A Roma dal 6 febbraio al 23 marzo

Italia al lavoro. Ottant'anni di passione e creatività in mostra al Palaexpo

Operaia sorridente tiene in mano dei rotoli di carta nella fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, Pozzuoli, 1960-1970 | Foto: © Giancarlo Scalfati, Fondazione Gramsci | Crediti fotografici: Foto Giancarlo Scalfati. Archivio Fondazione Gramsci
 

Samantha De Martin

05/02/2025

Roma - Dal dopoguerra alle sfide del periodo post-industriale e digitale degli ultimi decenni, l’Italia che lavora ha il volto di uomini e donne qualunque che hanno contribuito al successo del made in Italy con la loro passione, l'impegno, la creatività.
Se gli anni Cinquanta hanno le braccia dei contadini maremmani o delle giovani donne chine su un campo di Cerveteri coltivato a mais, quello dei pescatori di Puglia, delle mondine, i Sessanta spalancano i cancelli della fabbrica, dagli stabilimenti del Parmigiano Reggiano alla Olivetti di Pozzuoli dove un’operaia sorridente tiene in mano alcuni rotoli di carta.
È l’avvincente racconto di ottant’anni d’Italia, delle vite e delle storie che lo hanno attraversato, la mostra, a ingresso gratuito, che inaugura domani, 6 febbraio, presso la Sala fontana di Palazzo delle Esposizioni a Roma.


Italia al lavoro, Allestimento | Foto: © Monkeys Video Lab

“Italia al lavoro” - un percorso espositivo piccolo, ma ben pensato, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, prodotto e organizzato da Azienda Speciale Palaexpo con Invitalia, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e con il contributo di Confindustria - abbraccia una selezione di immagini fotografiche e video provenienti da importanti archivi storici, accompagnando gli ospiti lungo un viaggio nel mondo del lavoro in diversi territori italiani, da Nord a Sud, dalla penisola alle isole e nell’arco di otto decenni, dal Dopoguerra a oggi.

La mostra, a cura di Sara Gumina, offre spunti interessanti sulla storia italiana attraverso il lavoro e le sue trasformazioni. In pochi metri il visitatore è invitato ad attraversare grandi rivoluzioni tecnologiche, a sperimentare nuovi modelli produttivi e industriali, a imbattersi in nuovi mestieri, a cogliere i consistenti cambiamenti nella vita delle persone, della società e dell’organizzazione del lavoro stesso. In un’epoca caratterizzata dall’automazione, dalla digitalizzazione e dalle nuove forme di occupazione, il percorso è una riflessione sul futuro.
Ritroviamo gli operai dell’industria Ferrari immortalati da uno scatto degli anni Ottanta di Gianni Berengo Gardin e incontriamo alcuni tecnici di Maranello al lavoro su una carrozzeria, protagonisti di una fotografia del 2003 di Daniele Dainelli.


Italia al lavoro, Allestimento | Foto: © Monkeys Video Lab

Gli anni Duemila ci portano, con Fabio Cuttica, all’Arena Multiplayer dove 1200 appassionatidi videogiochi si sfidano online presso il Palasport di Firenze, mentre con Theo Volpatti raggiungiamo l'Isola di San Pietro, in Sardegna, per assistere i lavoratori del mare, impegnati nella pesca del tonno. Arriviamo al 2020. Operatori sanitari immortalati da Emanuele Satolli si preparano prima del turno in un reparto Covid ad Ancona.
Lavoratori d’Italia sono anche i rider, gli artigiani di San Gregorio Armeno, una lavoratrice in smart working, l’operaia di un’azienda di arance rosse di Siracusa.
La mostra, che si arricchisce anche di video e di articoli di quotidiani, è frutto di una ricerca condotta attraverso la consultazione di numerosi archivi, dall’Archivio Luce di Cinecittà alla RAI - Direzione Teche, dall’Archivio Fondazione FS Italiane all’Archivio Storico Confindustria, da Contrasto alla Fondazione Gramsci.