Roma Planetario, una struttura per promuovere la cultura scientifica
Tra pianeti e galassie sotto la cupola dell'ex Dogana
 
										
										 
										
										
																		
																									Roma Planetario. Courtesy of Zetema
															
							Samantha De Martin
04/07/2017
							Roma -  Un viaggio tra stelle, pianeti e galassie negli spazi dell'ex Dogana di San Lorenzo. Finalmente anche Roma avrà il suo punto di osservazione privilegiato per scrutare il cielo grazie al grande planetario digitale che raccoglie il testimone della divulgazione astronomica, in attesa della riapertura del Planetario dell'Eur, probabilmente nel 2019.
Saranno accolte all'interno di una struttura più capiente e si avvarranno di una tecnologia più avanzata le attività ospitate finora dal Planetario gonfiabile di Technotown a Villa Torlonia.
Un affascinante viaggio immersivo coinvolgerà i visitatori attraverso un programma di conferenze, performance astronomiche e osservazioni del cielo guidate dagli astronomi di Zètema, che affronteranno per il pubblico grandi temi legati al tempo e allo spazio, alle origini delle stelle e dei pianeti.
Spettacoli e proiezioni avranno inizio già a partire da oggi con appuntamenti in fascia pomeridiana ed eventi serali, mentre dopo l'estate anche gli studenti delle scuole potranno compiere la loro avvincente esperienza in orbita.
Racchiusi dall'abbraccio del grande teatro astronomico che accoglie un centinaio di posti, sotto una cupola di dodici metri di diametro, che sfrutta un supporto tecnologico caratterizzato da cinque proiettori 4K Barco F35 ad alta luminosità e contrasto e un sistema surround di ultima generazione, gli spettatori potranno godersi, grazie a un software di navigazione spaziale, una perfetta proiezione del cielo stellato, viaggiando tra le galassie, fino ai confini dell'universo.
Il nome Roma Planetario è un omaggio all'omonimo asteroide scoperto dall'astronomo romano Gianluca Masi che ha definito la struttura «il planetario tecnologicamente più avanzato d'Italia, uno dei pochi a sfruttare il più ampio database disponibile sul cosmo per visualizzare una mappa dettagliata sulla galassia, arrivando a rappresentare l'universo inseguendo punti lontani ben tredici miliardi di anni luce da noi».
Il vecchio scalo merci della stazione Termini, complesso di archeologia industriale e oggi hub culturale della città, snocciola così a turisti e appassionati la sua nuova offerta, finalizzata ad avvicinare adulti e bambini alla scienza, in un contesto che riunisce attività culturali diverse, dalla musica all'arte, con una forte tendenza alla multimedialità e alle sperimentazioni innovative, alle contaminazioni e all'interazione social.
Leggi anche:
• Art Futura. Creature digitali all'Ex Dogana
						
						
					Saranno accolte all'interno di una struttura più capiente e si avvarranno di una tecnologia più avanzata le attività ospitate finora dal Planetario gonfiabile di Technotown a Villa Torlonia.
Un affascinante viaggio immersivo coinvolgerà i visitatori attraverso un programma di conferenze, performance astronomiche e osservazioni del cielo guidate dagli astronomi di Zètema, che affronteranno per il pubblico grandi temi legati al tempo e allo spazio, alle origini delle stelle e dei pianeti.
Spettacoli e proiezioni avranno inizio già a partire da oggi con appuntamenti in fascia pomeridiana ed eventi serali, mentre dopo l'estate anche gli studenti delle scuole potranno compiere la loro avvincente esperienza in orbita.
Racchiusi dall'abbraccio del grande teatro astronomico che accoglie un centinaio di posti, sotto una cupola di dodici metri di diametro, che sfrutta un supporto tecnologico caratterizzato da cinque proiettori 4K Barco F35 ad alta luminosità e contrasto e un sistema surround di ultima generazione, gli spettatori potranno godersi, grazie a un software di navigazione spaziale, una perfetta proiezione del cielo stellato, viaggiando tra le galassie, fino ai confini dell'universo.
Il nome Roma Planetario è un omaggio all'omonimo asteroide scoperto dall'astronomo romano Gianluca Masi che ha definito la struttura «il planetario tecnologicamente più avanzato d'Italia, uno dei pochi a sfruttare il più ampio database disponibile sul cosmo per visualizzare una mappa dettagliata sulla galassia, arrivando a rappresentare l'universo inseguendo punti lontani ben tredici miliardi di anni luce da noi».
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