Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino
Dal 18 Settembre 2021 al 28 Novembre 2021
Albino | Bergamo
Luogo: Chiesa di San Bartolomeo
Indirizzo: Via Vittorio Veneto 34
Orari: giovedì e venerdì 15.00 – 18.00; sabato e domenica 10.00 - 12.30 / 15.00 – 18.00
Curatori: Simone Facchinetti e Paolo Plebani
Enti promotori:
- Comune di Albino e Promoserio
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 035.704063
E-Mail info: infopoint@valseriana.eu
Sito ufficiale: http://www.valseriana.eu
Nell’ambito del progetto MORONI 500 - un intero anno di iniziative in occasione del cinquecentenario della nascita ad Albino (Bergamo) di Giovan Battista Moroni - Comune di Albino e Promoserio, in collaborazione con Accademia Carrara, onorano l’anniversario organizzando una piccola ma preziosa esposizione monografica, a cura di Simone Facchinetti e Paolo Plebani.
Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino riunisce nella suggestiva cornice dell’antica Chiesa di San Bartolomeo, uno degli edifici sacri più suggestivi di tutta la ValSeriana, dodici dipinti di Moroni - celebri ritratti, opere solitamente non accessibili al pubblico perché custodite in collezioni private o acquisizioni recenti al catalogo del pittore - che idealmente riportano Moroni, dopo il successo delle mostre di Londra e di New York, ad Albino, dove è nato e ha scelto di vivere e operare per buona parte della sua vita.
Insieme al pittore ritornano a casa anche alcuni degli albinesi concittadini che Moroni ha “fotografato” nei suoi ritratti, oltre ai “ricordi”, repliche realizzate per la devozione privata, in dimensioni “domestiche”, delle invenzioni messe a punto nelle grandi pale pubbliche disseminate nelle chiese di tutta la ValSeriana.
In mostra, Moroni straordinario interprete della pittura, del suo tempo e del suo territorio, si racconta in tre sezioni.
Accanto ad alcune notevoli prove giovanili, come la Natività di collezione privata, primizia risalente agli esordi dell’artista, trovano posto un gruppo di ritratti, anche di personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella di Albino: dallo splendido ritratto del mercante Paolo Vidoni Cedrelli al giovane di profilo dell’Accademia Carrara, il più piccolo ritratto dipinto da Moroni, fino all’Adorazione dei Magi appartenuta alla raccolta di Gian Luigi Seradobati, notaio albinese, amico e committente di Moroni.
Infine, a testimoniare la stagione conclusiva del percorso di Moroni, alcuni quadri destinati alla devozione privata che ripropongono brani di opere pubbliche che avevano riscosso particolare successo, come la Madonna con il Bambino in gloria e le sante Barbara e Caterina dell’Accademia Carrara, strettamente legata alla pala di Bondo Petello (frazione di Albino) o la Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giacomo e Rocco, ricomparsa in una galleria diNew York dopo la Seconda
guerra mondiale e oggi ritornata in una collezione italiana.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Officina Libraria che raccoglie contributi di Simone Facchinetti, Paolo Plebani e Giampiero Tiraboschi.
Il progetto MORONI 500 è stato realizzato con il fondamentale sostegno di Fondazione della Comunità Bergamasca, Comunità Montana Valle Seriana e Consorzio BIM, grazie al main partner Fondazione Credito Bergamasco e al main sponsor Fassi.
Inoltre, la mostra Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino è resa possibile dalla generosa adesione di un nutrito gruppo di sostenitori prevalentemente del territorio seriano, ciascuno dei quali ha scelto di “adottare” uno dei dipinti destinati all’esposizione, selezionandolo in base ai propri legami, interessi, sensibilità: Acerbis, Alba Elettronic, Albini Group, Arizzi Fonderie, GeG Telecomunicazioni, Nicoli Trasporti, Persico, Sinergia.
“Il pittore Giovan Battista Moroni dopo i successi internazionali di Londra e New York in occasione del cinquecentenario della sua nascita ritorna ad Albino, la sua Città natale.
La sua terra e la sua gente celebrano questo ritorno con passione ed entusiasmo ricambiando l’amore e l’affetto che il pittore ha dimostrato per Albino e tutta la ValSeriana. Una mostra speciale che ancora una volta conferma il profondo ed indissolubile legame tra l’artista albinese, la sua terra e la sua gente”.
Fabio Terzi, Sindaco di Albino
Far parte di un progetto culturale così importante è per Promoserio l'occasione per valorizzare le ricchezze della ValSeriana grazie a uno dei suoi più grandi artisti e motivo di orgoglio per un territorio che si muove in sinergia verso obiettivi condivisi.
