Pseudo 1
Yo Akao, Calamaro
Dal 25 September 2015 al 10 November 2015
Roma
Luogo: Spazio espositivo Core
Indirizzo: via dei Fienaroli 31
Curatori: Giancarlo Carpi
E-Mail info: spaziocore@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.coregallery.eu
Non poteva non ripartire alla grande la stagione espositiva romana. Tra le novità di questo autunno “PSEUDO 1”, esposizione d’arte contemporanea legata alla corrente estetica Cuteness, diffusa anche nel design, nel merchandising e nella pubblicità, che verrà inaugurata venerdì 25 settembre 2015, presso lo spazio espositivo CORE, in Via dei Fienaroli 31, a Roma.
Alla mostra si potranno ammirare opere edite e non dei principali artisti della Cuteness italiana, tra cui Gabriels alias Paolo Gabrielli, uno dei migliori esponenti di questa corrente, che ha partecipato recentemente al progetto artistico di Luciano Benetton “Imago Mundi”, Elio Varuna, l'unico artista italiano invitato al Museo d'Arte Contemporanea di Shanghai nell’ambito della Biennale 2009-2010, censurato dal governo cinese per un dipinto che affrontava il tema della libertà di culto. Spazio anche a oggetti estranei alle fine art che mostrano per assonanza, come spiega il curatore della mostra Giancarlo Carpi "la riduzione dell'opera a una merce da parte degli artisti visivi, e la loro consapevole identificazione con essa attraverso uno stereotipo formale: il Kindchenschema (la morfologia infantile)”. Saranno esposti il romanzo tratto dal celebre cartone animato giapponese Candy Candy e la graphic novel «Dimentica il mio nome» di Zerocalcare, candidata al premio Strega 2015. “Nel regno delle arti visive – chiarisce Carpi - come in quello della letteratura la popolarità o la potenzialità commerciale del soggetto o dello schema stereotipico sono più importanti per gli autori del prestigio tradizionale dei linguaggi alti: la pittura e la scrittura. Proprio mentre assistiamo alla candidatura di una graphic novel al premio Strega – continua - l’idea che il valore di un’opera creativa dipenda dal linguaggio in cui è espressa è messa in crisi o indebolita”. In questo desiderio di un’arte post-mediale alligna una sottomissione – a volte consapevole – della creatività personale e della propria identità allo stereotipo commerciale, alla sua riconoscibilità che sembra essere diventata più potente e spendibile della riconoscibilità e del prestigio dei singoli linguaggi. La mostra, in programma fino al 10 novembre, è allestita presso lo spazio espositivo CORE, una struttura polifunzionale all’interno della quale troveranno spazio non solo mostre d’arte Neo Pop ma anche le tante attività della casa editrice Lantana Editore, che avrà qui la sua nuova sede.
Alla mostra si potranno ammirare opere edite e non dei principali artisti della Cuteness italiana, tra cui Gabriels alias Paolo Gabrielli, uno dei migliori esponenti di questa corrente, che ha partecipato recentemente al progetto artistico di Luciano Benetton “Imago Mundi”, Elio Varuna, l'unico artista italiano invitato al Museo d'Arte Contemporanea di Shanghai nell’ambito della Biennale 2009-2010, censurato dal governo cinese per un dipinto che affrontava il tema della libertà di culto. Spazio anche a oggetti estranei alle fine art che mostrano per assonanza, come spiega il curatore della mostra Giancarlo Carpi "la riduzione dell'opera a una merce da parte degli artisti visivi, e la loro consapevole identificazione con essa attraverso uno stereotipo formale: il Kindchenschema (la morfologia infantile)”. Saranno esposti il romanzo tratto dal celebre cartone animato giapponese Candy Candy e la graphic novel «Dimentica il mio nome» di Zerocalcare, candidata al premio Strega 2015. “Nel regno delle arti visive – chiarisce Carpi - come in quello della letteratura la popolarità o la potenzialità commerciale del soggetto o dello schema stereotipico sono più importanti per gli autori del prestigio tradizionale dei linguaggi alti: la pittura e la scrittura. Proprio mentre assistiamo alla candidatura di una graphic novel al premio Strega – continua - l’idea che il valore di un’opera creativa dipenda dal linguaggio in cui è espressa è messa in crisi o indebolita”. In questo desiderio di un’arte post-mediale alligna una sottomissione – a volte consapevole – della creatività personale e della propria identità allo stereotipo commerciale, alla sua riconoscibilità che sembra essere diventata più potente e spendibile della riconoscibilità e del prestigio dei singoli linguaggi. La mostra, in programma fino al 10 novembre, è allestita presso lo spazio espositivo CORE, una struttura polifunzionale all’interno della quale troveranno spazio non solo mostre d’arte Neo Pop ma anche le tante attività della casa editrice Lantana Editore, che avrà qui la sua nuova sede.
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