Fino al 20 ottobre al Duomo di Augusta e a Palazzo Schaezler
Augusta celebra Holbein il Vecchio a 500 anni dalla morte
Hans Holbein, Quadro votivo di Ulrich Schwarz il Giovane con Cristo e Maria come intercessori presso Dio Padre, Dettaglio, 1508 © KMA
Samantha De Martin
07/08/2024
Mondo - A 500 anni dalla morte di Hans Holbein il Vecchio, Augusta, città natale del grande pittore e disegnatore tedesco, ospita una mostra che permette di ammirare in due diverse tappe le opere del maestro che ha traghettato l'arte figurativa tedesca dallo stile gotico a quello rinascimentale.
Fino al prossimo 20 ottobre il Duomo di Augusta e Palazzo Schaezler, prestigiosa residenza nobiliare in stile rococò che accoglie all’interno diversi musei civici, sono le cornici di un viaggio che mette in relazione i lavori di Holbein con le opere di artisti coevi, che con lui contribuirono all’affermazione di Augusta come capitale artistica europea del primo Cinquecento.
Il pubblico sarà coinvolto in un viaggio tra i capolavori del tardo medioevo e del primo Rinascimento. Tra le opere da non perdere spiccano due disegni del famoso "Kleiner Klebeband”, una raccolta di oltre 120 disegni del XV e XVI secolo che furono combinati in un raccoglitore di cuoio nel XIX secolo, considerata una delle più importanti raccolte di riferimento di disegni d'arte tedeschi di quel periodo.
Hans Holbein il Vecchio, Maria che accarezza il bambino, 1496-99, Kunsthistorisches Museum Vienna © KHM-Museumsverband, Kunsthistorisches Museum
Dalle origini di Holbein, nato in una famiglia di conciatori, il viaggio conduce attraverso le singole fasi artistiche, fino agli ultimi anni, influenzati dall’Altare di Isenheim, l'opera più importante eseguita da Matthias Grünewald. Non si sa dove Holbein abbia ricevuto la sua formazione, ma è documentato per la prima volta come pittore a Ulm nel 1494, prima di fare ritorno nella sua Augusta.
Il pittore si sarebbe recato nei Paesi Bassi dopo il suo apprendistato, come dimostra l’opera Maria che accarezza il bambino (1496-1499) con la strutturazione dello sfondo color oro, in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, autentica chicca della mostra.
Ai tempi di Holbein la produzione artistica di Augusta raggiunse un livello europeo e la città visse un boom culturale senza precedenti. Il numero delle botteghe aumentò rapidamente, tanto che alla fine del XV secolo erano iscritti alla corporazione circa 50 pittori. Tuttavia Holbein, essendo uno dei pennelli più importanti della città, non dovette temere questa concorrenza. Massimiliano I, che come re romano-tedesco e poi imperatore del Sacro Romano Impero, soggiornò spesso nella libera città imperiale, promosse la scena artistica emergente e assegnò commissioni non solo ad artisti locali, ma anche a stranieri come Albrecht Dürer di Norimberga.
Numerosi personaggi rappresentati da artisti o committenti, che fanno capolino in mostra, ebbero un ruolo decisivo in questo periodo di massimo splendore artistico. Oltre alla famiglia di pittori Holbein, i fiori all’occhiello della città erano il pittore Hans Burgkmair, l'orafo Jörg Seld, l'intagliatore e medaglista Hans Schwarz e lo scalpellino e maestro artigiano Burkhart Engelberg. Tutti contribuirono in modo significativo a far sì che Augusta diventasse una metropoli artistica del Rinascimento europeo a partire dal 1500.
Hans Holbein il Vecchio, bottega, Incoronazione di spine © KMA
“Il lavoro di Holbein - spiega il curatore Andreas Tacke - non è presentato in una classica mostra personale, ma nel contesto di altri artisti dell'epoca. Holbein non era un "danzatore solista", molte opere, come gli altari, erano realizzate in collaborazione con diversi artigiani. A questo proposito dobbiamo dire addio al “culto del genio” delle singole personalità artistiche. Insieme, intorno al 1500, gli artisti crearono le condizioni affinché Augusta si trasformasse in una metropoli artistica europea".