Non possiamo che ringraziare il Comune di Albino per averci coinvolto fin dalle prime fasi e l'Accademia Carrara per la collaborazione alla mostra Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino, una tappa culturale significativa di questo anno di celebrazioni.
Maurizio Forchini, Presidente Promoserio
“Moroni aderisce con sobrietà e profonda umanità al sentire di una società alla quale riserva ritratti di eccellente qualità, ma anche dipinti a decoro delle chiese, tanto fedeli nell’interpretare la devozione del luogo da essere molto amati. Il pittore è stato nel suo tempo, ma è ancora oggi, un vero interprete visivo ma anche sentimentale della comunità di Albino, senza mai rinchiudersi nella piccola patria. È per questa aderenza alla realtà sociale che amiamo Moroni e che ne siamo immediatamente attratti anche quando lo incontriamo in contesti differenti e lontani dal nostro. Il segreto di Moroni sta nel suo profondo calore umano, sempre espresso con una sobrietà che non lascia spazio a nessun’ altra fantasia se non il contatto con chi il pittore aveva di fronte e che oggi abbiamo davanti anche noi”.
M. Cristina Rodeschini, Direttore Accademia Carrara
“L’idea di fondo della mostra è stata quella di non impoverire i naturali contesti storici che custodiscono le opere di Moroni, ma di attingere il più possibile alle collezioni private e ai musei (Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi e Istituto Luogo Pio Colleoni di Bergamo, e Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia). Anche per suggerire che la visita potrà proseguire nella vicina Parrocchiale di San Giuliano, oppure nel Santuario della Madonna del Pianto, solo restando ad Albino, per allargarsi infine alle diverse località della ValSeriana in cui i dipinti dell’artista si possono ancora incontrare nei loro contesti di origine”.
Simone Facchinetti e Paolo Plebani, curatori della mostra
Con questa mostra approdiamo nei mesi centrali dell’anno moroniano, che ha già realizzato un grande numero di proposte ed iniziative, per scoprire - o forse sarebbe meglio dire riscoprire - il Maestro albinese. L’esposizione nella prestigiosa e significativa cornice dell’antica chiesa dedicata a San Bartolomeo, insieme alle diverse proposte organizzate in parallelo, permette di indagare in modo non scontato la poetica e la logica della realtà pittorica di Moroni. Il concreto e generoso sostegno degli sponsor, il patrocinio di istituzioni di grande prestigio e il gradimento di un pubblico numeroso e vario ci spronano a proseguire in un percorso dove la pittura si rivela come uno specchio di mondi da scoprire.
Silvio Tomasini, Coordinatore Progetto Moroni 500
Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino riunisce nella suggestiva cornice dell’antica Chiesa di San Bartolomeo, uno degli edifici sacri più suggestivi di tutta la ValSeriana, dodici dipinti di Moroni - celebri ritratti, opere solitamente non accessibili al pubblico perché custodite in collezioni private o acquisizioni recenti al catalogo del pittore - che idealmente riportano Moroni, dopo il successo delle mostre di Londra e di New York, ad Albino, dove è nato e ha scelto di vivere e operare per buona parte della sua vita.
Insieme al pittore ritornano a casa anche alcuni degli albinesi concittadini che Moroni ha “fotografato” nei suoi ritratti, oltre ai “ricordi”, repliche realizzate per la devozione privata, in dimensioni “domestiche”, delle invenzioni messe a punto nelle grandi pale pubbliche disseminate nelle chiese di tutta la ValSeriana.
In mostra, Moroni straordinario interprete della pittura, del suo tempo e del suo territorio, si racconta in tre sezioni.
Accanto ad alcune notevoli prove giovanili, come la Natività di collezione privata, primizia risalente agli esordi dell’artista, trovano posto un gruppo di ritratti, anche di personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella di Albino: dallo splendido ritratto del mercante Paolo Vidoni Cedrelli al giovane di profilo dell’Accademia Carrara, il più piccolo ritratto dipinto da Moroni, fino all’Adorazione dei Magi appartenuta alla raccolta di Gian Luigi Seradobati, notaio albinese, amico e committente di Moroni.
