Paola Mongelli. Kandinskyana
Dal 07 Maggio 2022 al 12 Giugno 2022
Pinerolo | Torino
Luogo: Galleria LOSANO Associazione Arte e Cultura
Indirizzo: Via Savoia 33
Orari: feriali: 16–19, sabato e festivi: 10–12 / 16–19. Lunedì chiuso
Curatori: Gabriele Perretta
Telefono per informazioni: +39 0121.74059
E-Mail info: gallerialosano@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.gallerialosano
Sabato 7 maggio 2022 alle ore 17.00 inaugura la mostra fotografica Kandinskyana di Paola Mongelli, presso gli spazi espositivi della Galleria Losano Associazione Arte e Cultura in via Savoia 33 a Pinerolo (TO) e sarà visibile fino al 12 giugno.
In esposizione un progetto fotografico nato nel 2019 durante una passeggiata d’inverno lungo una spiaggia bretone – erano gli ultimi giorni dell’anno, l’aria era velata e gelida. Sotto i miei passi, forme e segni lucenti erano disseminati sopra un immenso tappeto di sabbia, reperti ancora umidi che il mare aveva da poco abbandonato – così racconta Paola Mongelli.
Un forte richiamo la invita a fotografare – tiro fuori la mia macchina fotografica e inizio a comporre quadri – e come una rabdomante entra in empatia con la natura e il suo sguardo resta catturato da conchiglie, sassi e alghe che, attraverso l’inquadratura, trasforma da semplice paesaggio a composizione artistica.
Sospesa tra astrazione e realtà, nasce così Kandiskyana, una serie di fotografie che rendono omaggio a Vasilij Kandinskij e al suo pensiero compositivo. L’ispirazione viene da Lo spirituale nell’arte e Punto Linea Superficie – saggi di estetica, veri e propri contributi all’analisi degli elementi pittorici, che raccolgono le lezioni teoriche tenute dall’autore alla scuola del Bauhaus.
L’artista ci porta in un altro regno, che non è più quello proprio della natura ma quello artificiale dell’astrazione, dove ogni elemento marino diventa segno, codice e simbolo come in un’equazione matematica o in un componimento musicale.
Le immagini ritraggono ritagli di spiaggia, porzioni di una distesa smisurata, frammenti combinati insieme dalla casualità e dall’imprevedibilità del moto del mare: Paola Mongellli non tocca e non altera nulla – non c’è niente da migliorare quando la natura offre il suo spettacolo.
Il curatore Gabriele Perretta scrive: “Proviamo a comparare l’alfabeto naturale di Paola Mongelli, con la traduzione fotografica del mondo marino degli Ossi di Seppia! Fotografie rettangolari ricche di resti insabbiati, che si srotolano allo sguardo e si addentrano tra conchiglie e sassi, legnetti e materiali bruciati dal tempo. La cosa che colpisce, dentro queste forme geometriche elementari purissime, è l’universo naturale ed analogico che esse rappresentano: la dimensione cosmica che V.V. Kandinskij evidentemente racchiudeva in uno spazio, in un taglio, in uno sguardo volutamente equilibrato, mentale e contemporaneamente tangibile. La logica strutturale dei residui sabbiosi degli oggetti che diventano sintesi: punto, linea e superficie (1925)”.
Paola Mongelli (Torino, 1972), artista visiva e fotografa www.paolamongelli.com
Negli anni Novanta si laurea in Scenografia all’Accademia Albertina e studia fotografia con Giorgio Avigdor e con Enzo Obiso. Intraprende una ricerca attraverso il bianco e nero in cui sperimenta in modo personale le tecniche di stampa fine-art in camera oscura, dando vita ad opere in tiratura limitata o unica. Nel 1998 inizia ad esporre le sue fotografie, che oggi sono parte di numerose collezioni.
Con i suoi soggetti instaura un dialogo fatto di empatia e contemplazione. Ne emerge una riflessione sulla condizione umana che evoca corrispondenze tra l’individuo, la natura e i suoi elementi; l’esplorazione di sé e l’osservazione del mondo si fondono in un’unica esperienza. Parallelamente si dedica allo studio del ritratto, realizzandone moltissimi su commissione.
L’attrazione verso la scrittura, in particolare per la poesia, la porta a cercare nella parola scritta un’ulteriore fonte di ispirazione e una chiave spesso decisiva per il concepimento delle sue immagini. Molteplici infatti i rapporti di collaborazione con poeti e scrittori, come con Dario Capello, autore del saggio “Paola Mongelli. Della Visione inquieta” (2009), lo scrittore genovese Marco Ercolani, interlocutore e complice privilegiato nelle indagini sul tema del buio, con l’autore multimediale Andrea Balzola e le scrittrici Graziella Bonansea e Lucetta Frisa.
Negli anni recenti abbraccia per la prima volta nelle sue fotografie la dimensione del colore e inizia ad esplorare i linguaggi della performance e del disegno, privilegiando i temi legati al corpo, allo sguardo e alla natura.
A partire dal 2008 conduce corsi e seminari in materia di fotografia e di educazione alla visione (Istituto Europeo di Design, Collegio Universitario Einaudi, Centro Interculturale di Torino, Centro Agape). Insieme all’artista Petra Probst cura dal 2010 al 2015 il progetto artistico-formativo Necessità del volto. Attualmente insegna Ritratto Fotografico all’Accademia Ligustica di Genova.
