Dal 29 ottobre al Centro Candiani
L’onda lunga di Munch è in arrivo a Mestre
Edvard Munch, Chiaro di luna, 1895. Puntasecca e acquatinta. Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Francesca Grego
05/08/2025
Venezia - Dalla lontana Norvegia Edvard Munch ha cambiato la storia dell’arte del Novecento. In che modo? E quanto di lui vive ancora nell’opera degli artisti contemporanei? Lo racconterà dal prossimo 29 ottobre la mostra d’autunno del Centro Culturale Candiani di Mestre, in un lungo viaggio attraverso il lascito del pittore scandinavo e la sua influenza sulla cultura visiva occidentale.
Nelle nuove sale del museo, da scoprire dopo un importante intervento di restyling, troveremo opere di Munch e dei maestri della sua epoca, ma anche di grandi artisti attivi nella seconda metà del XX secolo e celebrità della scena contemporanea. In un costante confronto, l’esposizione illustrerà quanto profondamente il linguaggio di Munch abbia segnato il panorama artistico del Novecento, aprendo la strada a una nuova sensibilità espressiva.

Edvard Munch, Two Old Men, 1910. Olio su tela. Collezione Prins Eugens Waldemarsudde, Stoccolma
Curato da Elisabetta Barisoni, il progetto prende le mosse dalle collezioni di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dove sono conservate alcune opere grafiche esemplari eseguite da Munch a puntasecca, acquatinta, acquaforte e litografia. La sua carica travolgente del pittore scandinavo è riconoscibile nell’Espressionismo tedesco e nordico, ma anche nel lavoro di artisti italiani.
In mostra ammireremo perciò le maschere grottesche del belga James Ensor e le taglienti incisioni di Max Beckmann, presente a Ca’ Pesaro con un eccezionale nucleo di 29 opere grazie a una donazione del 2022. Accanto all’impietosa descrizione della natura umana, brutale e feroce, offerta da Beckmann, troveremo opere di artisti capesarini come Ugo Valeri o dei tedeschi Otto Dix e Christian Rohlfs, o ancora l’italiano Alberto Martini con le sue incisioni capaci di scavare forme e figure umane, fino alle opere di denuncia di Renato Guttuso.

Shirin Neshat, Rage. Ca' Pesaro, Donazione Gemma De Angelis Testa © Shirin Neshat
L’urlo espressionista non si spegne neanche ai nostri giorni: a Mestre riecheggerà ancora nelle ricerche di Marina Abramovic e Shirin Neshat, come pure nei teschi di Mike Nelson e Brad Kalhamer, recente dono di Gemma De Angelis Testa al Comune di Venezia per la Galleria Internazionale di Ca’ Pesaro.
Munch e la rivoluzione espressionista sarà visitabile dal 29 ottobre 2025 al 1° marzo 2026 presso il Centro Culturale Candiani di Venezia, che prosegue così il suo viaggio nel lavoro dei maestri del Novecento dopo i progetti Kandinsky e le avanguardie (2022) e Matisse e la luce del Mediterraneo (2024).

Renato Guttuso, Gott it uns, 1945 I Courtesy Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro
Nelle nuove sale del museo, da scoprire dopo un importante intervento di restyling, troveremo opere di Munch e dei maestri della sua epoca, ma anche di grandi artisti attivi nella seconda metà del XX secolo e celebrità della scena contemporanea. In un costante confronto, l’esposizione illustrerà quanto profondamente il linguaggio di Munch abbia segnato il panorama artistico del Novecento, aprendo la strada a una nuova sensibilità espressiva.

Edvard Munch, Two Old Men, 1910. Olio su tela. Collezione Prins Eugens Waldemarsudde, Stoccolma
Curato da Elisabetta Barisoni, il progetto prende le mosse dalle collezioni di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dove sono conservate alcune opere grafiche esemplari eseguite da Munch a puntasecca, acquatinta, acquaforte e litografia. La sua carica travolgente del pittore scandinavo è riconoscibile nell’Espressionismo tedesco e nordico, ma anche nel lavoro di artisti italiani.
In mostra ammireremo perciò le maschere grottesche del belga James Ensor e le taglienti incisioni di Max Beckmann, presente a Ca’ Pesaro con un eccezionale nucleo di 29 opere grazie a una donazione del 2022. Accanto all’impietosa descrizione della natura umana, brutale e feroce, offerta da Beckmann, troveremo opere di artisti capesarini come Ugo Valeri o dei tedeschi Otto Dix e Christian Rohlfs, o ancora l’italiano Alberto Martini con le sue incisioni capaci di scavare forme e figure umane, fino alle opere di denuncia di Renato Guttuso.

Shirin Neshat, Rage. Ca' Pesaro, Donazione Gemma De Angelis Testa © Shirin Neshat
L’urlo espressionista non si spegne neanche ai nostri giorni: a Mestre riecheggerà ancora nelle ricerche di Marina Abramovic e Shirin Neshat, come pure nei teschi di Mike Nelson e Brad Kalhamer, recente dono di Gemma De Angelis Testa al Comune di Venezia per la Galleria Internazionale di Ca’ Pesaro.
Munch e la rivoluzione espressionista sarà visitabile dal 29 ottobre 2025 al 1° marzo 2026 presso il Centro Culturale Candiani di Venezia, che prosegue così il suo viaggio nel lavoro dei maestri del Novecento dopo i progetti Kandinsky e le avanguardie (2022) e Matisse e la luce del Mediterraneo (2024).

Renato Guttuso, Gott it uns, 1945 I Courtesy Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro
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