PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

Il Campidoglio e la statua di Marco Aurelio
 

25/01/2002

Sulle monete italiane del valore di 50 centesimi è raffigurata la statua equestre di Marco Aurelio e il disegno di Piazza del Campidoglio. La scultura classica risale alla seconda metà del secondo secolo della nostra era, e venne collocata nella piazza romana nel 1538, quando Paolo III Farnese (1535-49) la fece trasferire dal Laterano. E’ Michelangelo a volerla come centro focale della nuova piazza da lui ideata, con la funzione di soluzione verticale alle linee che si intersecano nel disegno realizzato per il pavimento della piazza. L’artista toscano progettò anche il basamento su cui il gruppo equestre poggia tuttora. Interessante un particolare: durante l’età medievale la gran parte delle statue antiche in bronzo vennero fuse per riutilizzare i materiali, ma il Marco Aurelio resistette alla distruzione operata nei confronti della cultura classica pre-costantiniana, grazie ad un errore salvifico: per secoli la figura a cavallo venne identificata proprio con Costantino, l’imperatore romano cristiano per antonomasia. La storia del colle capitolino è stata oggetto di numerosi studi e getta una luce particolare sulla funzione svolta dal luogo sin dalla sua origine: paludoso ed inabitabile dapprincipio, nel VI secolo a.C. diviene centro della Roma repubblicana, cuore del paganesimo, ma mai sede del governo, come spesso resta nell’immaginario collettivo. Durante il Medioevo il Campidoglio è sede delle esecuzioni capitali. Nel quinto decennio del ‘300 il colle è teatro di due importanti eventi storici: qui nel 1341 viene incoronato con l’alloro di poeta Francesco Petrarca, mentre nel 1347 dal Campidoglio prende inizio la rivolta di Cola di Rienzo. Dato il carattere pagano del Campidoglio sin dalle sue origini il Cristianesimo colpì il colle, considerandolo una sorta di cittadella nemica, e non a caso le nuove sedi della Chiesa, il Laterano, San Pietro e San Paolo, trovarono posto molto lontano dal Campidoglio. Presa coscienza della fine dell’antichità classica col Cinquecento i tempi furono maturi per pensare alla ricostruzione del Campidoglio e nel 1536 la decisione venne presa, trasformando anche l’orientamento della piazza, non più verso i Fori ma verso il nuovo sviluppo della città.