Fino al 15 ottobre a Palazzo Dosi Delfini
Il pane del cielo. Maria Lai in mostra a Rieti
Maria Lai. Il pane del cielo, Installation view, Rieti, Palazzo Dosi Delfini, 2023 | Foto: © Michele Alberto Sereni | Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2023
Samantha De Martin
24/07/2023
Rieti - Una riflessione sul "sacro contemporaneo" ispirato ai segni francescani, che reinterpreta in chiave contemporanea la spiritualità senza tempo di San Francesco d’Assisi.
È l’ultimo invito rivolto al pubblico dalle trame di Maria Lai, che trovano le loro radici nei riti arcaici della sua terra, tra i racconti e la poesia dimessa del quotidiano. Il lavoro dell’artista sarda approda a Rieti, dove, fino al 15 ottobre, Palazzo Dosi Delfini ospita la mostra Il pane del cielo, itinerario in quaranta opere della grande artista di Ulassai, in occasione delle celebrazioni per i Centenari Francescani, 1223 - 2023.
Ideata da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, in collaborazione con l’Archivio Maria Lai, e organizzata dall’Associazione Mus.e, la mostra, a cura di Sergio Risaliti e Eva Francioli, è stata commissionata dal Comitato Nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe Greccio 2023, per rendere omaggio al “Poverello di Assisi” attraverso opere ispirate ai motivi che illuminano la vita del santo e trovano una sensibile interpretazione nel lavoro della poetessa dei fili.
Maria Lai. Il pane del cielo, Installation view, Rieti, Palazzo Dosi Delfini, 2023 | Foto: © Michele Alberto Sereni | Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2023
Nelle sue opere, cariche di storie e di simboli, tra creazioni fragili in pietra, stoffa e legno, poesie fatte di materiali poveri che coinvolgono terra e cielo, uomo e natura, il divino e l’umano si fondono, rivelandosi con un linguaggio semplice e universale. Come gli insegnamenti di Francesco, le creazioni di Maria Lai sembrano interrogare il visitatore sul mistero dell’esistenza, guidandolo con stupore infantile tra le meraviglie del mondo.
“Amo il presepe come esperienza di qualcosa che, più ne indago l’inesprimibile, più trovo verità, più divento infantile e ingenua, e più rinasco. (…) Amo il presepio perché ci raccoglie intorno alla speranza di un mondo nuovo” diceva Lai. Così la mostra trae ispirazione dall’abilità dell’artista di rileggere in chiave contemporanea l’esempio di Francesco, ideatore della narrazione senza tempo del Presepe realizzato per la prima volta, nel Natale del 1223, in una grotta del borgo reatino di Greccio. In mostra anche L’offerta, un pane in terracotta che descrive l’interesse per la panificazione, metafora di arte e vita, elemento presente nell’intera produzione dell’artista, affascinata dalla ritualità e dal mistero del “farsi da sé” dell’impasto.
Il ricorso al filo, al ricamo, all’arte del cucito, fondamentale nella produzione matura di Maria Lai, emerge in particolare nelle Geografie, teli ricamati con complesse “mappe astrali” che, come ricorda l’artista, “rispondevano all’esigenza di un rapporto con l’infinito, di una dilatazione e proiezione sulle lontananze”. Attraverso le carte geografiche di Lai il pubblico compie un viaggio oltre la contingenza, evocando mondi, costellazioni, armonie astrali. E al ricamo l’artista affida anche la sua autobiografia, i pensieri, gli aforismi, traducendoli in delicate scritture su stoffa, dove il linguaggio dialoga con l’immagine annullando le distanze tra poesia e arti visive.
Maria Lai. Il pane del cielo, Installation view, Rieti, Palazzo Dosi Delfini, 2023 | Foto: © Michele Alberto Sereni | Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2023
“La mostra Maria Lai. Il pane del cielo - dichiara Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze - ribadisce la centralità del Museo Novecento nel panorama artistico italiano rilanciando il suo ruolo di istituzione culturale impegnata nella realizzazione di progetti volti a valorizzare tanto le collezioni del Comune di Firenze, quanto gli artisti in esse presenti, attraverso mostre che valicano i confini della città metropolitana per aprirsi al territorio nazionale. In questa occasione abbiamo concentrato l’attenzione sul lavoro di Maria Lai, una protagonista dell’arte italiana del XX e XXI secolo, una cui opera è di recente entrata a far parte delle collezioni novecentesche del Comune di Firenze. La sua ricerca, oggi nota ad un pubblico sempre crescente anche grazie all’infaticabile lavoro dell’Archivio Maria Lai, ci è sembrata la più adatta a reinterpretare in chiave contemporanea la spiritualità senza tempo di San Francesco d’Assisi, celebrata oggi grazie all’articolato e intenso lavoro del Comitato Nazionale Greccio 2023”.
