Per la prima volta in Italia i gioielli della Collezione Walther
Quando la fotografia diventò un'arte. In arrivo a Torino i capolavori modernisti del MOMA
Max Burchartz, Lotte (Eye), 1928, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Peter Norton © 2021, ProLitteris, Zürich Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
Francesca Grego
21/01/2022
Torino - Non solo un mezzo per documentare la realtà, ma una fucina di sperimentazioni tecniche ed espressive destinate a cambiare per sempre la storia dell’immagine: nei primi quattro decenni del XX secolo la fotografia si trasforma, entrando a pieno titolo nel regno dell’arte. Tra il 1977 e il 1997, il collezionista statunitense Thomas Walther ha girato il mondo in lungo e in largo alla ricerca delle migliori stampe fotografiche di questo periodo. Tra il 2001 e il 2017 le oltre 300 opere della sua preziosa raccolta sono entrate nelle collezioni del MoMa di New York. Dal 3 marzo al 26 giugno 2022 Camera - Centro Italiano per la Fotografia presenterà per la prima volta in Italia una selezione di ben 230 scatti della Collezione Walther, al culmine di un tour europeo che ha già toccato il MASI di Lugano e il Jeu de Paume di Parigi.
Kate Steinitz, Backstroke, 1930, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Gift of Thomas Walther © Steinitz Family Art Collection, 1930 Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
Che siano nate in strada o in studio, negli ambienti dell’avanguardia o del fotogiornalismo, le immagini selezionate dai curatori Sarah Meister, responsabile del Dipartimento Fotografia del MoMa, Quentin Bajac, direttore del Jeu de Paume, e Jane Peirce, ricercatrice della Carl Jacobs Foundation del MoMA, mostrano come nel periodo tra le due guerre le potenzialità creative dell’obiettivo siano state esplorate in modo estremamente ricco e diversificato, dando luogo a innovazioni che ancora oggi considerate cruciali. Come i contemporanei Matisse, Picasso e Duchamp hanno saputo rivoluzionare linguaggi della pittura e della scultura, così gli autori in mostra hanno ridefinito i canoni della fotografia conferendole un ruolo centrale nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo. Dall’Europa, dove ha avuto origine, l’onda raggiunge gli Stati Uniti insieme agli innumerevoli intellettuali e creativi in fuga dalla guerra che negli anni Quaranta faranno di New York il cuore della scena artistica mondiale.
Herbert Bayer, Humanly Impossible, 1932. Stampa alla gelatina ai sali d'argento, 38,9 x 29,3. New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Howard Stein © 2021 Prolitteris, Zurich, Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
A Torino, accanto a icone della fotografia europea come Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, André Kertész e August Sander, troveremo quindi i capolavori americani di Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Paul Strand, Walker Evans, Edward Weston. E se le ricerche pionieristiche del Bauhaus sono ben rappresentate da László Moholy-Nagy e Iwao Yamawaki, i costruttivisti russi non sono da meno, come dimostrano gli esperimenti di El Lissitzky e Aleksandr Rodčenko, mentre gli scatti di Man Ray, Maurice Tabard e Raoul Ubac documentano le novità perturbanti della fotografia surrealista.
Aleksandr Rodčenko (Russia, 1891-1956), Ragazza con una Leica (Girl with a Leica), 1932-33. Stampa alla gelatina ai sali d'argento, 30 x 20,3 cm. The Museum of Modern Art, New York, Thomas Walther Collection. Gift of Shirley C. Burden, by exhange © 2021 Prolitteris, Zurich, Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
E in Italia? Walther si è interessato anche ai fotografi del Belpaese: in mostra ammireremo gli scatti di ispirazione futurista di Anton Giulio Bragaglia e le composizioni astratte di Luigi Veronesi, ma anche le immagini sperimentali di Wanda Wulz e quelle nomadi e rivoluzionarie di Tina Modotti. Insieme a loro, una nutrita schiera di professioniste della camera illustra il rilevante contributo offerto dalle donne alla fotografia moderna: da Berenice Abbott a Claude Cahun, da Leni Riefenstahl a Lee Miller, Marianne Breslauer, Lore Feininger, Irene Hoffmann, Lotte Jocobi, Lucia Moholy, in un inno alla “gioia di guardare il mondo attraverso l’obiettivo”.
John Gutmann, Class, 1935, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, The Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. The Family of Man Fund © Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents Dig ital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
Kate Steinitz, Backstroke, 1930, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Gift of Thomas Walther © Steinitz Family Art Collection, 1930 Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
Che siano nate in strada o in studio, negli ambienti dell’avanguardia o del fotogiornalismo, le immagini selezionate dai curatori Sarah Meister, responsabile del Dipartimento Fotografia del MoMa, Quentin Bajac, direttore del Jeu de Paume, e Jane Peirce, ricercatrice della Carl Jacobs Foundation del MoMA, mostrano come nel periodo tra le due guerre le potenzialità creative dell’obiettivo siano state esplorate in modo estremamente ricco e diversificato, dando luogo a innovazioni che ancora oggi considerate cruciali. Come i contemporanei Matisse, Picasso e Duchamp hanno saputo rivoluzionare linguaggi della pittura e della scultura, così gli autori in mostra hanno ridefinito i canoni della fotografia conferendole un ruolo centrale nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo. Dall’Europa, dove ha avuto origine, l’onda raggiunge gli Stati Uniti insieme agli innumerevoli intellettuali e creativi in fuga dalla guerra che negli anni Quaranta faranno di New York il cuore della scena artistica mondiale.
Herbert Bayer, Humanly Impossible, 1932. Stampa alla gelatina ai sali d'argento, 38,9 x 29,3. New York, Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. Acquired through the generosity of Howard Stein © 2021 Prolitteris, Zurich, Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
A Torino, accanto a icone della fotografia europea come Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, André Kertész e August Sander, troveremo quindi i capolavori americani di Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Paul Strand, Walker Evans, Edward Weston. E se le ricerche pionieristiche del Bauhaus sono ben rappresentate da László Moholy-Nagy e Iwao Yamawaki, i costruttivisti russi non sono da meno, come dimostrano gli esperimenti di El Lissitzky e Aleksandr Rodčenko, mentre gli scatti di Man Ray, Maurice Tabard e Raoul Ubac documentano le novità perturbanti della fotografia surrealista.
Aleksandr Rodčenko (Russia, 1891-1956), Ragazza con una Leica (Girl with a Leica), 1932-33. Stampa alla gelatina ai sali d'argento, 30 x 20,3 cm. The Museum of Modern Art, New York, Thomas Walther Collection. Gift of Shirley C. Burden, by exhange © 2021 Prolitteris, Zurich, Digital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
E in Italia? Walther si è interessato anche ai fotografi del Belpaese: in mostra ammireremo gli scatti di ispirazione futurista di Anton Giulio Bragaglia e le composizioni astratte di Luigi Veronesi, ma anche le immagini sperimentali di Wanda Wulz e quelle nomadi e rivoluzionarie di Tina Modotti. Insieme a loro, una nutrita schiera di professioniste della camera illustra il rilevante contributo offerto dalle donne alla fotografia moderna: da Berenice Abbott a Claude Cahun, da Leni Riefenstahl a Lee Miller, Marianne Breslauer, Lore Feininger, Irene Hoffmann, Lotte Jocobi, Lucia Moholy, in un inno alla “gioia di guardare il mondo attraverso l’obiettivo”.
John Gutmann, Class, 1935, Stampa alla gelatina ai sali d’argento, New York, The Museum of Modern Art, Thomas Walther Collection. The Family of Man Fund © Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents Dig ital Image © 2021 The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
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