A Firenze dal 18 giugno al 2 ottobre
Fotografe! Dialoghi oltre il tempo dagli Archivi Alinari
Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi. Allestimento a Villa Bardini. Foto Stefano Casati
Francesca Grego
17/06/2022
Firenze - La grande fotografia torna a Firenze, e questa volta si declina al femminile: da domani, sabato 17 giugno, Villa Bardini e il Forte Belvedere ospiteranno la mostra Fotografe!, dove le preziose stampe vintage degli Archivi Alinari dialogano con le opere di artiste contemporanee. Sono oltre 50 le interpreti selezionate dai curatori Emanuele Sesti e Walter Guadagnini e spaziano dagli anni Quaranta dell’Ottocento, con le pioniere del dagherrotipo, fino alle generazioni più recenti, passando per celebrità del Novecento come Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims.
Fotografe! Allestimento a Villa Bardini. Foto Stefano Casati
L’idea, spiegano i curatori, non è tanto cercare un ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto mettere a fuoco l’importanza di alcune personalità – spesso sottovalutate – che hanno influenzato l’evoluzione della pratica fotografica sin dai suoi albori. La presenza di autrici contemporanee rappresenta poi un momento di riflessione sul nostro rapporto con il passato e con la memoria, in parallelo con le trasformazioni del mondo attorno alla fotografia. “Il punto esclamativo nel titolo della mostra”, affermano Sesti e Guadagnini, “vuole sottolineare l’ammirazione per le donne che, dalle origini della fotografia sino a tutto il secolo scorso, sono riuscite a conquistare una posizione in un mondo tutto maschile” e per le artiste contemporanee che “hanno accettato la sfida del dialogo a distanza ravvicinata con questo grandioso passato”.
Bettina Rheims, Madame Jacquot, Ritratto dell'attrice Charlotte Rampling, Parigi, Marzo 2009. Archivi Alinari, Firenze
Fotografe! non è solo un viaggio nella storia della quinta arte: immagini di epoche distanti tra loro, prodotte da autrici con sensibilità, tecniche e poetiche molto diverse, si affiancano e si mescolano lungo il percorso alla ricerca di analogie, differenze, suggestioni, affinità di temi e di generi, primo tra tutti il ritratto. Tra le chicche da non perdere troveremo vintage prints, album e negativi degli Archivi Alinari, in molti casi inediti: come quelli della dagherrotipista francese Bernardine Théodora Hirza Lejeune, restaurati, catalogati e digitalizzati nel 2021 grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze. O delle sorelle triestine Wanda e Marion Wulz e di Edith Arnaldi (più nota con lo pseudonimo di Rosa Rosà), legate agli ambienti del Futurismo.
Marion Wulz, Ritratto di Marion Wulz in tenuta da motociclista, 1930-32 circa. Negativo alla gelatina di sali d'argento su lastra di vetro. Archivi Alinari, Archivio Marion Wulz, Firenze
E poi ci sono le generazioni più giovani, nate dagli anni Ottanta del XX secolo: Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari intessono una conversazione ideale con le colleghe che le hanno precedute, offrendo nuove chiavi di lettura alle immagini di un passato talvolta lontanissimo.
Sofia Uslenghi, ART noJECT #12, 2021. Stampa digitale Fine Art ai pigmenti di colore © Sofia Uslenghi I Courtesy Galleria Valeria Bella, Milano
“Questa mostra rappresenta un passaggio importante nella storia della Fondazione Alinari per la Fotografia, in primo luogo perché, per la parte legata ai nostri archivi, tutte le fotografie esposte sono vintage o stampe dai negativi originali”, racconta il presidente della Fondazione Giorgio van Straten, sottolineando l’importanza del confronto con l’attualità: “Uno dei nostri obiettivi fondamentali è quello di mettere in comunicazione lo straordinario patrimonio del passato che possediamo con la cultura contemporanea per farne elemento vivo e stimolante, capace di suscitare non solo memoria, ma anche futuro”.
