Calori & Maillard. Causerie - conversazione
Dal 25 Gennaio 2017 al 05 Febbraio 2017
Bologna
Luogo: Ex negozio Gavina
Indirizzo: via Altabella 23
Orari: mercoledì 25, giovedì 26 e lunedì 30 gennaio 10-20; 1-5 febbraio su appuntamento
Enti promotori:
- Kepler 452
- Comune di Bologna
- Bologna Fiere
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.artcity.bologna.it
Dal 25 gennaio al 5 febbraio 2017 l'intervento site specific Causerie - conversazione, ideato dal duo di giovani artiste Calori & Maillard (Letizia Calori e Violette Maillard), riapre temporaneamente al pubblico lo spazio dell'ex negozio Gavina progettato da Carlo Scarpa a Bologna. Il progetto rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna (27 - 28 - 29 gennaio 2017), il programma di iniziative istituzionali promosso da Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, che si propone di offrire nuove prospettive di visita al patrimonio storico-artistico della città attraverso opere di artisti contemporanei.
La ricerca sviluppata dal duo artistico Calori & Maillard è incentrata sulla relazione tra architettura, corpo e simbologia e analizza, in particolare, il ruolo dell'architettura come manifestazione di valori sociali, culturali ed economici. Intervenendo nel contesto dell'ex negozio Gavina, uno dei pochi esempi di architettura di Scarpa realizzati sul territorio bolognese, le artiste si relazionano con la densa narrazione di questo luogo esemplare per l’intreccio tra l'architettura moderna, la recente storia italiana e la memoria collettiva della città di Bologna.
É stato infatti oggetto di un restauro tra il 1961 e il 1963, su commissione di Dino Gavina, per svolgere la funzione di sede di rappresentanza e show room per le creazioni dell’azienda Gavina, in un periodo di sperimentazioni progettuali che avrebbero innovato il design italiano e internazionale, per poi, successivamente, divenire sede di un negozio di giocattoli artigianali. All'interno del locale situato al piano terra di via Altabella 23, gli interventi scultorei e installativi delle artiste, tutti di nuova produzione ed esposti per la prima volta al pubblico, si inseriscono come contrappunto geometrico nella partitura del testo architettonico scritto da Scarpa, amplificando, sottolineando ed espandendo la complessità del linguaggio costruttivo. La serie di sculture realizzate per questa occasione sono concepite come una versione rivisitata dei materiali presenti nell’ambiente che, in una forma organica e “umanizzata”, svela simbologie e riferimenti della metodologia progettuale dell’architetto veneziano, interagendo per mimesi o per contrasto. Gli interventi intersecano elementi personali del vissuto delle artiste e generano una conversazione in cui le forme astratte dell'architettura diventano figure, simboli e relazioni con il corpo. L’intero progetto allestitivo, connotato dalla predominanza di colori puri e vibranti come il blu, il giallo e l’oro, si configura come un’azione animista di sollecitazione e risveglio del principio vitale in un corpo architettonico sopito da una funzionalità sospesa.
Gli elementi architettonici su cui si è concentrata l’attenzione di Calori & Maillard sono la facciata, l'uso del cemento e della forma circolare, la cura per il dettaglio nelle giunture e la fontana.
Il negozio presenta come facciata una lunga unica piastra in calcestruzzo lavorata secondo fasce a diversa scalpellatura, nella quale sono ritagliate tre aperture: un doppio cerchio incrociato e un cerchio singolo, che fungono da vetrine a oblò, e un piccolo ambulacro delimitato da un cancello di legno che introduce all'ingresso, i cui angoli sono sottolineati da asole in ottone. Il tema della facciata, che crea un effetto di schermatura dall'esterno, viene rivisto attraverso la creazione della scultura-occhiale Ciclope: proponendo le forme delle vetrine come lenti, si restituisce sotto forma di accessorio per il corpo la tematica della vista e del vedere attraverso, che consente una prima decifrazione dell'architettura. La facciata, infatti, non è altro che un primo schermo dello spazio, in cui le aperture, come due grandi lenti, permettono la visione parziale dell'interno.
Gli ambienti interni sono connotati dall'uso del cemento rasato a calce, la cui identità materica conferisce un accentuato senso di solidità e stabilità, mentre negli angoli e nelle nicchie si trovano giunti in cui i piani si intersecano su più livelli e con forme circolari che determinano un effetto di “apertura” della scatola architettonica. In contrasto con questi elementi le artiste installano le sei sculture della serie Tickler, realizzate con materiale effimero e leggerissimo come le piume di diverse specie di volatili, il cui posizionamento crea un accostamento fra materiali antitetici che addolcisce le dinamiche di movimento nello spazio.