Infine, a testimoniare la stagione conclusiva del percorso di Moroni, alcuni quadri destinati alla devozione privata che ripropongono brani di opere pubbliche che avevano riscosso particolare successo, come la Madonna con il Bambino in gloria e le sante Barbara e Caterina dell’Accademia Carrara, strettamente legata alla pala di Bondo Petello (frazione di Albino) o la Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giacomo e Rocco, ricomparsa in una galleria diNew York dopo la Seconda
guerra mondiale e oggi ritornata in una collezione italiana.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Officina Libraria che raccoglie contributi di Simone Facchinetti, Paolo Plebani e Giampiero Tiraboschi.
Il progetto MORONI 500 è stato realizzato con il fondamentale sostegno di Fondazione della Comunità Bergamasca, Comunità Montana Valle Seriana e Consorzio BIM, grazie al main partner Fondazione Credito Bergamasco e al main sponsor Fassi.
Inoltre, la mostra Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino è resa possibile dalla generosa adesione di un nutrito gruppo di sostenitori prevalentemente del territorio seriano, ciascuno dei quali ha scelto di “adottare” uno dei dipinti destinati all’esposizione, selezionandolo in base ai propri legami, interessi, sensibilità: Acerbis, Alba Elettronic, Albini Group, Arizzi Fonderie, GeG Telecomunicazioni, Nicoli Trasporti, Persico, Sinergia.
“Il pittore Giovan Battista Moroni dopo i successi internazionali di Londra e New York in occasione del cinquecentenario della sua nascita ritorna ad Albino, la sua Città natale.
La sua terra e la sua gente celebrano questo ritorno con passione ed entusiasmo ricambiando l’amore e l’affetto che il pittore ha dimostrato per Albino e tutta la ValSeriana. Una mostra speciale che ancora una volta conferma il profondo ed indissolubile legame tra l’artista albinese, la sua terra e la sua gente”.
Fabio Terzi, Sindaco di Albino
Far parte di un progetto culturale così importante è per Promoserio l'occasione per valorizzare le ricchezze della ValSeriana grazie a uno dei suoi più grandi artisti e motivo di orgoglio per un territorio che si muove in sinergia verso obiettivi condivisi.
Non possiamo che ringraziare il Comune di Albino per averci coinvolto fin dalle prime fasi e l'Accademia Carrara per la collaborazione alla mostra Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino, una tappa culturale significativa di questo anno di celebrazioni.
Maurizio Forchini, Presidente Promoserio
“Moroni aderisce con sobrietà e profonda umanità al sentire di una società alla quale riserva ritratti di eccellente qualità, ma anche dipinti a decoro delle chiese, tanto fedeli nell’interpretare la devozione del luogo da essere molto amati. Il pittore è stato nel suo tempo, ma è ancora oggi, un vero interprete visivo ma anche sentimentale della comunità di Albino, senza mai rinchiudersi nella piccola patria. È per questa aderenza alla realtà sociale che amiamo Moroni e che ne siamo immediatamente attratti anche quando lo incontriamo in contesti differenti e lontani dal nostro. Il segreto di Moroni sta nel suo profondo calore umano, sempre espresso con una sobrietà che non lascia spazio a nessun’ altra fantasia se non il contatto con chi il pittore aveva di fronte e che oggi abbiamo davanti anche noi”.
M. Cristina Rodeschini, Direttore Accademia Carrara
“L’idea di fondo della mostra è stata quella di non impoverire i naturali contesti storici che custodiscono le opere di Moroni, ma di attingere il più possibile alle collezioni private e ai musei (Accademia Carrara, Museo Adriano Bernareggi e Istituto Luogo Pio Colleoni di Bergamo, e Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia). Anche per suggerire che la visita potrà proseguire nella vicina Parrocchiale di San Giuliano, oppure nel Santuario della Madonna del Pianto, solo restando ad Albino, per allargarsi infine alle diverse località della ValSeriana in cui i dipinti dell’artista si possono ancora incontrare nei loro contesti di origine”.
Simone Facchinetti e Paolo Plebani, curatori della mostra
Con questa mostra approdiamo nei mesi centrali dell’anno moroniano, che ha già realizzato un grande numero di proposte ed iniziative, per scoprire - o forse sarebbe meglio dire riscoprire - il Maestro albinese. L’esposizione nella prestigiosa e significativa cornice dell’antica chiesa dedicata a San Bartolomeo, insieme alle diverse proposte organizzate in parallelo, permette di indagare in modo non scontato la poetica e la logica della realtà pittorica di Moroni. Il concreto e generoso sostegno degli sponsor, il patrocinio di istituzioni di grande prestigio e il gradimento di un pubblico numeroso e vario ci spronano a proseguire in un percorso dove la pittura si rivela come uno specchio di mondi da scoprire.
Silvio Tomasini, Coordinatore Progetto Moroni 500
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