Uomini alla riscossa

Uomo in gonna
 

15/12/2003

Al Metropolitan Museum di New York è in corso fino all’8 febbraio ‘Bravehearts: Men in Skirt’, una mostra che è una sorta di provocazione. In realtà intende riappropriarsi di un diritto che spetta al maschio da secoli. La mostra delinea una sorta di cronistoria della moda maschile attraverso periodi storici e contesti culturali in base ai modelli proposti dai più noti stilisti che hanno fatto della gonna l’elemento di trasgressione dei codici morali e sociali nel tentativo di ridefinire gli ideali della mascolinità. La mostra propone più di 100 pezzi disegnati da John Galliano per Dior, Vivienne Westwood, Van Noten e Yohji Yamamoto, Burberry, Tommy Hilfiger, Yves San Laurent e molti altri. Da sempre l’uomo si è vestito di abiti, merletti, ha fatto uso di trucchi e cipria, basti pensare a Luigi XIV e le toghe romane. Cosa sarebbero stati i gladiatori senza la loro gonna? O i guerrieri scozzesi senza il kilt? O i samurai senza il kimono? Oggi Jean-Paul Gaultier viene considerato un pioniere perché ha riproposto la gonna per l’uomo (tra l’altro il suo marchio è anche sponsor della mostra). Alcuni capi sembrano fantasie post-moderne in plastica e pvc, ma molte altre sono trasposizioni di antichi costumi in versione moderna. Gli stilisti non intendono rivoluzionare la moda, ma dare la possibilità all’uomo di indossare la gonna se desidera farlo. Dunque, se la donna ha tanto combattuto per potare i pantaloni è giusto che l’uomo si riavvalga di una vecchia abitudine. In fondo, non è una provocazione, è semplicemente un’idea molto conservatrice. Bravehearts: Men in Skirt . Fino all’8 febbraio The Metropolitan Museumof Art 1000 Fifth Avenue New York info 001 212 5357710

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