Da Romanino a Franca Ghitti, aspettando il 2023

Appuntamento con il sacro: mostre e itinerari a Brescia Capitale della Cultura

Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Madonna del Rosario e Santi. Artogne, Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano. Foto BAMS - Foto Rodella
 

Francesca Grego

10/12/2022

Brescia - Misticismo, bellezza, cultura, tradizione: anche l’arte sacra avrà il suo spazio nel 2023 di Brescia, che insieme a Bergamo si prepara a vivere un indimenticabile anno da Capitale italiana della Cultura. Accanto al programma recentemente presentato da Fondazione Brescia Musei alla GAM di Milano, brillano infatti le iniziative del Museo Diocesano, pronto a valorizzare il patrimonio artistico e spirituale della città con mostre e itinerari nel segno del sacro. Le proposte spaziano dall’antico al contemporaneo e hanno un fascino trasversale che va oltre l’appartenenza religiosa. A volte l’arte incontra il sociale con progetti incentrati sulle idee di inclusione e di accessibilità, oppure è un invito alla scoperta e alla meraviglia, l’occasione per conoscere gemme nascoste in un territorio ricco di storia e di risorse. 

Aspettando Brescia-Bergamo Capitale della Cultura: gli appuntamenti di dicembre
Ne avremo un’anticipazione già dai prossimi giorni, con due proposte che stuzzicano la curiosità. La prima attinge all’importante stagione del Rinascimento lombardo, svelando al pubblico due gioielli pittorici custoditi nelle collezioni di Bper Banca. Dal 12 dicembre al 15 gennaio il Museo Diocesano ospiterà infatti la Madonna col Bambino e San Paolo di Girolamo da Romano, detto il Romanino, e l’Annunciazione di Giovan Battista Moroni, talentuoso discepolo del Moretto: sarà un modo di familiarizzare con due artisti che hanno dato moltissimo al territorio di Brescia e Bergamo, dove sono ancora visibili affreschi e tele di eccezionale valore. Le raccolte dello stesso Museo Diocesano ne conservano una selezione significativa. 


Franca Ghitti, Ultima Cena, 1963-2011 I Courtesy Museo Diocesano di Brescia

Il secondo progetto di dicembre guarda al contemporaneo e riscopre un’altra chicca del territorio. Si tratta dell’Ultima Cena realizzata nel 2010 da Franca Ghitti, scultrice bresciana di levatura internazionale (1932-2012), per la chiesa di San Gottardo a Erbanno. Nè gli studi all’Accademia di Brera, a Parigi, a Salisburgo con il grande Oskar Kokoschka, né le ricerche artistiche condotte in Africa hanno mai reciso il legame tra la Ghitti e la Val Camonica. L’installazione dell’Ultima Cena ne è una vibrante testimonianza: il pubblico del Museo Diocesano potrà ammirarla nella sala che introduce al Refettorio monumentale, in dialogo con un affresco seicentesco che rappresenta proprio l’ultimo banchetto di Gesù con gli apostoli (dal 20 dicembre 2022). 

Le mostre del 2023
Quattro esposizioni animeranno il 2023 di Brescia Capitale della Cultura al Museo Diocesano. Si parte il 12 gennaio con una mostra da toccare, prima ancora che da guardare. Protagoniste sono le sculture in marmo a grandezza naturale che l’artista non vedente Felice Tagliaferri ha realizzato ispirandosi ad alcune pietre miliari della tradizione italiana. Ci sarà il Cristo riVelato, realizzato pensando al celebre Cristo Velato della Cappella Sansevero a Napoli, insieme alla Pietà ribaltata, che reinterpreta il capolavoro vaticano di Michelangelo: nell’opera di Tagliaferri, per una volta è il figlio a tenere tra le braccia la madre esausta. La Sacra Famiglia con bambino fragile, invece, inserisce nella tradizionale rappresentazione cristiana un bimbo down di circa sette anni. La mostra inaugura il Percorso al Buio del Museo Diocesano, un’esperienza sensoriale amplificata per tutti i visitatori. 

Sonia Costantini, Annunciazione blu, 2003. Acrilici e olio su tela + tre tavole di legno I Courtesy Museo Diocesano di Brescia

Nel progetto Abitare l’eternità dell’artista Sonia Costantini, invece, antiche icone russe dialogheranno con l’estetica contemporanea di una serie di dipinti monocromi, esplorando l’esperienza del sacro e l’idea dell’assoluto in pittura (in programma dal 16 gennaio al 26 marzo). 

A marzo una grande mostra svelerà il lato religioso di uno dei più importanti maestri lombardi attivi nell’area bresciana, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto. Noto soprattutto per i ritratti e per le colorite scene di genere, il pittore settecentesco si distinse in realtà anche nell’arte sacra. Nel corso dei secoli gli sono stati erroneamente attribuiti molti dipinti di scarsa qualità. Al Museo Diocesano di Brescia Ceruti sacro e la pittura tra Ricci e Tiepolo farà chiarezza mostrando una selezione di tele scelte con attenzione e rigore scientifico, da ammirare a confronto con il meglio della pittura religiosa prodotta in quest'area nello stesso periodo. 


Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Sant'Apollonio benedice i Santi Faustino e Giovita. Bione, Chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Foto BAMS - Foto Rodella

Il contemporaneo sarà di nuovo al centro della scena nella seconda parte dell’anno con l’esposizione Equilibristi di Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari e Cinzia Bevilacqua: scultura, fotografia e pittura unite nel racconto dell’instabile esperienza umana dopo la pandemia. 

Il progetto Custodi della Bellezza, infine, svelerà i numerosi tesori d’arte nascosti nelle chiese e nei conventi di Brescia e provincia. Giovani laureati formati per l’occasione accompagneranno i visitatori lungo itinerari speciali, alla scoperta di gioielli come la chiesetta di Santa Maria della Neve nel borgo di Pisogne, dove è ancora visibile un meraviglioso ciclo di affreschi cinquecenteschi del Romanino.


Anonimo, Annunciazione delle Porte Regali, XIX secolo, Russia. Tempera su legno I Courtesy Museo Diocesano di Brescia

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