Dal 18 marzo una grande mostra a Palazzo Ducale

A Venezia la primavera è di Carpaccio

Vittore Carpaccio, Caccia in valle (recto), 1492 circa. Olio su tavola, 74.5 x 63.8 cm. Los Angeles, J .Paul Getty Museum
 

Francesca Grego

25/01/2023

Venezia - Protagonista di primo piano del Rinascimento veneziano, Vittore Carpaccio manca dalla scena delle grandi mostre in Laguna dal lontano 1963. In questi anni studi, scoperte, restauri e attribuzioni hanno gettato nuova luce sulla sua opera, che attualmente vive una stagione di rinnovato interesse da parte dei ricercatori. Ce n’è abbastanza per un ritorno in grande stile: dal  18 marzo al 18 giugno Palazzo Ducale ospiterà un atteso progetto espositivo nato dalla collaborazione dei Musei Civici di Venezia con la National Gallery of Art di Washington. Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni riunirà nello storico Appartamento del Doge circa 50 opere conservate in musei, chiese e collezioni private europee e statunitensi. “Con questa magnifica mostra”, anticipa il responsabile del Museo Correr Andrea Bellieni, “si è oggi in grado di proporre al pubblico e agli studiosi un’aggiornata rilettura storico-critica della pittura di Carpaccio e della sua evoluzione, dagli inizi e fino alle opere tarde”. 


Vittore Carpaccio, Ritratto del doge Leonardo Loredan, 1501-1505, Olio e tempera su tavola, 51 x 67 cm, Venezia, Museo Correr | © Fondazione Musei Civici di Venezia, Archivio Fotografico

Curata da Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, insieme a Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e a Gretchen Hirschauer, curatrice di pittura italiana e spagnola presso la National Gallery of Art di Washington, l’esposizione di Palazzo Ducale si annuncia come un appuntamento di spicco nella primavera veneziana. “La pittura di Vittore Carpaccio celebra la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura”, racconta Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici Veneziani.
Opere da secoli lontane dalla Laguna torneranno a casa per la prima volta: alcune di queste furono inviate dallo stesso artista nei territori anticamente dominati dalla Serenissima, come l’Istria e la Dalmazia. Oggi sono essenziali per ricostruire lo sviluppo dell’arte di Carpaccio, che a Palazzo Ducale avremo modo di esplorare in tutte le sue dimensioni. 


Vittore Carpaccio, Nascita della Vergine, 1502-1503 circa. Olio su tela. Bergamo, Accademia Carrara

Dipinti religiosi, profani e di genere evidenzieranno la spiccata abilità narrativa del maestro, capace di rappresentare la grandezza e la vita della Serenissima calando ogni storia nel quotidiano, in scenari densi di dettagli dove l’osservazione della città incontra il poetico e il fantastico. Un importante nucleo di disegni metterà poi in evidenza la fervida immaginazione carpaccesca, l’interesse per la natura e per la prospettiva, il rigore della tecnica e l’uso della luce.


Vittore Carpaccio, Vergine leggente, 1501 circa. Olio su tela trasferito su una tavola. Washington, National Gallery of Art

Un altro ottimo motivo per visitare la mostra veneziana sarà l’opportunità unica di ammirare finalmente ricomposti alcuni cicli pittorici dispersi. È il caso delle Due Dame del Museo Correr, che si ricongiungeranno eccezionalmente alla Caccia in Laguna del Getty Museum di Los Angeles, originariamente parti di un solo dipinto e separate in circostanze sconosciute già alla fine del Settecento. Si ricomporrà così una storia “psicologica” narrata da Carpaccio con sensibilità e immaginazione non comuni, su quella che fu probabilmente un'anta della porta di un interno veneziano: John Ruskin, che la scoprì alla fine del XIX secolo, ne rimase profondamente affascinato. 


Vittore Carpaccio, Due dame veneziane (Le Cortigiane), 1490-1495 circa, Tempera e olio su tavola, 94.5 x 63.5 cm, Venezia, Museo Correr | © MUVE - Fondazione Musei Civici di Venezia

Fuori da Palazzo Ducale, l’itinerario sulle tracce del Carpaccio proseguirà con gli straordinari cicli decorativi conservati in città, dalle Storie di Sant’Orsola delle Gallerie dell’Accademia ai dipinti della Scuola di San Giorgio degli Schiavoni. Dopo il debutto veneziano, Carpaccio partirà per la sua prima grande mostra negli Stati Uniti, presso la National Gallery of Art di Washington. Qui il valore aggiunto sarà rappresentato dalle opere commissionate all’artista dalle confraternite religiose lagunari, che lasceranno Venezia in via del tutto eccezionale: grazie ai recentissimi restauri, sveleranno al pubblico statunitense i segreti nascosti per secoli sotto le pennellate del maestro.


Vittore Carpaccio, Arrivo degli ambasciatori inglesi presso il re di Bretagna, Dal ciclo delle Storie di Sant'Orsola, 1495-1500, Olio su tela, 275 x 589 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia | Courtesy Gallerie dell'Accademia, Venezia

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