Non sfuggono all’attenzione del pubblico prestiti di alto livello provenienti da Berlino, Monaco, Vienna e da collezioni private. Lasciato il palazzo Schaezler, il viaggio prosegue nel Duomo di Augsburg, dove si possono ammirare, davanti agli altari, quattro tavole originali con scene tratte dalla vita di Maria, realizzate da Hans Holbein il Vecchio nel 1493.
Fino al prossimo 20 ottobre il Duomo di Augusta e Palazzo Schaezler, prestigiosa residenza nobiliare in stile rococò che accoglie all’interno diversi musei civici, sono le cornici di un viaggio che mette in relazione i lavori di Holbein con le opere di artisti coevi, che con lui contribuirono all’affermazione di Augusta come capitale artistica europea del primo Cinquecento.
Il pubblico sarà coinvolto in un viaggio tra i capolavori del tardo medioevo e del primo Rinascimento. Tra le opere da non perdere spiccano due disegni del famoso "Kleiner Klebeband”, una raccolta di oltre 120 disegni del XV e XVI secolo che furono combinati in un raccoglitore di cuoio nel XIX secolo, considerata una delle più importanti raccolte di riferimento di disegni d'arte tedeschi di quel periodo.
Hans Holbein il Vecchio, Maria che accarezza il bambino, 1496-99, Kunsthistorisches Museum Vienna © KHM-Museumsverband, Kunsthistorisches Museum
Dalle origini di Holbein, nato in una famiglia di conciatori, il viaggio conduce attraverso le singole fasi artistiche, fino agli ultimi anni, influenzati dall’Altare di Isenheim, l'opera più importante eseguita da Matthias Grünewald. Non si sa dove Holbein abbia ricevuto la sua formazione, ma è documentato per la prima volta come pittore a Ulm nel 1494, prima di fare ritorno nella sua Augusta.
Il pittore si sarebbe recato nei Paesi Bassi dopo il suo apprendistato, come dimostra l’opera Maria che accarezza il bambino (1496-1499) con la strutturazione dello sfondo color oro, in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, autentica chicca della mostra.
Ai tempi di Holbein la produzione artistica di Augusta raggiunse un livello europeo e la città visse un boom culturale senza precedenti. Il numero delle botteghe aumentò rapidamente, tanto che alla fine del XV secolo erano iscritti alla corporazione circa 50 pittori. Tuttavia Holbein, essendo uno dei pennelli più importanti della città, non dovette temere questa concorrenza. Massimiliano I, che come re romano-tedesco e poi imperatore del Sacro Romano Impero, soggiornò spesso nella libera città imperiale, promosse la scena artistica emergente e assegnò commissioni non solo ad artisti locali, ma anche a stranieri come Albrecht Dürer di Norimberga.
Numerosi personaggi rappresentati da artisti o committenti, che fanno capolino in mostra, ebbero un ruolo decisivo in questo periodo di massimo splendore artistico. Oltre alla famiglia di pittori Holbein, i fiori all’occhiello della città erano il pittore Hans Burgkmair, l'orafo Jörg Seld, l'intagliatore e medaglista Hans Schwarz e lo scalpellino e maestro artigiano Burkhart Engelberg. Tutti contribuirono in modo significativo a far sì che Augusta diventasse una metropoli artistica del Rinascimento europeo a partire dal 1500.
Hans Holbein il Vecchio, bottega, Incoronazione di spine © KMA
“Il lavoro di Holbein - spiega il curatore Andreas Tacke - non è presentato in una classica mostra personale, ma nel contesto di altri artisti dell'epoca. Holbein non era un "danzatore solista", molte opere, come gli altari, erano realizzate in collaborazione con diversi artigiani. A questo proposito dobbiamo dire addio al “culto del genio” delle singole personalità artistiche. Insieme, intorno al 1500, gli artisti crearono le condizioni affinché Augusta si trasformasse in una metropoli artistica europea".
Non sfuggono all’attenzione del pubblico prestiti di alto livello provenienti da Berlino, Monaco, Vienna e da collezioni private. Lasciato il palazzo Schaezler, il viaggio prosegue nel Duomo di Augsburg, dove si possono ammirare, davanti agli altari, quattro tavole originali con scene tratte dalla vita di Maria, realizzate da Hans Holbein il Vecchio nel 1493.
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