Le vetrine, i soffitti e alcuni inserimenti murari interni ripropongono la forma circolare, semicircolare, o a doppio cerchio in cui la curva si presenta come alternativa e complemento all'ortogonalità, alla retta, al disegno precostituito. Il ritaglio circolare di luce che filtra dagli oblò delle vetrine ispira una serie di sculture semicircolari in legno e resina, scale cromatiche del blu del cielo e dello stucco della colonna che, disposte sul pavimento, configurano un unico percorso fluido. Tra le opere che rielaborano l’elemento del doppio cerchio incrociato vi è Altabella 23 - Portare acqua al mare, una serie limitata di vasi in vetro di Murano, disegnata in esclusiva per lo storico marchio di Dino Gavina “Paradiso Terrestre”, realizzata con gli stessi toni cromatici del blu cobalto, ocra scelti da Scarpa per la decorazione interna del negozio e prodotti appositamente dal maestro vetraio Simone Cenedese.
Come in molti lavori dell’architetto veneziano, anche in questo spazio la cura per i dettagli e gli elementi di giuntura è estrema fino a costituire la forza della grande qualità visiva del progetto architettonico: nei dettagli che diventano decorazioni, si percepisce un interesse per forme tecniche e tecnologiche che diventano motivi d'ornamento. In particolare, essi diventano forme di astrazione riconducibili a significati simbolici che Calori & Maillard elaborano sotto forma di 'ritaglio' scultoreo con Leo Rising, una scultura composta da lame circolari incastonate su un supporto ligneo blu cobalto, disposte secondo il disegno della costellazione zodiacale del Leone sotto cui sono nate le artiste.
La circolarità delle forme come elemento naturale e simbolo di infinito si riconnette al liquido che un tempo animava la fontana, posta nell'angolo più nascosto e meno illuminato del negozio, che le artiste riempiono di un liquido blu attraverso l'intervento Wishing well.
Infine le opere esposte come corpo organico all'interno della mostra, ricompaiono come scenografie e oggetti nel video Things we do, things that happened and things we know very well. Il lavoro è concepito come uno storyboard di potenziali azioni per riattivare lo spazio della mostra, utilizzando le sculture come strumenti.
I protagonisti usano lo spazio come la loro casa e le opere come oggetti di uso quotidiano, e compiendo azioni che appaiono, di volta in volta, naif, casuali o piene di sapienza tecnica. La scultura Leo Rising diventa così una macchina del tempo, le piume della serie Tickler solleticano gli angoli dello spazio, mentre la fontana viene usata dai personaggi per ricaricarsi e nutrirsi. Le azioni ricordano i giochi infantili condotti in uno spazio allo stesso tempo onirico e inquietante, un regno del possibile e del gioco eterno che, nella sua liberazione di un linguaggio irreale, ludico e vitale, richiama le poetiche simboliste e surrealiste del Novecento.
La mostra è accompagnata da un testo di Nicola Borghesi, regista e attore.
Calori & Maillard (Letizia Calori e Violette Maillard) è un duo artistico che lavora principalmente con scultura e performance. La loro collaborazione unisce una formazione architettonica (Calori) e cinematografica (Maillard) in una pratica artistica in cui reale e surreale confluiscono. Le loro installazioni suggeriscono una profonda sensibilità alla relazione tra gli individui, oggetti e ambiente circostante. La loro pratica tende a ridurre e mischiare la sottile linea tra arte e vita, mettendo in atto situazioni che inducono a un ripensamento di strutture precostituite. Andando a intervenire su gerarchie e convenzioni, esagerandole e sconvolgendole con elementi improvvisi e inattesi, creano una via d'uscita con ironia neutralizzante. Si trova spesso nel loro lavoro un senso di instabilità e di perdita di orizzonte, che induce a riflettere su ciò che è prevedibile e suggerisce alternative alle modalità di condotta comuni.
www.calorimaillard.com Inaugurazione: martedì 24 gennaio 2017 h 18
Orari Art City Bologna:
venerdì 27 gennaio h 10.00 - 20.00 sabato 28 gennaio h 10.00 - 24.00 domenica 29 gennaio h 10.00 - 20.00
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