Fino al 20 marzo
Modigliani a teatro
Amedeo Modigliani, Portrait de Jeanne Hébuterne
Ludovica Sanfelice
09/03/2016
Roma - La fortunata tourneé del Modigliani di Angelo Longoni prosegue con l'arrivo a Roma dove fino al 20 marzo sarà di scena al Teatro Quirino. Arrampicandosi sul filo della memoria dal letto di morte, Modì rammenta quando la vita lo condusse a Parigi, dove l'eccitazione che fermentava in città all'inizio del Novecento prese il sopravvento e tra passioni ed eccessi si insinuò nei dipinti che oggi volano all'asta per 70 milioni di dollari.
Le fatiche, i tormenti fisici, le sfortune, la povertà e i drammi di Modigliani, cui presta il volto l'attore Marco Bocci, si rovesciano sul palco attraverso il confronto fondamentale con quattro donne dal collo lungo. Impossibile infatti prescindere dall'universo femminile che ritrasse sempre con grazia raffinata e personalità se si vuole parlare di lui.
La prima è Kiki de Montparnasse, la prostituta e modella dagli atteggiamenti liberi e disinibiti che introdusse il giovane pittore livornese nell'ambiente artistico parigino dove conobbe anche alcol, oppio e assenzio. Ingredienti di una dissoluzione che culminò nella morte a soli 36 anni. Con lei l'artista strinse un rapporto passionale che divenne poi amicizia.
L'amore intellettuale e poi fisico arrivò con Anna Achmatova, poetessa russa, magra, intensa ma sposata che incoraggiò il suo lato riflessivo e placò la furia delle dipendenze finchè non lasciò Parigi.
Compare così sulla scena Beatrice Hastings, bella, colta e progressista. Una giornalista che inviava le sue “Impressions of Paris” al quotidiano ingelse The New Age e nei circoli bohémiens era molto rispettata. Con lei Modigliani intrecciò una relazione controversa sanguigna e furibonda che finì per riconoscere i propri limiti facendo strada al vero grande amore, quello per la giovanissima Jeanne Hébuterne che lo migliorò sia come uomo sia come artista, ma finì drammaticamente con la morte di entrambi: lui sfiancato dalla tubercolosi, lei precipitata dalla finestra del quinto piano, suicida per la disperazione.
Le fatiche, i tormenti fisici, le sfortune, la povertà e i drammi di Modigliani, cui presta il volto l'attore Marco Bocci, si rovesciano sul palco attraverso il confronto fondamentale con quattro donne dal collo lungo. Impossibile infatti prescindere dall'universo femminile che ritrasse sempre con grazia raffinata e personalità se si vuole parlare di lui.
La prima è Kiki de Montparnasse, la prostituta e modella dagli atteggiamenti liberi e disinibiti che introdusse il giovane pittore livornese nell'ambiente artistico parigino dove conobbe anche alcol, oppio e assenzio. Ingredienti di una dissoluzione che culminò nella morte a soli 36 anni. Con lei l'artista strinse un rapporto passionale che divenne poi amicizia.
L'amore intellettuale e poi fisico arrivò con Anna Achmatova, poetessa russa, magra, intensa ma sposata che incoraggiò il suo lato riflessivo e placò la furia delle dipendenze finchè non lasciò Parigi.
Compare così sulla scena Beatrice Hastings, bella, colta e progressista. Una giornalista che inviava le sue “Impressions of Paris” al quotidiano ingelse The New Age e nei circoli bohémiens era molto rispettata. Con lei Modigliani intrecciò una relazione controversa sanguigna e furibonda che finì per riconoscere i propri limiti facendo strada al vero grande amore, quello per la giovanissima Jeanne Hébuterne che lo migliorò sia come uomo sia come artista, ma finì drammaticamente con la morte di entrambi: lui sfiancato dalla tubercolosi, lei precipitata dalla finestra del quinto piano, suicida per la disperazione.
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