Francesca Catastini, Blinding an Anatomist with my Bare Hands, 2016. Inkjet print © Francesca Catastini, Courtesy OstLicht Gallery Vienna
Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi sarà visitabile dal 18 giugno al 2 ottobre negli spazi di Villa Bardini e Forte Belvedere, accompagnata da un ricco programma di incontri con le artiste, visite guidate e laboratori per ragazzi su prenotazione.
Helene Magdalena Hofmann (Sand am Main 1870 - Grado 1956), Tre uomini alzano i cappelli in segno di saluto, post 1904. Aristotipia. Archivi Alinari, Firenze
Fotografe! Allestimento a Villa Bardini. Foto Stefano Casati
L’idea, spiegano i curatori, non è tanto cercare un ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto mettere a fuoco l’importanza di alcune personalità – spesso sottovalutate – che hanno influenzato l’evoluzione della pratica fotografica sin dai suoi albori. La presenza di autrici contemporanee rappresenta poi un momento di riflessione sul nostro rapporto con il passato e con la memoria, in parallelo con le trasformazioni del mondo attorno alla fotografia. “Il punto esclamativo nel titolo della mostra”, affermano Sesti e Guadagnini, “vuole sottolineare l’ammirazione per le donne che, dalle origini della fotografia sino a tutto il secolo scorso, sono riuscite a conquistare una posizione in un mondo tutto maschile” e per le artiste contemporanee che “hanno accettato la sfida del dialogo a distanza ravvicinata con questo grandioso passato”.
Bettina Rheims, Madame Jacquot, Ritratto dell'attrice Charlotte Rampling, Parigi, Marzo 2009. Archivi Alinari, Firenze
Fotografe! non è solo un viaggio nella storia della quinta arte: immagini di epoche distanti tra loro, prodotte da autrici con sensibilità, tecniche e poetiche molto diverse, si affiancano e si mescolano lungo il percorso alla ricerca di analogie, differenze, suggestioni, affinità di temi e di generi, primo tra tutti il ritratto. Tra le chicche da non perdere troveremo vintage prints, album e negativi degli Archivi Alinari, in molti casi inediti: come quelli della dagherrotipista francese Bernardine Théodora Hirza Lejeune, restaurati, catalogati e digitalizzati nel 2021 grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze. O delle sorelle triestine Wanda e Marion Wulz e di Edith Arnaldi (più nota con lo pseudonimo di Rosa Rosà), legate agli ambienti del Futurismo.
Marion Wulz, Ritratto di Marion Wulz in tenuta da motociclista, 1930-32 circa. Negativo alla gelatina di sali d'argento su lastra di vetro. Archivi Alinari, Archivio Marion Wulz, Firenze
E poi ci sono le generazioni più giovani, nate dagli anni Ottanta del XX secolo: Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari intessono una conversazione ideale con le colleghe che le hanno precedute, offrendo nuove chiavi di lettura alle immagini di un passato talvolta lontanissimo.
Sofia Uslenghi, ART noJECT #12, 2021. Stampa digitale Fine Art ai pigmenti di colore © Sofia Uslenghi I Courtesy Galleria Valeria Bella, Milano
“Questa mostra rappresenta un passaggio importante nella storia della Fondazione Alinari per la Fotografia, in primo luogo perché, per la parte legata ai nostri archivi, tutte le fotografie esposte sono vintage o stampe dai negativi originali”, racconta il presidente della Fondazione Giorgio van Straten, sottolineando l’importanza del confronto con l’attualità: “Uno dei nostri obiettivi fondamentali è quello di mettere in comunicazione lo straordinario patrimonio del passato che possediamo con la cultura contemporanea per farne elemento vivo e stimolante, capace di suscitare non solo memoria, ma anche futuro”.
Francesca Catastini, Blinding an Anatomist with my Bare Hands, 2016. Inkjet print © Francesca Catastini, Courtesy OstLicht Gallery Vienna
Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi sarà visitabile dal 18 giugno al 2 ottobre negli spazi di Villa Bardini e Forte Belvedere, accompagnata da un ricco programma di incontri con le artiste, visite guidate e laboratori per ragazzi su prenotazione.
Helene Magdalena Hofmann (Sand am Main 1870 - Grado 1956), Tre uomini alzano i cappelli in segno di saluto, post 1904. Aristotipia. Archivi Alinari, Firenze
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