Tutto su Prouvé

Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico
26/06/2008
La mostra, la prima completa retrospettiva su un protagonista della storia del design che si tiene a Roma, inaugura una serie di importanti iniziative dedicate al design ed all’architettura realizzate con il sostegno della Regione Lazio, che l’Associazione Designfest promuoverà ed organizzerà in collaborazione con il Vitra Design Museum di Weil am Rhein a Roma e in altre province della Regione.
Jean Prouvé (1901-1984) ha accompagnato il secolo scorso con la sua capacità di coniugare artigianato ed imprenditorialità del lavoro, design e architettura creando di fatto un nuovo stile. Uno stile in cui l’aspetto puramente formale del design assume un ruolo secondario per lasciare il posto all’utilità degli oggetti, alla loro economicità e all’uso ragionato dei materiali.
Questa rassegna di lavori realizzati da Jean Prouvé tra il 1924 e la metà degli anni ’70 raccoglie oltre cento opere: 50 oggetti di design (sedie, poltrone, tavole, scrivanie, banchi di scuola, letti e lampade), elementi architettonici da lui ideati, numerosi modelli di architetture – tra cui il Padiglione per il Centenario dell'alluminio a Parigi, la Casa Tropicale a Niamey in Niger, la Casa Prouvé a Nancy – una ricca selezione di disegni autografi preparati per le lezioni presso il Conservatoire National des Arts et Métiers e i prototipi – gli studi per il padiglione d’esposizione Péchiney a Parigi. Il percorso è completato da alcuni importanti documenti cinematografici sui singoli progetti.
In mostra i pezzi più importanti realizzati dal grande costruttore francese, tra cui un raro esemplare della poltrona reclinabile “Grand Repos” del 1930, in lamiere d’acciaio laccato e tela, le diverse versioni della “Standard Chair”, in alluminio e legno compensato modanato, lo scaffale realizzato nel 1952 per la Maison de la Tunisie nella Città Universitaria di Parigi, in legno e lamiera di alluminio laccato, progetto condiviso con Charlotte Perriand e Sonia Delaunay.
Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico
20 Giugno - 14 Settembre 2008
Museo dell’Ara Pacis
Jean Prouvé (1901-1984) ha accompagnato il secolo scorso con la sua capacità di coniugare artigianato ed imprenditorialità del lavoro, design e architettura creando di fatto un nuovo stile. Uno stile in cui l’aspetto puramente formale del design assume un ruolo secondario per lasciare il posto all’utilità degli oggetti, alla loro economicità e all’uso ragionato dei materiali.
Questa rassegna di lavori realizzati da Jean Prouvé tra il 1924 e la metà degli anni ’70 raccoglie oltre cento opere: 50 oggetti di design (sedie, poltrone, tavole, scrivanie, banchi di scuola, letti e lampade), elementi architettonici da lui ideati, numerosi modelli di architetture – tra cui il Padiglione per il Centenario dell'alluminio a Parigi, la Casa Tropicale a Niamey in Niger, la Casa Prouvé a Nancy – una ricca selezione di disegni autografi preparati per le lezioni presso il Conservatoire National des Arts et Métiers e i prototipi – gli studi per il padiglione d’esposizione Péchiney a Parigi. Il percorso è completato da alcuni importanti documenti cinematografici sui singoli progetti.
In mostra i pezzi più importanti realizzati dal grande costruttore francese, tra cui un raro esemplare della poltrona reclinabile “Grand Repos” del 1930, in lamiere d’acciaio laccato e tela, le diverse versioni della “Standard Chair”, in alluminio e legno compensato modanato, lo scaffale realizzato nel 1952 per la Maison de la Tunisie nella Città Universitaria di Parigi, in legno e lamiera di alluminio laccato, progetto condiviso con Charlotte Perriand e Sonia Delaunay.
Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico
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