Una scoperta eccezionale nel cuore di Roma
Una porzione della Porticus Minucia, luogo caro alla plebe romana, riemerge dal cantiere di un hotel
Scavo, Porticus Minucia | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Samantha De Martin
27/02/2024
Roma - Al piano -1 del Radisson Collection Hotel Roma Antica, che aprirà i battenti il prossimo 28 marzo all’interno dell’elegante Palazzo Lares Permarini, un altro tassello della città del passato fa capolino da uno spartito che lega antico e moderno.
Per secoli la Porticus Minucia ha rappresentato uno dei luoghi più cari alla plebs romana. Il ritrovamento di una sua porzione offre un contributo importante alla conoscenza del grandioso quadriportico costruito in epoca repubblicana da Minucio Rufo, abbellito da templi e fontane, e che abbracciava l’area del Campo Marzio dove fino al III secolo d.C avvennero le cosiddette frumentationes, le distribuzioni gratuite di grano al popolo.
Porticus Minucia, ricostruzione | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Siamo in via delle Botteghe Oscure 46, a pochi passi da Piazza Venezia, nel cuore della capitale. Per la prima volta si possono ammirare i muri della Porticus Minucia visibili in elevato assieme alle decorazioni in marmo colorato. Due file di grandi blocchi in piperino di epoca imperiale segnano adesso con precisione il limite orientale della Porticus, confine fino ad oggi conosciuto solo in maniera sommaria. Se ne conoscevano finora solo le fondazioni e i lacerti di pavimentazione emersi nella dirimpettaia Crypta Balbi.
L’eccezionale scoperta ha restituito anche una sezione di pavimento a mosaico con tessere bianche e nere, databile al I secolo d.C., e un ambiente di servizio con pavimento in opus spicatum, di età tardo imperiale che molto probabilmente doveva poggiare sul lato esterno della struttura. Ma alla Porticus dovevano anche appartenere i resti del quadriportico con doppio colonnato e del tempio delle Botteghe Oscure, cosiddetto dei Lari Permarini o delle Ninfe. La conferma che si tratti proprio della Porticus Minucia arriva dal bordo del piatto in marmo bianco della fontana attualmente conservata nell’area archeologica del tempio, dove si legge “MINI”, che potrebbe indicare una probabile destinazione del marmo al cantiere in fase di costruzione.
Porticus Minucia, scavo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Dopo i ritrovamenti, in corso d’opera il progetto è stato ampliato con l’aggiunta della valorizzazione in situ dei resti archeologici visitabili al piano interrato dell’hotel, corredati da un illuminante video multimediale con la ricostruzione tridimensionale della Porticus.
Ma veniamo alle modalità di questa importante scoperta. Le strutture della Porticus Minucia sono state rinvenute durante la ristrutturazione dell’edificio per la realizzazione di un hotel 5 stelle della linea Radisson Collection, grazie alla stretta collaborazione tra Finint Investments, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint, e la Soprintendenza Speciale di Roma.
“Roma non finisce di regalare nuovi elementi di conoscenza agli studiosi - spiega Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma -. Il ritrovamento di una porzione della Porticus Minucia ha una grande importanza a livello scientifico e costituisce l’occasione per ribadire come la Soprintendenza possa lavorare in modo efficace con enti privati. Finint Investments ha finanziato sia le operazioni di scavo archeologico, sia una innovativa valorizzazione dei reperti, in modo da renderli fruibili a tutti e non disperdere il prezioso lavoro di scavo e di studio degli archeologi. Questa collaborazione tra pubblico e privato è una gioia sorprendente”.
Porticus Minucia, ricostruzione | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
A partire dal 28 marzo, infatti, data di apertura del Radisson Collection Roma antica, i clienti dell’hotel, ma anche i cittadini potranno accedere al livello -1 per ammirare questo piccolo tassello della città antica in un piccolo spazio musealizzato.
“Siamo un player molto attento alla rigenerazione urbana e al contesto in cui operiamo - commenta Mauro Sbroggiò, ad di Finint Investments -. Questa ristrutturazione, che ridà vita ad un palazzo prestigioso, rappresenta per noi un successo perché ci ha permesso anche di valorizzare questi importanti ritrovamenti archeologici mettendoli a disposizione della collettività grazie ad una collaborazione continua e sinergica con la Soprintendenza”.
Lo scavo, effettuato tra maggio e luglio del 2020, è stato diretto dall’archeologa della soprintendenza Marta Baumgartner. “Per la prima volta - spiega - vediamo i muri della Porticus Minucia in elevato e le decorazioni marmoree che li impreziosivano: possenti blocchi di tufo uniti da grappe e rivestiti, almeno nella parte inferiore con lastre di marmo. Un secondo dato importante è la collocazione del limite orientale della Porticus Minucia, noto ma ora posizionato in modo esatto”.