Nel settore pubblicitario collabora dal 2009 con l’Agenzia Anna Contestabile, nello stesso anno il marchio Knorr seleziona alcuni ritratti del ciclo “Mio padre è un cuoco” per una delle sue campagne. Collaborazioni recenti con le gallerie: Paolo Tonin e CSA Farm (Torino), Unimediamodern e VisionQuest (Genova), Losano (Pinerolo), NegPos (Nîmes).
In esposizione un progetto fotografico nato nel 2019 durante una passeggiata d’inverno lungo una spiaggia bretone – erano gli ultimi giorni dell’anno, l’aria era velata e gelida. Sotto i miei passi, forme e segni lucenti erano disseminati sopra un immenso tappeto di sabbia, reperti ancora umidi che il mare aveva da poco abbandonato – così racconta Paola Mongelli.
Un forte richiamo la invita a fotografare – tiro fuori la mia macchina fotografica e inizio a comporre quadri – e come una rabdomante entra in empatia con la natura e il suo sguardo resta catturato da conchiglie, sassi e alghe che, attraverso l’inquadratura, trasforma da semplice paesaggio a composizione artistica.
Sospesa tra astrazione e realtà, nasce così Kandiskyana, una serie di fotografie che rendono omaggio a Vasilij Kandinskij e al suo pensiero compositivo. L’ispirazione viene da Lo spirituale nell’arte e Punto Linea Superficie – saggi di estetica, veri e propri contributi all’analisi degli elementi pittorici, che raccolgono le lezioni teoriche tenute dall’autore alla scuola del Bauhaus.
L’artista ci porta in un altro regno, che non è più quello proprio della natura ma quello artificiale dell’astrazione, dove ogni elemento marino diventa segno, codice e simbolo come in un’equazione matematica o in un componimento musicale.
Le immagini ritraggono ritagli di spiaggia, porzioni di una distesa smisurata, frammenti combinati insieme dalla casualità e dall’imprevedibilità del moto del mare: Paola Mongellli non tocca e non altera nulla – non c’è niente da migliorare quando la natura offre il suo spettacolo.
Il curatore Gabriele Perretta scrive: “Proviamo a comparare l’alfabeto naturale di Paola Mongelli, con la traduzione fotografica del mondo marino degli Ossi di Seppia! Fotografie rettangolari ricche di resti insabbiati, che si srotolano allo sguardo e si addentrano tra conchiglie e sassi, legnetti e materiali bruciati dal tempo. La cosa che colpisce, dentro queste forme geometriche elementari purissime, è l’universo naturale ed analogico che esse rappresentano: la dimensione cosmica che V.V. Kandinskij evidentemente racchiudeva in uno spazio, in un taglio, in uno sguardo volutamente equilibrato, mentale e contemporaneamente tangibile. La logica strutturale dei residui sabbiosi degli oggetti che diventano sintesi: punto, linea e superficie (1925)”.
Paola Mongelli (Torino, 1972), artista visiva e fotografa www.paolamongelli.com
Negli anni Novanta si laurea in Scenografia all’Accademia Albertina e studia fotografia con Giorgio Avigdor e con Enzo Obiso. Intraprende una ricerca attraverso il bianco e nero in cui sperimenta in modo personale le tecniche di stampa fine-art in camera oscura, dando vita ad opere in tiratura limitata o unica. Nel 1998 inizia ad esporre le sue fotografie, che oggi sono parte di numerose collezioni.
Con i suoi soggetti instaura un dialogo fatto di empatia e contemplazione. Ne emerge una riflessione sulla condizione umana che evoca corrispondenze tra l’individuo, la natura e i suoi elementi; l’esplorazione di sé e l’osservazione del mondo si fondono in un’unica esperienza. Parallelamente si dedica allo studio del ritratto, realizzandone moltissimi su commissione.
L’attrazione verso la scrittura, in particolare per la poesia, la porta a cercare nella parola scritta un’ulteriore fonte di ispirazione e una chiave spesso decisiva per il concepimento delle sue immagini. Molteplici infatti i rapporti di collaborazione con poeti e scrittori, come con Dario Capello, autore del saggio “Paola Mongelli. Della Visione inquieta” (2009), lo scrittore genovese Marco Ercolani, interlocutore e complice privilegiato nelle indagini sul tema del buio, con l’autore multimediale Andrea Balzola e le scrittrici Graziella Bonansea e Lucetta Frisa.
Negli anni recenti abbraccia per la prima volta nelle sue fotografie la dimensione del colore e inizia ad esplorare i linguaggi della performance e del disegno, privilegiando i temi legati al corpo, allo sguardo e alla natura.
A partire dal 2008 conduce corsi e seminari in materia di fotografia e di educazione alla visione (Istituto Europeo di Design, Collegio Universitario Einaudi, Centro Interculturale di Torino, Centro Agape). Insieme all’artista Petra Probst cura dal 2010 al 2015 il progetto artistico-formativo Necessità del volto. Attualmente insegna Ritratto Fotografico all’Accademia Ligustica di Genova.
Nel settore pubblicitario collabora dal 2009 con l’Agenzia Anna Contestabile, nello stesso anno il marchio Knorr seleziona alcuni ritratti del ciclo “Mio padre è un cuoco” per una delle sue campagne. Collaborazioni recenti con le gallerie: Paolo Tonin e CSA Farm (Torino), Unimediamodern e VisionQuest (Genova), Losano (Pinerolo), NegPos (Nîmes).
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