A Rovigo dal 23 febbraio al 30 giugno
Una grande mostra per riscoprire Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec, Étude de nu, femme assise sur un divan, 1888, Olio su tela, Albi, Musée Toulouse-Lautrec | © Musée Toulouse-Lautrec, Albi, France | Foto: F. Pons
Francesca Grego
22/02/2024
Rovigo - Il suo universo multicolore fatto di bohémien, belle donne, café-chantant e circhi di periferia è diventato sinonimo della Parigi fin-de-siècle. Ma forse, presi proprio dal richiamo di questo mondo scintillante, a volte dimentichiamo la grandezza dell’arte di Henri de Toulouse-Lautrec: il talento nel disegno, dal tratto moderno e personale, la magistrale delicatezza nel maneggiare pennelli e pastelli, lo sguardo acuto e sensibile con cui ha saputo restituire l’atmosfera di un’epoca dalle molte contraddizioni. Da domani, venerdì 23 febbraio, una grande mostra a Palazzo Roverella offrirà l’occasione di apprezzare tutto questo, attraverso 200 opere riunite da importanti musei europei e americani.
Henri de Toulouse-Lautrec, À Grenelle: L’attente, 1887 circa. Olio su tela. Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute © Clark Art Institut
A cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, direttrice del Musée Toulouse-Lautrec di Albi, con la collaborazione di Nicholas Zmelty, il progetto esplora a 360 gradi l’attività creativa di Toulouse-Lautrec, mettendola in relazione con il vivace milieu di una Parigi che proprio in quegli anni conquistava lo scettro di capitale mondiale dell’arte. Tra realisti, simbolisti e impressionisti con cui ha diviso esperienze artistiche e vita quotidiana, Toulouse-Lautrec avrebbe messo a punto un linguaggio tutto suo, come raccontano i dipinti, i disegni e i pastelli accuratamente selezionati.
Henri de Toulouse-Lautrec, Frédéric Wenz, 1886 circa. Olio su tela. Houston, The Museum of Fine Arts, Collezione commemorativa Robert Lee Blaffer, dono di Sarah Campbell Blaffer
Tra le 60 opere dell’artista esposte a Rovigo non mancheranno le celebri affiches, i manifesti pubblicitari che proprio in quegli anni cambiavano il volto delle metropoli europee: li vedremo affiancati a dipinti e disegni preparatori, ma anche a opere di altri artisti attivi nello stesso periodo. Sullo sfondo, il fermento della Ville Lumière tra innovazioni artistiche, fenomeni cult e nuovi stili di vita, da scoprire in sezioni come “Parigi 1885-1900”, “Le Chat Noir”, “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”, “Il rinnovamento della grafica”.
Henri de Toulouse-Lautrec, Le Divan japonais, affiche, 1893, Litografia su carta, 60 x 79 cm, 79 x 60, Collezione Michel & Sonja Langenstein, Svizzera
Da non perdere, il capitolo dedicato al movimento di Les Arts Incohérents, anticipatore di tecniche che sarebbero state adottate dalle avanguardie del Novecento, come il Dadaismo. Qui troveremo opere credute disperse per oltre un secolo e ritrovate solo nel 2018: alcune di esse recano ancora l’etichetta di una vecchia mostra, illustrata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre cabaret Le Chat Noir.
Théo van Rysselberghe, Scène de café-concert, 1887. Pastello e carboncino su carta vergata color crema. Collezione privata
In programma dal 23 febbraio al 30 giugno 2024, Henri de Toulouse Lautrec. Dipinti, pastelli, disegni e manifesti sarà accompagnata a Palazzo Roverella da un programma di eventi, laboratori, tour guidati e approfondimenti dedicati a visitatori di ogni fascia di età.
Henri de Toulouse-Lautrec, Femme se frisant, 1890 circa. Olio su cartone. Tolosa, Musée des Augustins © Mairie de Toulouse, Musée des Augustins / foto Daniel Martin
Henri de Toulouse-Lautrec, À Grenelle: L’attente, 1887 circa. Olio su tela. Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute © Clark Art Institut
A cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, direttrice del Musée Toulouse-Lautrec di Albi, con la collaborazione di Nicholas Zmelty, il progetto esplora a 360 gradi l’attività creativa di Toulouse-Lautrec, mettendola in relazione con il vivace milieu di una Parigi che proprio in quegli anni conquistava lo scettro di capitale mondiale dell’arte. Tra realisti, simbolisti e impressionisti con cui ha diviso esperienze artistiche e vita quotidiana, Toulouse-Lautrec avrebbe messo a punto un linguaggio tutto suo, come raccontano i dipinti, i disegni e i pastelli accuratamente selezionati.
Henri de Toulouse-Lautrec, Frédéric Wenz, 1886 circa. Olio su tela. Houston, The Museum of Fine Arts, Collezione commemorativa Robert Lee Blaffer, dono di Sarah Campbell Blaffer
Tra le 60 opere dell’artista esposte a Rovigo non mancheranno le celebri affiches, i manifesti pubblicitari che proprio in quegli anni cambiavano il volto delle metropoli europee: li vedremo affiancati a dipinti e disegni preparatori, ma anche a opere di altri artisti attivi nello stesso periodo. Sullo sfondo, il fermento della Ville Lumière tra innovazioni artistiche, fenomeni cult e nuovi stili di vita, da scoprire in sezioni come “Parigi 1885-1900”, “Le Chat Noir”, “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”, “Il rinnovamento della grafica”.
Henri de Toulouse-Lautrec, Le Divan japonais, affiche, 1893, Litografia su carta, 60 x 79 cm, 79 x 60, Collezione Michel & Sonja Langenstein, Svizzera
Da non perdere, il capitolo dedicato al movimento di Les Arts Incohérents, anticipatore di tecniche che sarebbero state adottate dalle avanguardie del Novecento, come il Dadaismo. Qui troveremo opere credute disperse per oltre un secolo e ritrovate solo nel 2018: alcune di esse recano ancora l’etichetta di una vecchia mostra, illustrata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre cabaret Le Chat Noir.
Théo van Rysselberghe, Scène de café-concert, 1887. Pastello e carboncino su carta vergata color crema. Collezione privata
In programma dal 23 febbraio al 30 giugno 2024, Henri de Toulouse Lautrec. Dipinti, pastelli, disegni e manifesti sarà accompagnata a Palazzo Roverella da un programma di eventi, laboratori, tour guidati e approfondimenti dedicati a visitatori di ogni fascia di età.
Henri de Toulouse-Lautrec, Femme se frisant, 1890 circa. Olio su cartone. Tolosa, Musée des Augustins © Mairie de Toulouse, Musée des Augustins / foto Daniel Martin
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