La mostra è aperta dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
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• Maria Lai. Il pane del cielo
È l’ultimo invito rivolto al pubblico dalle trame di Maria Lai, che trovano le loro radici nei riti arcaici della sua terra, tra i racconti e la poesia dimessa del quotidiano. Il lavoro dell’artista sarda approda a Rieti, dove, fino al 15 ottobre, Palazzo Dosi Delfini ospita la mostra Il pane del cielo, itinerario in quaranta opere della grande artista di Ulassai, in occasione delle celebrazioni per i Centenari Francescani, 1223 - 2023.
Ideata da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, in collaborazione con l’Archivio Maria Lai, e organizzata dall’Associazione Mus.e, la mostra, a cura di Sergio Risaliti e Eva Francioli, è stata commissionata dal Comitato Nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe Greccio 2023, per rendere omaggio al “Poverello di Assisi” attraverso opere ispirate ai motivi che illuminano la vita del santo e trovano una sensibile interpretazione nel lavoro della poetessa dei fili.
Maria Lai. Il pane del cielo, Installation view, Rieti, Palazzo Dosi Delfini, 2023 | Foto: © Michele Alberto Sereni | Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2023
Nelle sue opere, cariche di storie e di simboli, tra creazioni fragili in pietra, stoffa e legno, poesie fatte di materiali poveri che coinvolgono terra e cielo, uomo e natura, il divino e l’umano si fondono, rivelandosi con un linguaggio semplice e universale. Come gli insegnamenti di Francesco, le creazioni di Maria Lai sembrano interrogare il visitatore sul mistero dell’esistenza, guidandolo con stupore infantile tra le meraviglie del mondo.
“Amo il presepe come esperienza di qualcosa che, più ne indago l’inesprimibile, più trovo verità, più divento infantile e ingenua, e più rinasco. (…) Amo il presepio perché ci raccoglie intorno alla speranza di un mondo nuovo” diceva Lai. Così la mostra trae ispirazione dall’abilità dell’artista di rileggere in chiave contemporanea l’esempio di Francesco, ideatore della narrazione senza tempo del Presepe realizzato per la prima volta, nel Natale del 1223, in una grotta del borgo reatino di Greccio. In mostra anche L’offerta, un pane in terracotta che descrive l’interesse per la panificazione, metafora di arte e vita, elemento presente nell’intera produzione dell’artista, affascinata dalla ritualità e dal mistero del “farsi da sé” dell’impasto.
Il ricorso al filo, al ricamo, all’arte del cucito, fondamentale nella produzione matura di Maria Lai, emerge in particolare nelle Geografie, teli ricamati con complesse “mappe astrali” che, come ricorda l’artista, “rispondevano all’esigenza di un rapporto con l’infinito, di una dilatazione e proiezione sulle lontananze”. Attraverso le carte geografiche di Lai il pubblico compie un viaggio oltre la contingenza, evocando mondi, costellazioni, armonie astrali. E al ricamo l’artista affida anche la sua autobiografia, i pensieri, gli aforismi, traducendoli in delicate scritture su stoffa, dove il linguaggio dialoga con l’immagine annullando le distanze tra poesia e arti visive.
Maria Lai. Il pane del cielo, Installation view, Rieti, Palazzo Dosi Delfini, 2023 | Foto: © Michele Alberto Sereni | Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2023
“La mostra Maria Lai. Il pane del cielo - dichiara Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze - ribadisce la centralità del Museo Novecento nel panorama artistico italiano rilanciando il suo ruolo di istituzione culturale impegnata nella realizzazione di progetti volti a valorizzare tanto le collezioni del Comune di Firenze, quanto gli artisti in esse presenti, attraverso mostre che valicano i confini della città metropolitana per aprirsi al territorio nazionale. In questa occasione abbiamo concentrato l’attenzione sul lavoro di Maria Lai, una protagonista dell’arte italiana del XX e XXI secolo, una cui opera è di recente entrata a far parte delle collezioni novecentesche del Comune di Firenze. La sua ricerca, oggi nota ad un pubblico sempre crescente anche grazie all’infaticabile lavoro dell’Archivio Maria Lai, ci è sembrata la più adatta a reinterpretare in chiave contemporanea la spiritualità senza tempo di San Francesco d’Assisi, celebrata oggi grazie all’articolato e intenso lavoro del Comitato Nazionale Greccio 2023”.
La mostra è aperta dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
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