Per la prima volta in Italia la più grande community al mondo su musei e digitale
Museums and the Web, l'innovazione culturale approda a Firenze
Salone dei Cinquecento
E.B.
13/02/2014
Firenze - Dal 18 al 21 febbraio nella storica cornice di Palazzo Vecchio si riunirà "Museums and the Web", una community internazionale di oltre 700 esperti ed operatori del settore museale pubblico e privato.
Il tema dell’appuntamento fiorentino #MWF2014 è "Open Museums and Smartcities: Storytelling and Connected Culture": quattro giorni di laboratori, conferenze, dimostrazioni sulle nuove modalità di inclusione di visitatori e cittadini rispetto ai musei e ai luoghi di cultura.
Diversi i temi trattati in quest'occasione, dai social media al crowd sourcing, dalle problematiche legate agli open content al tema della gamification, fino all'universal design, per garantire al pubblico una maggiore accessibilità sia in termini allestitivi sia di contenuti.
Tra le esperienze di rilievo emergeranno quella americana del Metropolitan Museum di New York e quella analoga del Museo Egizio di Torino, che in partnership con il Politecnico e due aziende private ha adottato i Google Glass per migliorare l'esperienza dei visitatori non vedenti (Google Glass 4 Lis).
Anche il 3D sarà protagonista di un incontro presieduto da Liz Neely, Director of Digital Information and Access dell'Art Institute di Chicago, mentre la sezione dedicata allo storytelling digitale illustrerà le opportunità di questa strategia per superare le barriere fisiche e raggiungere anche i pubblici più remoti, oltre a creare sinergie tra le istituzioni locali.
"Lo scopo dell'iniziativa è quello di creare una comunità in grado di confrontarsi sulle buone pratiche che riguardano i musei e il digitale" spiega Stefania Chipa, esperta di heritage marketing e ideatrice dell'evento, insieme a Laura Longo e Ilaria D'Uva. "La community Museums on the Web dal 1997 è attiva 365 giorni l'anno, e si incontra periodicamente in una città diversa degli Stati Uniti. Dopo aver toccato Hong Kong e Beijing ora arriva anche a Firenze, con la possibilità di aumentare la partecipazione europea ed italiana, fino ad ora piuttosto ridotta".
Per sottolineare il ruolo della community, i partecipanti sono stati selezionati non tramite invito, ma attraverso una call for paper aperta a tutti, al fine di individuare, dopo attente valutazioni, le figure più appropriate per avviare un ragionamento sulle competenze digitali nei musei, in Italia ancora poco delineate.
Il tema dell’appuntamento fiorentino #MWF2014 è "Open Museums and Smartcities: Storytelling and Connected Culture": quattro giorni di laboratori, conferenze, dimostrazioni sulle nuove modalità di inclusione di visitatori e cittadini rispetto ai musei e ai luoghi di cultura.
Diversi i temi trattati in quest'occasione, dai social media al crowd sourcing, dalle problematiche legate agli open content al tema della gamification, fino all'universal design, per garantire al pubblico una maggiore accessibilità sia in termini allestitivi sia di contenuti.
Tra le esperienze di rilievo emergeranno quella americana del Metropolitan Museum di New York e quella analoga del Museo Egizio di Torino, che in partnership con il Politecnico e due aziende private ha adottato i Google Glass per migliorare l'esperienza dei visitatori non vedenti (Google Glass 4 Lis).
Anche il 3D sarà protagonista di un incontro presieduto da Liz Neely, Director of Digital Information and Access dell'Art Institute di Chicago, mentre la sezione dedicata allo storytelling digitale illustrerà le opportunità di questa strategia per superare le barriere fisiche e raggiungere anche i pubblici più remoti, oltre a creare sinergie tra le istituzioni locali.
"Lo scopo dell'iniziativa è quello di creare una comunità in grado di confrontarsi sulle buone pratiche che riguardano i musei e il digitale" spiega Stefania Chipa, esperta di heritage marketing e ideatrice dell'evento, insieme a Laura Longo e Ilaria D'Uva. "La community Museums on the Web dal 1997 è attiva 365 giorni l'anno, e si incontra periodicamente in una città diversa degli Stati Uniti. Dopo aver toccato Hong Kong e Beijing ora arriva anche a Firenze, con la possibilità di aumentare la partecipazione europea ed italiana, fino ad ora piuttosto ridotta".
Per sottolineare il ruolo della community, i partecipanti sono stati selezionati non tramite invito, ma attraverso una call for paper aperta a tutti, al fine di individuare, dopo attente valutazioni, le figure più appropriate per avviare un ragionamento sulle competenze digitali nei musei, in Italia ancora poco delineate.
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