Dal 26 luglio al 6 agosto
Acqua e fuoco a teatro: la Fenice di Fabrizio Plessi
Fabrizio Plessi, Fenix Dna, Teatro La Fenice, Venezia 2017
Samantha De Martin
25/07/2017
Venezia - La Fenice di Fabrizio Plessi diventa il palcoscenico empedocleo dei quattro elementi primordiali, dove trionfano acqua e fuoco. Lo storico teatro lirico di Venezia, celebre luogo d'opera e balletto, rinuncia alla sedute di platea per lasciar spazio a calchi, che, come lo stesso artista afferma, «sono l'elemento positivo, quello da cui tutto potrà sempre rinascere».
In questo nuovo spazio, cuore del teatro, che offre al pubblico, dal 26 luglio al 6 agosto, l'immagine di una nuova Fenice, ancora una volta risorta dalle sue antiche ceneri - come la mitologica creatura di cui porta il nome - il visitatore si muove tra maschere e teste di putti, grottesche e capitelli, simili a spettatori immobili.
Di questo luogo, completamente rivoluzionato e privo di qualsiasi presenza umana, l'unico interprete è lui, il maestro delle monumentali video installazioni. È infatti attraverso 200 calchi - anche questa volta ispirati agli elementi primordiali e primigeni dell'acqua e del fuoco - disegnati e modellati dallo scultore di maschere Guerrino Lovato per ricostruire i fregi delle cavea del teatro, distrutto dall' incendio del 1996, che Plessi dona nuova vita a uno dei maggiori simboli di Venezia e dell'Italia nel mondo.
Non manca l'armonia della musica - protagonista della performance della durata di circa 20 minuti, che si celebra tutti i giorni alle 19, con le note del maestro Giovanni Sparano, eseguite da Pourquoi-Pas Ensemble e cantate dal mezzosoprano Francesca Gerbasi - a completare la suggestiva esperienza immersiva tra luci, colori, la presenza dell'acqua e del fuoco.
Fenix Dna, l'opera sperimentale di Plessi, al centro dell'iniziativa promossa da Generali Italia, tramite il programma "Valore Cultura", e prodotta da Fondazione Teatro La Fenice, sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 17.30.
In questo nuovo spazio, cuore del teatro, che offre al pubblico, dal 26 luglio al 6 agosto, l'immagine di una nuova Fenice, ancora una volta risorta dalle sue antiche ceneri - come la mitologica creatura di cui porta il nome - il visitatore si muove tra maschere e teste di putti, grottesche e capitelli, simili a spettatori immobili.
Di questo luogo, completamente rivoluzionato e privo di qualsiasi presenza umana, l'unico interprete è lui, il maestro delle monumentali video installazioni. È infatti attraverso 200 calchi - anche questa volta ispirati agli elementi primordiali e primigeni dell'acqua e del fuoco - disegnati e modellati dallo scultore di maschere Guerrino Lovato per ricostruire i fregi delle cavea del teatro, distrutto dall' incendio del 1996, che Plessi dona nuova vita a uno dei maggiori simboli di Venezia e dell'Italia nel mondo.
Non manca l'armonia della musica - protagonista della performance della durata di circa 20 minuti, che si celebra tutti i giorni alle 19, con le note del maestro Giovanni Sparano, eseguite da Pourquoi-Pas Ensemble e cantate dal mezzosoprano Francesca Gerbasi - a completare la suggestiva esperienza immersiva tra luci, colori, la presenza dell'acqua e del fuoco.
Fenix Dna, l'opera sperimentale di Plessi, al centro dell'iniziativa promossa da Generali Italia, tramite il programma "Valore Cultura", e prodotta da Fondazione Teatro La Fenice, sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 17.30.
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