l Museo delle Statue fra gli affreschi di Palazzo Ducale
A Mantova la Corte Nuova rinasce con antiche sculture
![](http://www.arte.it/foto/600x450/e5/60951-Listener.jpg)
Corte Nuova, Museo delle Statue: affresco di Giulio Romano | © Palazzo Ducale, Mantova
Francesca Grego
06/03/2017
Mantova - A cinque anni dal terremoto che la rese inagibile, riapre la Corte Nuova del Palazzo Ducale di Mantova, uno scrigno del Rinascimento italiano, arricchito dal nuovo allestimento della prima sezione del Museo delle Statue.
Gli stucchi e gli affreschi di Giulio Romano risplendono ora insieme a sculture di inestimabile valore artistico, che ben rappresentano la preziosa collezione dei Gonzaga e la passione dei duchi di Mantova per l'antichità.
Dodici statue greche e romane e sarcofagi freschi di restauro rivivono nell'Appartamento di Troia in un continuo gioco di rimandi con l'opera pittorica del maestro cinquecentesco, per il quale furono modelli e fonte di ispirazione.
La meraviglia di rinnova a ogni passo: dai rilievi greci della Sala dei Cavalli, dominata dai dipinti della Caduta di Icaro, alla Sala delle Teste, con reperti romani fra cui uno splendido danzante, fino al Camerino dei Cesari e alla sontuosa Sala di Troia, dove i sarcofagi istoriati raccontano i miti delle fatiche di Ercole e dell'Amazzomachia.
Si tratta perlopiù di pezzi acquistati da Carlo I Gonzaga Nevers nel 1661, in seguito al Sacco di Roma, che il regno di Maria Teresa d'Austria (1740-1780) riunì nella magnifica galleria del Palazzo degli Studi alla collezione di Vespasiano Gonzaga da Sabbioneta: fu l'atto di nascita dello storico Museo Statuario.
Nel percorso anche le splendide Sale del Manto e dei Marchesi, dove sono state collocate di recente le pregevoli riproduzioni dei Fasti Gonzagheschi di Tintoretto, e l'intervento del fotografo Gianluca Balocco The Image through the senses nella Sala dei Capitani, visitabile fino al 16 aprile, che pone le statue amate da Isabella d'Este al centro di un progetto di esperienza tattile.
Un giacimento d'arte e bellezza che va ad aggiungersi ai 35 mila metri quadri di saloni, corridoi e appartamenti del Palazzo Ducale, il più grande complesso architettonico-museale italiano, aspettando il restauro della Galleria dei Mesi, dell'Appartamento delle Metamorfosi e della Galleria della Mostra.
Gli stucchi e gli affreschi di Giulio Romano risplendono ora insieme a sculture di inestimabile valore artistico, che ben rappresentano la preziosa collezione dei Gonzaga e la passione dei duchi di Mantova per l'antichità.
Dodici statue greche e romane e sarcofagi freschi di restauro rivivono nell'Appartamento di Troia in un continuo gioco di rimandi con l'opera pittorica del maestro cinquecentesco, per il quale furono modelli e fonte di ispirazione.
La meraviglia di rinnova a ogni passo: dai rilievi greci della Sala dei Cavalli, dominata dai dipinti della Caduta di Icaro, alla Sala delle Teste, con reperti romani fra cui uno splendido danzante, fino al Camerino dei Cesari e alla sontuosa Sala di Troia, dove i sarcofagi istoriati raccontano i miti delle fatiche di Ercole e dell'Amazzomachia.
Si tratta perlopiù di pezzi acquistati da Carlo I Gonzaga Nevers nel 1661, in seguito al Sacco di Roma, che il regno di Maria Teresa d'Austria (1740-1780) riunì nella magnifica galleria del Palazzo degli Studi alla collezione di Vespasiano Gonzaga da Sabbioneta: fu l'atto di nascita dello storico Museo Statuario.
Nel percorso anche le splendide Sale del Manto e dei Marchesi, dove sono state collocate di recente le pregevoli riproduzioni dei Fasti Gonzagheschi di Tintoretto, e l'intervento del fotografo Gianluca Balocco The Image through the senses nella Sala dei Capitani, visitabile fino al 16 aprile, che pone le statue amate da Isabella d'Este al centro di un progetto di esperienza tattile.
Un giacimento d'arte e bellezza che va ad aggiungersi ai 35 mila metri quadri di saloni, corridoi e appartamenti del Palazzo Ducale, il più grande complesso architettonico-museale italiano, aspettando il restauro della Galleria dei Mesi, dell'Appartamento delle Metamorfosi e della Galleria della Mostra.
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