Nelle sale il 15, 16 e 17 aprile
Il Museo del Prado, la corte delle meraviglie, compie 200 anni e sbarca al cinema
Museo del Prado, la sala de Las Meninas. Courtesy Nexo Digital
Samantha De Martin
05/04/2019
Mondo - “La fantasia, unita alla ragione, è madre delle arti e origine delle sue meraviglie”. La pensava così Francisco Goya. Se a questo binomio si aggiunge poi il cuore, nascono autentici gioielli, come il Museo del Prado, che, con le sue 1700 opere esposte e altre 7mila custodite nei depositi, con il suo inventario di questioni private - un matrimonio, una tavola imbandita, la pazzia di una regina, e ancora il suo intreccio di teste coronate, hidalgos, majas y caballeros - racconta l’epopea, unica nel suo genere, di una delle istituzioni culturali più importanti al mondo.
Stupisce questo prestigioso tempio dell’arte mondiale nel cuore di Madrid, che, nell’anno in cui ricorre il bicentenario della nascita, sbarca al cinema, protagonista del docufilm Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie, nelle sale solo 15, 16, 17 aprile, nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema.
Scritta da Sabina Fedeli e diretta da Valeria Parisi, la nuova produzione 3D Produzioni e Nexo Digital, in collaborazione con il Museo del Prado, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di SKY Arte, vedrà Jeremy Irons nei panni di una guida speciale. Il Premio Oscar accompagnerà infatti gli spettatori attraverso un percorso che dal Salon de Reinos - un'architettura volutamente spoglia che si anima di vita, luci, proiezioni - riporta il visitatore al glorioso passato della monarchia spagnola e al Siglo de Oro quando alle pareti erano appesi molti dei capolavori oggi esposti al Prado.
In questo spazio - uno dei cuori pulsanti di Madrid e della Spagna intera - un tempo si danzava, si svolgevano feste e si assisteva a spettacoli teatrali.
L’avvincente e gloriosa storia di questa corte delle meraviglie che cresce e si trasforma nel tempo ha inizio il 19 novembre 1819, data in cui per la prima volta si parla di Museo Real de Pinturas. Tuttavia già nel 1785 Carlo III di Borbone aveva incaricato l’architetto di corte, Juan de Villanueva, di disegnare l’edificio che avrebbe dovuto ospitare il Gabinete de Historia Natural. Non lo diventerà mai, ma piuttosto verrà trasformato nel Museo che oggi conosciamo.
La vita della collezione del Prado - con le sue opere eclettiche e sfaccettate - comincia con la nascita della Spagna come nazione e con il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Un’unione che sancisce l’avvio del grande impero spagnolo e che farà di questo museo - come anche il docu-film metterà in luce - non soltanto una raccolta di grandi capolavori, ma uno scrigno privilegiato di storie, maestri e teste coronate che hanno raccolto le opere d’arte per dare vita a un luogo dalla forte ispirazione europea e libertaria. Per comporre questa raccolta “fatta più con il cuore che con la ragione” re e regine hanno scelto solo ciò che amavano.
Quella del Prado è anche un'epoca di grande mecenatismo, di amore dei monarchi spagnoli per i grandi maestri, come Goya, presente tra le collezioni del museo con un corpus di oltre novecento opere, tra lettere e disegni.
La deposizione del fiammingo Van der Weyden, l'Adamo ed Eva di Tiziano, le pitture nere dell'ultimo Goya, Les Meninas di Vélasquez, le figure ritorte, allungate di El Greco, e ancora Il giardino delle delizie di Bosch, la Donna barbuta di Ribera, sono solo alcuni degli straordinari capolavori custoditi in questo scrigno variopinto, che il docu-film esplora assieme all'Escorial, Pantheon dei reali, al Palazzo Reale di Madrid, al Convento de Las Descalzas Reales, al Salon de Reinos, come a voler comporre una sorta di affresco adornato di interni ed esterni, quadri e palazzi, pennellate e giardini.
La narrazione d’arte, ma anche lo studio dell’architettura e l’analisi di preziosi materiali d’archivio, fil rouge del film, sarà scandita dalle testimonianze dei vari esperti del Museo. Direttori, conservatori, curatori, restauratrici, architetti, ballerine e fotografi contribuiranno a far emergere il vero volto di una corte delle meraviglie che, a distanza di due secoli, non smette di stupire.
Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie è prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital in collaborazione con il Museo del Prado con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di SKY Arte.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.
Leggi anche:
• Pilar Pequeño: "Il museo del Prado, la mia grande scuola e fonte di ispirazione"
• FOTO - Il Prado: meraviglioso scrigno di vita, sogni e memorie
• Il museo del Prado. La corte delle meraviglie - La nostra recensione
• Viaggio a Madrid: il mondo di Goya tra le sale Prado
• Storie di capolavori: dietro le quinte della collezione del Prado
• Viaggi d'Arte: a Madrid per i 200 anni del Prado
• Tutti gli appuntamenti del 2019 con La Grande Arte al Cinema
Stupisce questo prestigioso tempio dell’arte mondiale nel cuore di Madrid, che, nell’anno in cui ricorre il bicentenario della nascita, sbarca al cinema, protagonista del docufilm Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie, nelle sale solo 15, 16, 17 aprile, nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema.