Per secoli la Porticus Minucia ha rappresentato uno dei luoghi più cari alla plebs romana. Il ritrovamento di una sua porzione offre un contributo importante alla conoscenza del grandioso quadriportico costruito in epoca repubblicana da Minucio Rufo, abbellito da templi e fontane, e che abbracciava l’area del Campo Marzio dove fino al III secolo d.C avvennero le cosiddette frumentationes, le distribuzioni gratuite di grano al popolo.
Porticus Minucia, ricostruzione | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Siamo in via delle Botteghe Oscure 46, a pochi passi da Piazza Venezia, nel cuore della capitale. Per la prima volta si possono ammirare i muri della Porticus Minucia visibili in elevato assieme alle decorazioni in marmo colorato. Due file di grandi blocchi in piperino di epoca imperiale segnano adesso con precisione il limite orientale della Porticus, confine fino ad oggi conosciuto solo in maniera sommaria. Se ne conoscevano finora solo le fondazioni e i lacerti di pavimentazione emersi nella dirimpettaia Crypta Balbi.
L’eccezionale scoperta ha restituito anche una sezione di pavimento a mosaico con tessere bianche e nere, databile al I secolo d.C., e un ambiente di servizio con pavimento in opus spicatum, di età tardo imperiale che molto probabilmente doveva poggiare sul lato esterno della struttura. Ma alla Porticus dovevano anche appartenere i resti del quadriportico con doppio colonnato e del tempio delle Botteghe Oscure, cosiddetto dei Lari Permarini o delle Ninfe. La conferma che si tratti proprio della Porticus Minucia arriva dal bordo del piatto in marmo bianco della fontana attualmente conservata nell’area archeologica del tempio, dove si legge “MINI”, che potrebbe indicare una probabile destinazione del marmo al cantiere in fase di costruzione.
Porticus Minucia, scavo | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Dopo i ritrovamenti, in corso d’opera il progetto è stato ampliato con l’aggiunta della valorizzazione in situ dei resti archeologici visitabili al piano interrato dell’hotel, corredati da un illuminante video multimediale con la ricostruzione tridimensionale della Porticus.
Ma veniamo alle modalità di questa importante scoperta. Le strutture della Porticus Minucia sono state rinvenute durante la ristrutturazione dell’edificio per la realizzazione di un hotel 5 stelle della linea Radisson Collection, grazie alla stretta collaborazione tra Finint Investments, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint, e la Soprintendenza Speciale di Roma.
“Roma non finisce di regalare nuovi elementi di conoscenza agli studiosi - spiega Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma -. Il ritrovamento di una porzione della Porticus Minucia ha una grande importanza a livello scientifico e costituisce l’occasione per ribadire come la Soprintendenza possa lavorare in modo efficace con enti privati. Finint Investments ha finanziato sia le operazioni di scavo archeologico, sia una innovativa valorizzazione dei reperti, in modo da renderli fruibili a tutti e non disperdere il prezioso lavoro di scavo e di studio degli archeologi. Questa collaborazione tra pubblico e privato è una gioia sorprendente”.
Porticus Minucia, ricostruzione | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
A partire dal 28 marzo, infatti, data di apertura del Radisson Collection Roma antica, i clienti dell’hotel, ma anche i cittadini potranno accedere al livello -1 per ammirare questo piccolo tassello della città antica in un piccolo spazio musealizzato.
“Siamo un player molto attento alla rigenerazione urbana e al contesto in cui operiamo - commenta Mauro Sbroggiò, ad di Finint Investments -. Questa ristrutturazione, che ridà vita ad un palazzo prestigioso, rappresenta per noi un successo perché ci ha permesso anche di valorizzare questi importanti ritrovamenti archeologici mettendoli a disposizione della collettività grazie ad una collaborazione continua e sinergica con la Soprintendenza”.
Lo scavo, effettuato tra maggio e luglio del 2020, è stato diretto dall’archeologa della soprintendenza Marta Baumgartner. “Per la prima volta - spiega - vediamo i muri della Porticus Minucia in elevato e le decorazioni marmoree che li impreziosivano: possenti blocchi di tufo uniti da grappe e rivestiti, almeno nella parte inferiore con lastre di marmo. Un secondo dato importante è la collocazione del limite orientale della Porticus Minucia, noto ma ora posizionato in modo esatto”.
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