Fino al 22 gennaio nella sede milanese della Banca
Giacomo Balla a Milano: le opere della Banca d'Italia si svelano in una mostra
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
Samantha De Martin
08/11/2021
Milano - “Al giorno d’oggi ancora si fanno le Mostre d’Arte esponendo le opere degli artisti dentro locali rigidi e catafalcheschi. Il pubblico avvisato da giornali va a vederle, loda o critica secondo le properie cognizioni, fa quattro chicchiere, dà le solite strettine di mano e sorrisetti d’occasione e […] arrivederci a un altr’anno”.
Di fronte a queste parole, pronunciate da Giacomo Balla in pieno slancio futurista, pochi correrebbero oggi il rischio di esporsi, con una rassegna d’arte, allo scherno dell’eclettico maestro. Specie poi se la città che ospita la mostra ha (almeno apparentemente) poco a che fare con Balla, torinese di nascita, ma romano di adozione.
Eppure un legame tra Balla e Milano c’è, anche se non a tutti è noto. Puntando su un numero ristretto di opere, sulla qualità dell’allestimento e l’originalità della documentazione offerta dalla curatrice Elena Gigli, la sede milanese della Banca d’Italia si fa avanti, sfoderando un appuntamento per ricordare i 150 anni dalla nascita del pittore e approfondire il suo rapporto con la città.
Fino al 22 gennaio la mostra Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare offre al pubblico l’occasione di apprezzare, per la prima volta, le opere dell’artista appartenenti alla collezione della Banca. Il percorso, visitabile gratuitamente, offre uno spaccato ampio dell’universo poliedrico del maestro.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
“Oltre al fatto che Milano è stata polo di riferimento del primo Futurismo - commenta Luigi Donato, Capo del Dipartimento Immobili e appalti - nella Sede di Milano della Banca d'Italia è da sempre collocata la grande tela d’arazzo del Mare velivolato, esposta nel 1925 all’Exposition des Arts Décoratifs modernes di Parigi. La scelta di Milano non è dunque peregrina, anzi è guidata, per così dire, dalla forza centripeta del Mare che ha avocato a sé tutte le altre opere in collezione”.
Questo lavoro dalla costruzione raffinata - un monumentale intreccio di onde sinuose, vele leggere e linee curve a simulare la danza del vento - sorveglia gli austeri saloni della Sede sin dal suo acquisto, avvenuto nel 1986. Il Mare velivolato dialoga in mostra con un piccolo disegno preparatorio, da poco entrato in collezione, sposa l’atmosfera incantata della Seggiola dell’uomo strano, ammicca alle ricercate geometrie del Colpo di fucile domenicale fino a fondersi con l’intimo dialogo con la natura della Fontana di Villa Borghese, con l'austero Ritratto del Principe Boncompagni Ludovisi per cedere infine all’iridescente tavolozza delle Dalie luminose.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
Il percorso espositivo ci illumina anche sul rapporto tra l'artista e Milano. Le cartoline che Balla spedì alla famiglia durante la sua breve sosta nel maggio del 1925, prima di partire alla volta di Parigi, testimoniano le affinità con una città il cui genius loci ha molto da condividere con l’estetica di Balla.
D’altra parte la “Milano attivissima” non poteva non sedurre il pittore innamorato della velocità. E poi la volontà del maestro futurista di ricostruire l'universo e abbellire l'utile partendo dagli oggetti di uso quotidiano, in primo luogo quelli della propria abitazione, ben si concilia con la vocazione di Milano ad affermarsi come centro di eccellenza nelle arti pratiche della moda e del design.
Oltre a cogliere il significativo spaccato dell’universo poliedrico di Balla, testimonianza vivida della sua continua ricerca, che sarebbe riduttivo ricondurre alla sola stagione futurista, il pubblico può volgere uno sguardo inedito sulla produzione del pittore. Grazie agli studi rinnovati di Elena Gigli, gli ospiti avranno la possibilità di compiere una lettura ragionata di questo straordinario “inventore, mago, profeta”.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
La mostra rientra nell’ampio progetto della Banca d’Italia, volto a valorizzare e a rendere accessibile ai concittadini il patrimonio artistico di cui è depositario.
Dalla rassegna il visitatore intuisce inoltre come Giacomo Balla sia di casa in Banca d’Italia. Al 2017 risale la scoperta, a Villa Huffer, a Roma, dei caleidoscopici dipinti murali del Bal Tic Tac, il locale futurista decorato dall’artista nel 1921, restaurati dalla Banca con la supervisione della Soprintendenza. Aperto al pubblico in via straordinaria in concomitanza con la Quadriennale d’arte 2020 di Roma, il Bal Tic Tac sarà visitabile in futuro all’interno dello spazio espositivo permanente sulla moneta e sulla finanza. Nel 2021, inoltre, la Banca ha contribuito alla realizzazione della mostra del MAXXI Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
L’appuntamento milanese consente senz’altro di guardare con rinnovato interesse a questo instancabile artista, costantemente alla ricerca di nuovi codici espressivi, sempre rivolto con fiducia al futuro.
“Dopo quattro secoli di decadenza artistica sono riapparso nel ‘900 per creare una nuova sensibilità nell’arte, espressione dei tempi futuri e .. con una superstrafede indistruttibile, a rivederci tra qualche secolo..” scriveva.
