del percorso espositivo restituiranno questo ritmo, tanto della musica quanto della vita, accogliendo oltre 150 scatti realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta. Lo straordinario reportage sul mondo dei travestiti pubblicato negli anni Settanta in un libro oggi divenuto di culto, con immagini in bianco e nero e a colori, lascia il posto alla serie del parto, alle fotografie dedicate al mondo del lavoro in Italia, alla sequenza dell'incontro con Ezra Pound. A giocare in mostra un ruolo fondamentale è la musica che fa capolino attraverso le moderne tecnologie di diffusione sonora direzionale che permettono l’ascolto di brani di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola.
Sarà la stessa Lisetta Carmi, che alla fotografia ha dedicato venti’anni della propria vita, mettendo gli esseri umani al centro della sua ricerca, mossa da una profonda empatia e dal desiderio di comprendere, a raccontare alcuni suoi lavori attraverso brevi video.
Lisetta Carmi, Sicilia, 1977 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
Un public program approfondirà e svilupperà i temi dell’esposizione, mentre un programma di incontri dal titolo #INSIDE, con accesso gratuito, (in programma il mercoledì alle ore 18.30) vedrà la partecipazione di esperti e professionisti che condivideranno con il pubblico spunti e riflessioni durante le giornate di apertura serale del museo.
La mostra si potrà visitare martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30. Ultimo ingresso un’ora e mezza prima della chiusura.
Leggi anche:
• Apre a Torino il nuovo museo delle Gallerie d'Italia, un hub culturale dedicato alla fotografia e al barocco piemontese
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Il museo di Intesa Sanpaolo accoglierà la grande monografica dedicata a una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano recentemente scomparsa all’età di 98 anni.
Calangianus - sugherificio, 1964 | Courtesy @ Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
A cura di Giovanni Battista Martini, con un prezioso contributo video realizzato per l’occasione da Alice Rohrwacher, il percorso Lisetta Carmi. Suonare Forte evoca la formazione di Carmi pianista, sottolineando il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi. D’altronde Lisetta Carmi si avvicina alla fotografia nel 1960 grazie all'amico musicologo Leo Levi, che la invita a seguirlo in Puglia, dove lo studioso avrebbe registrato i canti della comunità ebraica di San Nicandro Garganico. Per l'occasione Carmi acquista la sua prima macchina fotografica, Agfa Silette con nove rullini, per fermare in foto le esperienze di quel viaggio, attratta dalla luce del Salento.
Di ritorno a Genova, sviluppa le fotografie ricevendo molti apprezzamenti e decidendo pertanto di intraprendere la carriera di fotografa affermandosi presto come uno dei massimi interpreti della fotografia sociale nella seconda metà del Novecento.
“Come nella musica, nelle mie foto c’è ritmo, il ritmo della musica che ho studiato per 35 anni” scriveva. E ancora “Non ho mai cercato dei soggetti (…) mi sono venuti incontro, perché nel momento in cui la mia anima vibra insieme con il soggetto, con la persona che io vedo, allora io scatto”.
Lisetta Carmi, Ezra Pound, 1966 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
A Torino le otto sezioni del percorso espositivo restituiranno questo ritmo, tanto della musica quanto della vita, accogliendo oltre 150 scatti realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta. Lo straordinario reportage sul mondo dei travestiti pubblicato negli anni Settanta in un libro oggi divenuto di culto, con immagini in bianco e nero e a colori, lascia il posto alla serie del parto, alle fotografie dedicate al mondo del lavoro in Italia, alla sequenza dell'incontro con Ezra Pound. A giocare in mostra un ruolo fondamentale è la musica che fa capolino attraverso le moderne tecnologie di diffusione sonora direzionale che permettono l’ascolto di brani di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola.
Sarà la stessa Lisetta Carmi, che alla fotografia ha dedicato venti’anni della propria vita, mettendo gli esseri umani al centro della sua ricerca, mossa da una profonda empatia e dal desiderio di comprendere, a raccontare alcuni suoi lavori attraverso brevi video.
Lisetta Carmi, Sicilia, 1977 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
Un public program approfondirà e svilupperà i temi dell’esposizione, mentre un programma di incontri dal titolo #INSIDE, con accesso gratuito, (in programma il mercoledì alle ore 18.30) vedrà la partecipazione di esperti e professionisti che condivideranno con il pubblico spunti e riflessioni durante le giornate di apertura serale del museo.
La mostra si potrà visitare martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30. Ultimo ingresso un’ora e mezza prima della chiusura.
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