A Firenze arte e scienza a confronto dal 19 aprile al 26 agosto
The Florence Experiment: un volo da 20 metri, con una pianta, nel cortile di Palazzo Strozzi
The Florence Experiment 2018, scivoli nel Cortile di Palazzo Strozzi. Rendering di Michele Giuseppe Onali
Samantha De Martin
17/04/2018
Firenze - Un volo “elicoidale” a venti metri d’altezza, dal loggiato del secondo piano al cortile di Palazzo Strozzi, lungo due monumentali scivoli in acciaio e policarbonato e, con in mano, (e in un’apposita cintura) nient’altro che una pianta di fagiolo.
Non è una trovata per far rabbrividire chi soffe di acrofobia, ma il nuovo progetto site-specific dell’artista Carsten Höller - celebre per la sua riflessione tra arte, scienza e tecnologia con installazioni che creano un forte coinvolgimento del pubblico - e dello scienziato, fondatore della neorobiologia vegetale, Stefano Mancuso.
The Florence Experiment, a cura di Arturo Galansino, direttore della Fondazione di Palazzo Strozzi, è un esperimento che unisce arte e scienza studiando l’interazione tra gli esseri gli umani e le piante, analizzate come esseri complessi dotati di straordinaria sensibilità e in grado di comunicare con l’ambiente esterno attraverso i composti chimici che riescono a percepire ed emettere.
Ogni settimana, 500 persone, scelte in maniera casuale, intraprenderanno la discesa portando con sé una pianta di fagiolo che consegneranno, presso uno speciale spazio laboratoriale nella Strozzina, a un team di scienziati che analizzerà i parametri fotosintetici e le molecole emesse come reazione alla discesa e alla vicinanza a una persona sottoposta alla stessa esperienza.
Al volo da venti metri seguirà un secondo momento di coinvolgimento per i visitatori, e cioè la visione di alcune scene di celebri film comici o horror in due speciali sale cinematografiche. Il motivo è semplice: le emozioni di eccitazione, sorpresa, divertimento, timore vissute dai partecipanti saranno messe a confronto con la crescita e le reazioni di diverse tipologie di piante. Il fine sarà quello di studiare l’empatia tra organismi vegetali ed esseri umani.
La paura o il divertimento dei visitatori produrranno composti chimici volatili differenti che, attraverso due condotti di aspirazione, saranno condotti sulla facciata di Palazzo Strozzi, influenzando la crescita di piante di glicine rampicanti disposte su grandi strutture tubolari a forma di Y.
Per sottoporsi all’esperimento - ospitato in uno dei massimi esempi di architettura civile fiorentina del Rinascimento - basterà avere minimo 6 anni ( fino a 14 anni occorre essere accompagnati da un adulto) – non superare in altezza i 195 centrimetri, svuotare le tasche dei propri abiti di qualsiasi oggetto, e tenere con sé soltanto le piante che verranno consegnate direttamente dallo staff prima del “volo”.
«Con questo progetto coraggioso e originale - commenta Arturo Galansino - Palazzo Strozzi diviene una piattaforma di
sperimentazione totalmente contemporanea trasformandosi in un laboratorio di dialogo tra arte e scienza».
Leggi anche:
• The Florence Experiment
• Da Guttuso a Pistoletto, un decennio di fermenti in mostra a Palazzo Strozzi
• Il Cinquecento di Firenze a Palazzo Strozzi
Non è una trovata per far rabbrividire chi soffe di acrofobia, ma il nuovo progetto site-specific dell’artista Carsten Höller - celebre per la sua riflessione tra arte, scienza e tecnologia con installazioni che creano un forte coinvolgimento del pubblico - e dello scienziato, fondatore della neorobiologia vegetale, Stefano Mancuso.
The Florence Experiment, a cura di Arturo Galansino, direttore della Fondazione di Palazzo Strozzi, è un esperimento che unisce arte e scienza studiando l’interazione tra gli esseri gli umani e le piante, analizzate come esseri complessi dotati di straordinaria sensibilità e in grado di comunicare con l’ambiente esterno attraverso i composti chimici che riescono a percepire ed emettere.
Ogni settimana, 500 persone, scelte in maniera casuale, intraprenderanno la discesa portando con sé una pianta di fagiolo che consegneranno, presso uno speciale spazio laboratoriale nella Strozzina, a un team di scienziati che analizzerà i parametri fotosintetici e le molecole emesse come reazione alla discesa e alla vicinanza a una persona sottoposta alla stessa esperienza.
Al volo da venti metri seguirà un secondo momento di coinvolgimento per i visitatori, e cioè la visione di alcune scene di celebri film comici o horror in due speciali sale cinematografiche. Il motivo è semplice: le emozioni di eccitazione, sorpresa, divertimento, timore vissute dai partecipanti saranno messe a confronto con la crescita e le reazioni di diverse tipologie di piante. Il fine sarà quello di studiare l’empatia tra organismi vegetali ed esseri umani.
La paura o il divertimento dei visitatori produrranno composti chimici volatili differenti che, attraverso due condotti di aspirazione, saranno condotti sulla facciata di Palazzo Strozzi, influenzando la crescita di piante di glicine rampicanti disposte su grandi strutture tubolari a forma di Y.
Per sottoporsi all’esperimento - ospitato in uno dei massimi esempi di architettura civile fiorentina del Rinascimento - basterà avere minimo 6 anni ( fino a 14 anni occorre essere accompagnati da un adulto) – non superare in altezza i 195 centrimetri, svuotare le tasche dei propri abiti di qualsiasi oggetto, e tenere con sé soltanto le piante che verranno consegnate direttamente dallo staff prima del “volo”.
«Con questo progetto coraggioso e originale - commenta Arturo Galansino - Palazzo Strozzi diviene una piattaforma di
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