Difese di terra e di mare dalla Lombardia al Montenegro

Le fortificazioni della Repubblica di Venezia candidate nella lista del patrimonio UNESCO

Veduta dell'ingresso dell'Arsenale di Venezia, Canaletto, 1732
 

E.B.

24/02/2014

Venezia - Dopo la conferma di Palermo, Monreale e Cefalù, nella lista provvisoria dell'UNESCO compare ora anche la candidatura delle Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo.

Il complesso sistema difensivo che aspira a far parte del patrimoni delle Nazioni Unite è inserito in un vasto territorio, anticamente presieduto dalla Repubblica di Venezia, che attraversa Lombardia e Veneto, procedendo per oltre mille chilometri verso la costa adriatica fino al Montenegro.
Tra Bergamo e la Baia di Ktor svettano le testimonianze dello Stato di Terra e dello Stato di Mare, espressione del potere e degli scambi culturali della Serenissima con il resto del mondo.

Le strutture architettoniche furono concepite come una vera e propria rete in cui ogni elemento aveva un preciso ruolo all'interno di un progetto unitario, e sono oggi considerate un grande esempio di fortificazione "alla moderna".

Il sito comprenderà sistemi di fortificazioni come Bergamo, forti quali Sant'Andrea a Venezia, e città fortificate pianificate ex novo tra cui Palmanova, o basate sulla ricostruzione di strutture esistenti come Peschiera del Garda. 
Proseguendo oltre i confini italiani, saranno considerate anche le mura di Zara, Sebenico con la Fortezza di San Nicola e i bastioni di Curzola in Croazia, oltre al Golfo di Cattaro (Ktor) e con essa Castelnuovo in Montenegro.

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