Gianni Caverni. Florentine Appetites
Dal 08 Novembre 2013 al 22 Novembre 2013
Firenze
Luogo: F_AIR Florence Artist in Residence
Indirizzo: via San Gallo 45r
Orari: da lunedì a giovedì 15-20; venerdì 12-17
Curatori: Florence University of the Arts - Dipartimenti d'arte e fotografia
Enti promotori:
- sQuola and SUNY/Stony Brook
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 0332950
E-Mail info: fair@fua.it
Sito ufficiale: http://fair.palazziflorence.com
In occasione della conferenza accademica “Florence: A City of Many Appetites”, promossa da sQuola and SUNY/Stony Brook, Florence University of the Arts inaugura Florentine Appetites, una mostra fotografica di Gianni Caverni, curata dai dipartimenti d'arte e fotografia della stessa.
Le opere si pongono come una riflessione visiva e allucinata su Firenze come città d'arte presa d'assalto da un turismo bulimico, che tuttavia rimane integra rielaborando tali processi in appetiti sani. Mostrate per la seconda volta al pubblico del capoluogo toscano, con l'inclusione di tre inediti di grande formato, le fotografie diventano lo specchio della fluidità contemporanea che impone, tra le altre cose, l'esserci, seppur fugace e risolutivo nell'istante.
Le parole di Antonio Natali, introduttive alla prima apparizione pubblica delle immagini, ce ne rendono ampiamente il senso e la natura.
“Io credo che un popolo assuefatto a trovar sempre avanti di se il bello, sia più intelligente di un popolo immerso nella barbarie”: parole scritte nel 1787 in un suo personale diario da Giuseppe Bencivenni Pelli, colto direttore degli Uffizi nella luminosa stagione lorenese. Parole che però vanno lette tenendo a mente quelle vergate su quel medesimo diario una decina d’anni avanti: “Si visitano le belle cose per moda. Ma bisogna essere senza pregiudizi per vedere con decenza e profitto una Galleria. Bisogna avere un certo gusto formato con studio libero da pregiudizi e da prevenzioni”.
Per questi pensieri non trovo illustrazione più veridica e poetica delle invenzioni formali di Gianni Caverni. Al cospetto d’una civiltà aggredita (e alla fine annichilita) dall’industria culturale, Gianni rappresenta un patrimonio assediato da un’umanità convulsa, che scriteriata s’affolla e sbanda davanti a sublimi testi figurativi, ridotti ormai a feticci da una società ch’è votata esclusivamente al danaro.
A tracciare le rotte del turismo sono proprio le “prevenzioni” e i “pregiudizi”, a bella posta creati e alimentati per far cassetta senza fatica. E una sala mitica degli Uffizi si presta a darne la misura: fra le nuche si traguarda lo spigolo a bugne del palazzotto che fa da quinta all’Annuncio dipinto da Leonardo. Lì nei pressi è effigiato sotto specie di simbolo il concetto teologico sotteso alla struggente trama vinciana. Gianni sa – e ce n’informa – che non possono apprezzarlo quegli osservatori (incolpevoli, però), propensi – come sono – alla stessa adorazione che i devoti riservano alle icone miracolose. E il pensiero rattrista che, invece di far crescere nella gente il desiderio d’una conoscenza nuova, si badi oggi soltanto ad alimentarne la smania d’inseguire – tutti – gli stessi simulacri. Simulacri venerati; ma quasi mai compresi.
Antonio Natali
Direttore della Galleria degli Uffizi
La conferenza “Florence: A city of Many Appetites” è una collaborazione tra SUNI Stony Book e sQuola, il centro di Contemporary Italian Studies della Florence University of the Arts.
La mostra Florentine Appetites di Gianni Caverni è curata da F_AIR GANZO Collective, un gruppo scelto di studenti di Florence University of the Arts, coordinato da Lucia Giardino, Antonio Locafaro ed Enrica Quaranta per la sezione curatoriale e organizzativa e da Nora Takacs per la sezione logistica. Durante il semestre Fall 2013 F_AIR - Ganzo Collective include gli studenti Mario Ayala, Alyssa Chen, Courtney Kuhlow, Katherine Scalia.
Le opere si pongono come una riflessione visiva e allucinata su Firenze come città d'arte presa d'assalto da un turismo bulimico, che tuttavia rimane integra rielaborando tali processi in appetiti sani. Mostrate per la seconda volta al pubblico del capoluogo toscano, con l'inclusione di tre inediti di grande formato, le fotografie diventano lo specchio della fluidità contemporanea che impone, tra le altre cose, l'esserci, seppur fugace e risolutivo nell'istante.
Le parole di Antonio Natali, introduttive alla prima apparizione pubblica delle immagini, ce ne rendono ampiamente il senso e la natura.
“Io credo che un popolo assuefatto a trovar sempre avanti di se il bello, sia più intelligente di un popolo immerso nella barbarie”: parole scritte nel 1787 in un suo personale diario da Giuseppe Bencivenni Pelli, colto direttore degli Uffizi nella luminosa stagione lorenese. Parole che però vanno lette tenendo a mente quelle vergate su quel medesimo diario una decina d’anni avanti: “Si visitano le belle cose per moda. Ma bisogna essere senza pregiudizi per vedere con decenza e profitto una Galleria. Bisogna avere un certo gusto formato con studio libero da pregiudizi e da prevenzioni”.
Per questi pensieri non trovo illustrazione più veridica e poetica delle invenzioni formali di Gianni Caverni. Al cospetto d’una civiltà aggredita (e alla fine annichilita) dall’industria culturale, Gianni rappresenta un patrimonio assediato da un’umanità convulsa, che scriteriata s’affolla e sbanda davanti a sublimi testi figurativi, ridotti ormai a feticci da una società ch’è votata esclusivamente al danaro.
A tracciare le rotte del turismo sono proprio le “prevenzioni” e i “pregiudizi”, a bella posta creati e alimentati per far cassetta senza fatica. E una sala mitica degli Uffizi si presta a darne la misura: fra le nuche si traguarda lo spigolo a bugne del palazzotto che fa da quinta all’Annuncio dipinto da Leonardo. Lì nei pressi è effigiato sotto specie di simbolo il concetto teologico sotteso alla struggente trama vinciana. Gianni sa – e ce n’informa – che non possono apprezzarlo quegli osservatori (incolpevoli, però), propensi – come sono – alla stessa adorazione che i devoti riservano alle icone miracolose. E il pensiero rattrista che, invece di far crescere nella gente il desiderio d’una conoscenza nuova, si badi oggi soltanto ad alimentarne la smania d’inseguire – tutti – gli stessi simulacri. Simulacri venerati; ma quasi mai compresi.
Antonio Natali
Direttore della Galleria degli Uffizi
La conferenza “Florence: A city of Many Appetites” è una collaborazione tra SUNI Stony Book e sQuola, il centro di Contemporary Italian Studies della Florence University of the Arts.
La mostra Florentine Appetites di Gianni Caverni è curata da F_AIR GANZO Collective, un gruppo scelto di studenti di Florence University of the Arts, coordinato da Lucia Giardino, Antonio Locafaro ed Enrica Quaranta per la sezione curatoriale e organizzativa e da Nora Takacs per la sezione logistica. Durante il semestre Fall 2013 F_AIR - Ganzo Collective include gli studenti Mario Ayala, Alyssa Chen, Courtney Kuhlow, Katherine Scalia.
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