Dal 30 novembre al 3 dicembre
A Barcellona cinema e arte si incontrano al Dart Festival
Maurizio Cattelan, Be right Back, Maura Axelrod (USA 2016). Courtesy of DART Festival
Samantha De Martin
28/11/2017
Mondo - Il fertile sodalizio tra arte e cinema conquista Barcellona, protagonista, tra pochi giorni, del primo festival documentario dedicato, in Spagna, all’arte contemporanea.
Le date ci sono già e i contenuti di questa kermesse - in programma al Cinemes Girona dal 30 novembre al 3 dicembre - anche: dieci documentari, dei quali otto inediti - che spaziano dalla fotografia all’arte contemporanea, dall’architettura all’attivismo, con particolare attenzione agli artisti, al processo creativo e alle storie racchiuse in ciascon lavoro, aspettano solo l’arrivo del pubblico, una nutrita platea di esperti e semplici appassionati.
Ed è facile intuire che l’obiettivo del DART - Festival de Cine Documental de Arte Contemporáneo, questo il nome dell’iniziativa - sarà quello di promuovere il cinema documentario come contesto alternativo a musei e gallerie, avvicinando il pubblico all’arte contemporanea.
Il programma di questa prima edizione ruota intorno a tre grandi aree tematiche - arte contemporanea, architettura e fotografia - che offrono interessanti spunti su creatività e fonti di ispirazione. Con un particolare sguardo rivolto alle donne, e con Eva Hesse - pioniere del post-minimalismo e conosciuta per l’utilizzo, nei suoi lavori, di lattice, fibra di vetro e plastica - con la surrealista inglese Leonora Carrington, la ricercatrice e attivista Jane Butzner Jacobs e con l’esecutore cubano Tania Bruguera, protagoniste di ben quattro appuntamenti.
E poi al DART ci sarà anche un po’ di Italia, innanzitutto per la presenza del direttore artistico del Festival, Enrichetta Cardinale - napoletana, ma che da anni vive a Barcellona - e per la partecipazione di Maurizio Cattelan nel ricco parterre dedicato agli artisti, dal pittore e regista Julian Schnabel all’artista cileno Alfredo Jaar, ai fotografi Robert Mapplethorpe e George Zimbel.
Il dirompente artista padovano sarà tra i protagonisti del Festival di Barcellona con Be Right Back, il travolgente documentario, per la regia di Maura Axelrod, in agenda il 30 novembre, e che descrive la vita, le opere, i successi dell’irriverente personaggio attraverso interviste, aneddoti e testimonianze di galleristi, amici, critici d'arte.
Ad approfondire, invece, il ruolo del curatore artistico sarà un documentario su colui che ha elevato questa disciplina a forma d’arte. Il film Appunti sulla vita di un sognatore, diretto da Giorgio Marino e dedicato allo storico dell’arte Harald Szeemann, oltre a soffermarsi su questa figura rivoluzionaria che ha curato oltre 200 mostre, si concentra sulla possibilità di fare arte esibendo opere.
Lament of the Images osserva invece il processo creativo di Alfredo Jaar, l’artista cileno che considera l’arte l’ultimo cantuccio di libertà, presentando dalla sua trincea un lavoro che assurge ad atto di resistenza.
“Abbiamo bisogno del vostro aiuto per trasformare in realtà la prima edizione di un progetto che riempie un vuoto nel calendario dei festival di cinema in Spagna e che offre un’alternativa agli eventi e luoghi tradizionali dove si accede all’arte contemporanea”. Era stato questo appello ad aprire la raccolta fondi lanciata dagli organizzatori per finanziare, insieme alla bigliettazione, parte delle spese del Festival. Un’iniziativa che, a quanto pare è stata accolta con successo dai “patrocinanti”, consentendo al nuovo festival, che celebra con appassionato slancio l’incontro tra cinema e arte contemporanea, di giungere al taglio del nastro.
I biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del Festival www.dart-festival.com.
Leggi anche:
• Be Right Back. L'irriverenza di Maurizio Cattelan al cinema
Le date ci sono già e i contenuti di questa kermesse - in programma al Cinemes Girona dal 30 novembre al 3 dicembre - anche: dieci documentari, dei quali otto inediti - che spaziano dalla fotografia all’arte contemporanea, dall’architettura all’attivismo, con particolare attenzione agli artisti, al processo creativo e alle storie racchiuse in ciascon lavoro, aspettano solo l’arrivo del pubblico, una nutrita platea di esperti e semplici appassionati.
Ed è facile intuire che l’obiettivo del DART - Festival de Cine Documental de Arte Contemporáneo, questo il nome dell’iniziativa - sarà quello di promuovere il cinema documentario come contesto alternativo a musei e gallerie, avvicinando il pubblico all’arte contemporanea.
Il programma di questa prima edizione ruota intorno a tre grandi aree tematiche - arte contemporanea, architettura e fotografia - che offrono interessanti spunti su creatività e fonti di ispirazione. Con un particolare sguardo rivolto alle donne, e con Eva Hesse - pioniere del post-minimalismo e conosciuta per l’utilizzo, nei suoi lavori, di lattice, fibra di vetro e plastica - con la surrealista inglese Leonora Carrington, la ricercatrice e attivista Jane Butzner Jacobs e con l’esecutore cubano Tania Bruguera, protagoniste di ben quattro appuntamenti.
E poi al DART ci sarà anche un po’ di Italia, innanzitutto per la presenza del direttore artistico del Festival, Enrichetta Cardinale - napoletana, ma che da anni vive a Barcellona - e per la partecipazione di Maurizio Cattelan nel ricco parterre dedicato agli artisti, dal pittore e regista Julian Schnabel all’artista cileno Alfredo Jaar, ai fotografi Robert Mapplethorpe e George Zimbel.
Il dirompente artista padovano sarà tra i protagonisti del Festival di Barcellona con Be Right Back, il travolgente documentario, per la regia di Maura Axelrod, in agenda il 30 novembre, e che descrive la vita, le opere, i successi dell’irriverente personaggio attraverso interviste, aneddoti e testimonianze di galleristi, amici, critici d'arte.
Ad approfondire, invece, il ruolo del curatore artistico sarà un documentario su colui che ha elevato questa disciplina a forma d’arte. Il film Appunti sulla vita di un sognatore, diretto da Giorgio Marino e dedicato allo storico dell’arte Harald Szeemann, oltre a soffermarsi su questa figura rivoluzionaria che ha curato oltre 200 mostre, si concentra sulla possibilità di fare arte esibendo opere.
Lament of the Images osserva invece il processo creativo di Alfredo Jaar, l’artista cileno che considera l’arte l’ultimo cantuccio di libertà, presentando dalla sua trincea un lavoro che assurge ad atto di resistenza.
“Abbiamo bisogno del vostro aiuto per trasformare in realtà la prima edizione di un progetto che riempie un vuoto nel calendario dei festival di cinema in Spagna e che offre un’alternativa agli eventi e luoghi tradizionali dove si accede all’arte contemporanea”. Era stato questo appello ad aprire la raccolta fondi lanciata dagli organizzatori per finanziare, insieme alla bigliettazione, parte delle spese del Festival. Un’iniziativa che, a quanto pare è stata accolta con successo dai “patrocinanti”, consentendo al nuovo festival, che celebra con appassionato slancio l’incontro tra cinema e arte contemporanea, di giungere al taglio del nastro.
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