A Città di Castello il terzo museo dell’artista
La grafica di Burri ai Seccatoi del Tabacco
Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri |
Ex Seccatoi del Tabacco, Sala 3
Francesca Grego
14/03/2017
Perugia - A conclusione delle celebrazioni del centenario della nascita di Alberto Burri, apre a Città di Castello il terzo museo dedicato all’artista: negli ex Seccatoi del Tabacco della Fondazione Palazzo Albizzini è in mostra l’intero repertorio grafico e di multipli del maestro dell’Informale, per un totale di oltre 200 opere.
Un corpus fondamentale per comprendere le coeve pitture, sculture e installazioni di uno dei maggiori artisti contemporanei, nonché la sua straordinaria attitudine alla manualità e alla sperimentazione: “Nel caso di Burri – spiega Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini – parlare di grafica non significa parlare di una produzione minore rispetto ai dipinti, ma di una produzione artistica diversa e parallela, nella concezione e nell’esecuzione, tale da potersi annoverare con assoluto rilievo nella produzione del grande pittore, a fianco di tutti gli altri suoi rivoluzionari pronunciamenti innovativi. Anche nella grafica, Burri ha cercato di superare sfide tecniche e di spingere i confini sia degli strumenti che dei materiali utilizzati. Con esiti di interesse straordinario, come le opere esposte confermano”.
Con i 4000 metri quadrati del nuovo spazio espositivo, il Polo Burri di Città di Castello diventa uno dei più grandi musei d’artista al mondo, concepito secondo l’allestimento progettato dallo stesso protagonista. In tre diverse sezioni, comprensive di una galleria di sculture all’aperto, si sviluppa la più esaustiva raccolta di opere del pittore umbro, selezionate personalmente da Alberto Burri e accompagnate dai preziosi materiali della fototeca, della biblioteca e dell’archivio di Palazzo Albizzini.
Un corpus fondamentale per comprendere le coeve pitture, sculture e installazioni di uno dei maggiori artisti contemporanei, nonché la sua straordinaria attitudine alla manualità e alla sperimentazione: “Nel caso di Burri – spiega Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini – parlare di grafica non significa parlare di una produzione minore rispetto ai dipinti, ma di una produzione artistica diversa e parallela, nella concezione e nell’esecuzione, tale da potersi annoverare con assoluto rilievo nella produzione del grande pittore, a fianco di tutti gli altri suoi rivoluzionari pronunciamenti innovativi. Anche nella grafica, Burri ha cercato di superare sfide tecniche e di spingere i confini sia degli strumenti che dei materiali utilizzati. Con esiti di interesse straordinario, come le opere esposte confermano”.
Con i 4000 metri quadrati del nuovo spazio espositivo, il Polo Burri di Città di Castello diventa uno dei più grandi musei d’artista al mondo, concepito secondo l’allestimento progettato dallo stesso protagonista. In tre diverse sezioni, comprensive di una galleria di sculture all’aperto, si sviluppa la più esaustiva raccolta di opere del pittore umbro, selezionate personalmente da Alberto Burri e accompagnate dai preziosi materiali della fototeca, della biblioteca e dell’archivio di Palazzo Albizzini.
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