L’appuntamento è, fino al 22 gennaio, nella sede della Banca d’Italia di via Cordusio 5, dal martedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30; il sabato dalle 10 alle 13. La mostra è visitabile gratuitamente, previa prenotazione sul sito ufficiale.
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Di fronte a queste parole, pronunciate da Giacomo Balla in pieno slancio futurista, pochi correrebbero oggi il rischio di esporsi, con una rassegna d’arte, allo scherno dell’eclettico maestro. Specie poi se la città che ospita la mostra ha (almeno apparentemente) poco a che fare con Balla, torinese di nascita, ma romano di adozione.
Eppure un legame tra Balla e Milano c’è, anche se non a tutti è noto. Puntando su un numero ristretto di opere, sulla qualità dell’allestimento e l’originalità della documentazione offerta dalla curatrice Elena Gigli, la sede milanese della Banca d’Italia si fa avanti, sfoderando un appuntamento per ricordare i 150 anni dalla nascita del pittore e approfondire il suo rapporto con la città.
Fino al 22 gennaio la mostra Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare offre al pubblico l’occasione di apprezzare, per la prima volta, le opere dell’artista appartenenti alla collezione della Banca. Il percorso, visitabile gratuitamente, offre uno spaccato ampio dell’universo poliedrico del maestro.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
“Oltre al fatto che Milano è stata polo di riferimento del primo Futurismo - commenta Luigi Donato, Capo del Dipartimento Immobili e appalti - nella Sede di Milano della Banca d'Italia è da sempre collocata la grande tela d’arazzo del Mare velivolato, esposta nel 1925 all’Exposition des Arts Décoratifs modernes di Parigi. La scelta di Milano non è dunque peregrina, anzi è guidata, per così dire, dalla forza centripeta del Mare che ha avocato a sé tutte le altre opere in collezione”.
Questo lavoro dalla costruzione raffinata - un monumentale intreccio di onde sinuose, vele leggere e linee curve a simulare la danza del vento - sorveglia gli austeri saloni della Sede sin dal suo acquisto, avvenuto nel 1986. Il Mare velivolato dialoga in mostra con un piccolo disegno preparatorio, da poco entrato in collezione, sposa l’atmosfera incantata della Seggiola dell’uomo strano, ammicca alle ricercate geometrie del Colpo di fucile domenicale fino a fondersi con l’intimo dialogo con la natura della Fontana di Villa Borghese, con l'austero Ritratto del Principe Boncompagni Ludovisi per cedere infine all’iridescente tavolozza delle Dalie luminose.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
Il percorso espositivo ci illumina anche sul rapporto tra l'artista e Milano. Le cartoline che Balla spedì alla famiglia durante la sua breve sosta nel maggio del 1925, prima di partire alla volta di Parigi, testimoniano le affinità con una città il cui genius loci ha molto da condividere con l’estetica di Balla.
D’altra parte la “Milano attivissima” non poteva non sedurre il pittore innamorato della velocità. E poi la volontà del maestro futurista di ricostruire l'universo e abbellire l'utile partendo dagli oggetti di uso quotidiano, in primo luogo quelli della propria abitazione, ben si concilia con la vocazione di Milano ad affermarsi come centro di eccellenza nelle arti pratiche della moda e del design.
Oltre a cogliere il significativo spaccato dell’universo poliedrico di Balla, testimonianza vivida della sua continua ricerca, che sarebbe riduttivo ricondurre alla sola stagione futurista, il pubblico può volgere uno sguardo inedito sulla produzione del pittore. Grazie agli studi rinnovati di Elena Gigli, gli ospiti avranno la possibilità di compiere una lettura ragionata di questo straordinario “inventore, mago, profeta”.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
La mostra rientra nell’ampio progetto della Banca d’Italia, volto a valorizzare e a rendere accessibile ai concittadini il patrimonio artistico di cui è depositario.
Dalla rassegna il visitatore intuisce inoltre come Giacomo Balla sia di casa in Banca d’Italia. Al 2017 risale la scoperta, a Villa Huffer, a Roma, dei caleidoscopici dipinti murali del Bal Tic Tac, il locale futurista decorato dall’artista nel 1921, restaurati dalla Banca con la supervisione della Soprintendenza. Aperto al pubblico in via straordinaria in concomitanza con la Quadriennale d’arte 2020 di Roma, il Bal Tic Tac sarà visitabile in futuro all’interno dello spazio espositivo permanente sulla moneta e sulla finanza. Nel 2021, inoltre, la Banca ha contribuito alla realizzazione della mostra del MAXXI Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno.
Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare, Allestimento della mostra nella sede della Banca d'Italia a Milano | Foto: © Renato Cerisola | Courtesy Banca d'Italia
L’appuntamento milanese consente senz’altro di guardare con rinnovato interesse a questo instancabile artista, costantemente alla ricerca di nuovi codici espressivi, sempre rivolto con fiducia al futuro.
“Dopo quattro secoli di decadenza artistica sono riapparso nel ‘900 per creare una nuova sensibilità nell’arte, espressione dei tempi futuri e .. con una superstrafede indistruttibile, a rivederci tra qualche secolo..” scriveva.
L’appuntamento è, fino al 22 gennaio, nella sede della Banca d’Italia di via Cordusio 5, dal martedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30; il sabato dalle 10 alle 13. La mostra è visitabile gratuitamente, previa prenotazione sul sito ufficiale.
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