In mostra alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana dal 18 giugno
Dal Codice Atlantico gli ultimi anni di Leonardo
![](http://www.arte.it/foto/600x450/d1/91405-000R_482_0.jpg)
Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico (Codex Atlanticus), Foglio 482 recto. Ricetta di una bevanda turca; lettera al re di Francia; disegni geometrici relativi alla trasformazione delle superfici | © Veneranda Biblioteca Ambrosiana / Mondaori Portfolio
Francesca Grego
28/05/2019
Milano - Alla corte di Francesco I di Francia Leonardo trascorse anni sereni e prolifici. Sebbene anziano e indebolito dalla paralisi della mano destra, il genio di Vinci portò avanti con energia i suoi studi, oggi racchiusi in preziosi Codici, e si dedicò al progetto del nuovo Palazzo Reale di Romorantin, oltre a curare le scenografie di magnifiche feste di corte.
In occasione dei 500 anni dalla morte del maestro, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana ripercorre i suoi ultimi anni nella mostra Leonardo in Francia. Disegni di epoca francese dal Codice Atlantico (18 giugno-15 settembre). Terza tappa di un ciclo di quattro rassegne dedicate alla celebre raccolta di manoscritti, l'esposizione è curata dal professor Pietro Marani del Politecnico di Milano, tra i principali esperti mondiali del genio del Rinascimento.
All'interno del Codice che meglio di ogni altro condensa gli interessi poliedrici del maestro, sono stati selezionati 23 fogli che Leonardo riempì di schizzi, studi e appunti vergati con la sua caratteristica grafia mancina tra il 1516 e il 1518. In primo piano, i disegni architettonici e idraulici legati al progetto per la residenza reale di Romorantin, che non fu mai realizzato, ma che influenzò la costruzione del nuovo Castello di Chambord iniziata proprio nel 1519.
A Romorantin, nella Valle della Loira, il vecchio castello di Luisa di Savoia era già stato oggetto di restauri e ammodernamenti. Ma le idee di Leonardo andavano nella direzione di una svolta in grande stile.“La nuova residenza voluta dal re si sviluppa in senso monumentale e urbanistico”, spiega il curatore Marani: “Leonardo nei suoi disegni sembra orientarsi al progetto di due palazzi gemelli, uno per il re, l'altro per la regina Claude di Francia, attorniati da canali e padiglioni”.
Tra osservazioni di ottica e anatomia, astronomia e medicina, geometria e scienze naturali, il celebre manoscritto schiude storie in parte dimenticate. E la Biblioteca Ambrosiana, che custodisce il Codice Atlantico dal 1637, prosegue nel suo intento di aprire al pubblico un patrimonio per secoli accessibile solo a studiosi selezionati.
Per chi desidera saperne di più, il catalogo della mostra curato dal professor Marani approfondirà l'argomento attraverso tutti gli altri fogli “francesi” di Leonardo, tra appunti di geometria, lunule e stelle curvilinee, nonché un nuovo studio sulle carte e sulle filigrane.
In autunno l'anno leonardiano in Biblioteca continuerà con Leonardo e il suo lascito: gli artisti e le tecniche, a cura della professoressa Benedetta Spadaccini, che dal 17 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 analizzerà un corpus di disegni realizzati dal maestro e dai suoi discepoli.
In occasione dei 500 anni dalla morte del maestro, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana ripercorre i suoi ultimi anni nella mostra Leonardo in Francia. Disegni di epoca francese dal Codice Atlantico (18 giugno-15 settembre). Terza tappa di un ciclo di quattro rassegne dedicate alla celebre raccolta di manoscritti, l'esposizione è curata dal professor Pietro Marani del Politecnico di Milano, tra i principali esperti mondiali del genio del Rinascimento.
All'interno del Codice che meglio di ogni altro condensa gli interessi poliedrici del maestro, sono stati selezionati 23 fogli che Leonardo riempì di schizzi, studi e appunti vergati con la sua caratteristica grafia mancina tra il 1516 e il 1518. In primo piano, i disegni architettonici e idraulici legati al progetto per la residenza reale di Romorantin, che non fu mai realizzato, ma che influenzò la costruzione del nuovo Castello di Chambord iniziata proprio nel 1519.
A Romorantin, nella Valle della Loira, il vecchio castello di Luisa di Savoia era già stato oggetto di restauri e ammodernamenti. Ma le idee di Leonardo andavano nella direzione di una svolta in grande stile.“La nuova residenza voluta dal re si sviluppa in senso monumentale e urbanistico”, spiega il curatore Marani: “Leonardo nei suoi disegni sembra orientarsi al progetto di due palazzi gemelli, uno per il re, l'altro per la regina Claude di Francia, attorniati da canali e padiglioni”.
Tra osservazioni di ottica e anatomia, astronomia e medicina, geometria e scienze naturali, il celebre manoscritto schiude storie in parte dimenticate. E la Biblioteca Ambrosiana, che custodisce il Codice Atlantico dal 1637, prosegue nel suo intento di aprire al pubblico un patrimonio per secoli accessibile solo a studiosi selezionati.
Per chi desidera saperne di più, il catalogo della mostra curato dal professor Marani approfondirà l'argomento attraverso tutti gli altri fogli “francesi” di Leonardo, tra appunti di geometria, lunule e stelle curvilinee, nonché un nuovo studio sulle carte e sulle filigrane.
In autunno l'anno leonardiano in Biblioteca continuerà con Leonardo e il suo lascito: gli artisti e le tecniche, a cura della professoressa Benedetta Spadaccini, che dal 17 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 analizzerà un corpus di disegni realizzati dal maestro e dai suoi discepoli.
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