Dal 7 luglio al 15 settembre a Torino
Intorno a Leonardo. Disegni dal Rinascimento ai Musei Reali
![](http://www.arte.it/foto/600x450/11/66523-DISEGNO_RAFFAELLO.jpg)
Raffaello, Suonatore di liuto (It. 1/12, B. 372). Courtesy of Musei Reali
Samantha De Martin
06/07/2017
Torino - Prendono il via dai Musei Reali, con un'affascinante mostra, le celebrazioni che nel 2019 ricorderanno Leonardo da Vinci a cinquecento anni dalla sua morte. Sarà il celebre Autoritratto del maestro - che esibisce il volto di un uomo canuto, lo sguardo severo e accigliato, solcato dagli evidenti segni del tempo, uno dei tesori più preziosi della collezione dei Musei, realizzato intorno al 1515 - il fulcro dell'esposizione in programma dal 7 luglio fino al 15 settembre presso la Biblioteca dei Musei Reali di Torino.
Ad affiancare l'intensa immagine del maestro, tratteggiata a sanguigna, sarà la straordinaria collezione di oltre 40 disegni italiani del Quattrocento e del Cinquecento, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge della mostra.
Ed è infatti proprio nell’introduzione alle Vite, che l'illustre architetto e storico dell'arte aretino definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”.
All'interno del percorso espositivo spiccano un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello, uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina, la Scena aulica, uno dei rari disegni di Lorenzo Lotto e autorevoli esempi dell'eleganza del Manierismo emiliano e veneto, da Parmigianino ad Andrea Schiavone.
La teoria di lavori corre dal Pallade di Giuliano da Sangallo alle Due sante incoronate di Vittore Carpaccio, dalla bella Testa femminile, opera di Giulio Romano allo Studio per la Sala dei Cento Giorni di Giorgio Vasari.
Nel raffinato itinerario alla scoperta dei disegni, frutto degli illuminati acquisti del re Carlo Alberto, si inseriscono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini ai lavori del taccuino di Girolamo da Carpi.
I disegni in mostra saranno disposti in sezioni, in modo da ripercorrere l'evoluzione dell'arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo, maestri e allievi di Raffaello, Michelangelo e la prima maniera a Firenze, il Cinquecento tra classicismo e manierismo, Vasari e le sue omissioni.
• Giuliano da Sangallo. Disegni dagli Uffizi
• I disegni di Raffaello a Oxford
• L'estate dell'arte ai Musei Reali di Torino
Ad affiancare l'intensa immagine del maestro, tratteggiata a sanguigna, sarà la straordinaria collezione di oltre 40 disegni italiani del Quattrocento e del Cinquecento, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue Vite, vero e proprio fil rouge della mostra.
Ed è infatti proprio nell’introduzione alle Vite, che l'illustre architetto e storico dell'arte aretino definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”, che “procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”.
All'interno del percorso espositivo spiccano un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello, uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla volta della Cappella Sistina, la Scena aulica, uno dei rari disegni di Lorenzo Lotto e autorevoli esempi dell'eleganza del Manierismo emiliano e veneto, da Parmigianino ad Andrea Schiavone.
La teoria di lavori corre dal Pallade di Giuliano da Sangallo alle Due sante incoronate di Vittore Carpaccio, dalla bella Testa femminile, opera di Giulio Romano allo Studio per la Sala dei Cento Giorni di Giorgio Vasari.
Nel raffinato itinerario alla scoperta dei disegni, frutto degli illuminati acquisti del re Carlo Alberto, si inseriscono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini ai lavori del taccuino di Girolamo da Carpi.
I disegni in mostra saranno disposti in sezioni, in modo da ripercorrere l'evoluzione dell'arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo, maestri e allievi di Raffaello, Michelangelo e la prima maniera a Firenze, il Cinquecento tra classicismo e manierismo, Vasari e le sue omissioni.
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