Ascoltare Bruce Nauman
interno museo d' arte donnaregina
20/01/2005
Bruce Nauman, invitato a creare un’opera per la Turbine Hall Gallery della Tate Modern di Londra nell’ambito della serie Unilever - serie nota per le spettacolari realizzazioni come quelle di Anish Kapoor o di Olafur Eliasson - ha riempito lo spazio come forse nessuno aveva saputo fare in precedenza, lasciandolo al tempo stesso completamente vuoto. La sua infatti è un’opera sonora intitolata “Raw materials” che si diffonde per tutto il volume del grande atrio, senza tuttavia lasciare traccia visibile e finendo per confondersi con i rumori e il vociare della folla che accede al museo. Il suono di Nauman trasmette presenze, identità.
Sono voci che giungono improvvise nell’attraversamento dello spazio: parole cariche di intonazioni ed emozioni diverse. Come se di colpo si aprissero porte e ci trovassimo nei luoghi intimi di un qualcuno che si confida urlando, cantando, sussurrando i suoi pensieri. Nauman dirige questa orchestra polifonica traendo i temi dai propri lavori del passato, che divengono raw materials, materiali grezzi utilizzati quasi in forma astratta, lontani dai significati originari.
L’approccio al difficile spazio della Turbine Hall sembra dunque seguire la strada intrapresa da Eliasson con il microclima post-atomico del suo “Weather project”: renderlo un monumentale luogo di percezione. Nauman non si tira indietro e trasforma la galleria in un enorme strumento musicale che ciascun visitatore può suonare a suo modo, attivando con il proprio percorso delle nuove configurazioni spazio-uditive. Le diverse coppie di casse direzionali posizionate lungo l’asse longitudinale della galleria creano infatti zone parallele di ascolto distinte ma anche sovrapposte. In questo modo ad ogni passo si possono intercettare nuovi fasci sonori vicini e lontani, dando vita a innumerevoli composizioni di senso e di suono. Quattro casse omnidirezionali invece sono appese al soffitto e diffondono un suono avvolgente, che ricorda le vibrazioni della vecchia turbina elettrica, un mmmm continuo che accentua ancor più la musicalità dell’insieme. Ma è una musicalità che disorienta e mette a disagio, come spesso accade di fronte ai lavori di Nauman. E Raw materials non poteva essere diverso: camminando per la Tate in fondo ad essere udite non sono altro che le tante voci di Nauman, già sentite, viste, lette sui neon in passato, ma ora riunite e riorganizzate in un unico grande coro.
Bruce Nauman
Fino al 2 maggio 2005
Tate Modern
Bankside
London SE1 9TG
info 020 7887 8000 (international +44 20 7887 8000)
(Monday to Friday 9.00 to 17.40)
www.tate.org.uk
Sono voci che giungono improvvise nell’attraversamento dello spazio: parole cariche di intonazioni ed emozioni diverse. Come se di colpo si aprissero porte e ci trovassimo nei luoghi intimi di un qualcuno che si confida urlando, cantando, sussurrando i suoi pensieri. Nauman dirige questa orchestra polifonica traendo i temi dai propri lavori del passato, che divengono raw materials, materiali grezzi utilizzati quasi in forma astratta, lontani dai significati originari.
L’approccio al difficile spazio della Turbine Hall sembra dunque seguire la strada intrapresa da Eliasson con il microclima post-atomico del suo “Weather project”: renderlo un monumentale luogo di percezione. Nauman non si tira indietro e trasforma la galleria in un enorme strumento musicale che ciascun visitatore può suonare a suo modo, attivando con il proprio percorso delle nuove configurazioni spazio-uditive. Le diverse coppie di casse direzionali posizionate lungo l’asse longitudinale della galleria creano infatti zone parallele di ascolto distinte ma anche sovrapposte. In questo modo ad ogni passo si possono intercettare nuovi fasci sonori vicini e lontani, dando vita a innumerevoli composizioni di senso e di suono. Quattro casse omnidirezionali invece sono appese al soffitto e diffondono un suono avvolgente, che ricorda le vibrazioni della vecchia turbina elettrica, un mmmm continuo che accentua ancor più la musicalità dell’insieme. Ma è una musicalità che disorienta e mette a disagio, come spesso accade di fronte ai lavori di Nauman. E Raw materials non poteva essere diverso: camminando per la Tate in fondo ad essere udite non sono altro che le tante voci di Nauman, già sentite, viste, lette sui neon in passato, ma ora riunite e riorganizzate in un unico grande coro.
Bruce Nauman
Fino al 2 maggio 2005
Tate Modern
Bankside
London SE1 9TG
info 020 7887 8000 (international +44 20 7887 8000)
(Monday to Friday 9.00 to 17.40)
www.tate.org.uk
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