Scritta da Sabina Fedeli e diretta da Valeria Parisi, la nuova produzione 3D Produzioni e Nexo Digital, in collaborazione con il Museo del Prado, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di SKY Arte, vedrà Jeremy Irons nei panni di una guida speciale. Il Premio Oscar accompagnerà infatti gli spettatori attraverso un percorso che dal Salon de Reinos - un'architettura volutamente spoglia che si anima di vita, luci, proiezioni - riporta il visitatore al glorioso passato della monarchia spagnola e al Siglo de Oro quando alle pareti erano appesi molti dei capolavori oggi esposti al Prado.
In questo spazio - uno dei cuori pulsanti di Madrid e della Spagna intera - un tempo si danzava, si svolgevano feste e si assisteva a spettacoli teatrali.
L’avvincente e gloriosa storia di questa corte delle meraviglie che cresce e si trasforma nel tempo ha inizio il 19 novembre 1819, data in cui per la prima volta si parla di Museo Real de Pinturas. Tuttavia già nel 1785 Carlo III di Borbone aveva incaricato l’architetto di corte, Juan de Villanueva, di disegnare l’edificio che avrebbe dovuto ospitare il Gabinete de Historia Natural. Non lo diventerà mai, ma piuttosto verrà trasformato nel Museo che oggi conosciamo.
La vita della collezione del Prado - con le sue opere eclettiche e sfaccettate - comincia con la nascita della Spagna come nazione e con il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Un’unione che sancisce l’avvio del grande impero spagnolo e che farà di questo museo - come anche il docu-film metterà in luce - non soltanto una raccolta di grandi capolavori, ma uno scrigno privilegiato di storie, maestri e teste coronate che hanno raccolto le opere d’arte per dare vita a un luogo dalla forte ispirazione europea e libertaria. Per comporre questa raccolta “fatta più con il cuore che con la ragione” re e regine hanno scelto solo ciò che amavano.
Quella del Prado è anche un'epoca di grande mecenatismo, di amore dei monarchi spagnoli per i grandi maestri, come Goya, presente tra le collezioni del museo con un corpus di oltre novecento opere, tra lettere e disegni.
La deposizione del fiammingo Van der Weyden, l'Adamo ed Eva di Tiziano, le pitture nere dell'ultimo Goya, Les Meninas di Vélasquez, le figure ritorte, allungate di El Greco, e ancora Il giardino delle delizie di Bosch, la Donna barbuta di Ribera, sono solo alcuni degli straordinari capolavori custoditi in questo scrigno variopinto, che il docu-film esplora assieme all'Escorial, Pantheon dei reali, al Palazzo Reale di Madrid, al Convento de Las Descalzas Reales, al Salon de Reinos, come a voler comporre una sorta di affresco adornato di interni ed esterni, quadri e palazzi, pennellate e giardini.
La narrazione d’arte, ma anche lo studio dell’architettura e l’analisi di preziosi materiali d’archivio, fil rouge del film, sarà scandita dalle testimonianze dei vari esperti del Museo. Direttori, conservatori, curatori, restauratrici, architetti, ballerine e fotografi contribuiranno a far emergere il vero volto di una corte delle meraviglie che, a distanza di due secoli, non smette di stupire.
Il Museo del Prado. La corte delle meraviglie è prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital in collaborazione con il Museo del Prado con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la partecipazione di SKY Arte.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it.
Leggi anche:
• Pilar Pequeño: "Il museo del Prado, la mia grande scuola e fonte di ispirazione"
• FOTO - Il Prado: meraviglioso scrigno di vita, sogni e memorie
• Il museo del Prado. La corte delle meraviglie - La nostra recensione
• Viaggio a Madrid: il mondo di Goya tra le sale Prado
• Storie di capolavori: dietro le quinte della collezione del Prado
• Viaggi d'Arte: a Madrid per i 200 anni del Prado
• Tutti gli appuntamenti del 2019 con La Grande Arte al Cinema
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra
-
Milano | Dal 30 novembre apre la nuova area del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Nasce PLAYLAB, il museo per i piccoli visitatori, da tre a sei anni
-
I programmi da non perdere dal 2 all’8 dicembre
La settimana dell’arte in tv, dalla Roma di Raffaello ad Artissima 2024
-
Roma | Tra città e museo, un itinerario nel segno dei contrasti
Tony Cragg a Roma, dalle piazze del centro alle Terme di Diocleziano
-
Milano | Dal 28 novembre ai Chiostri di Sant’Eustorgio
Il Retablo dei Magi, gioiello fiammingo, svela i suoi colori originali
-
Roma | A Palazzo Barberini dal 23 novembre al 23 febbraio
Per la prima volta in mostra il Ritratto di Maffeo Barberini di Caravaggio