Ivana Haiek. Morfologie dell'adattamento

Ivana Haiek. Morfologie dell'adattamento, Spazio Tadini, Milano

 

Dal 10 Febbraio 2015 al 07 Marzo 2015

Milano

Luogo: Spazio Tadini

Indirizzo: via Niccolò Jommelli 24

Orari: da martedi a sabato 15:30-19 e su appuntamento

Curatori: Miroslava Hajek

Telefono per informazioni: +39 02 26829749

E-Mail info: ms@spaziotadini.it

Sito ufficiale: http://www.spaziotadini.it


IL Centro Ceco è lieto di invitarvi all´inaugurazione della mostra di Ivana Haiek “Morfologie dell´adattamento” che si apre il 10 febbraio presso Spazio Tadini a Milano. Opere di Ivana Haiek presentate in questa mostra testimoniano un periodo del suo percorso artistico di circa 10 anni a cavallo dei anni sessanta e settanta. Era quello nel quale ha vissuto un difficile cambiamento, una rottura improvvisa con il suo paese d’origine la Cecoslovacchia e il seguente processo di inserimento in un contesto italiano, per molti versi diverso. Ivana ha per forza reagito a questo cambiamento, la sua pittura in Italia è progressivamente modificata, non più legata ad una sola esperienza nei suoi dipinti si intensifica la simbiosi tra il corpo umano ed gli elementi geometrici. Quadri di quel periodo formano una sorta di diario visivo che documenta le sue reazioni alle varie violenze sociali che l'uomo infligge spesso inutilmente ai suoi simili, ma anche delle semplici difficoltà che si incontrano trovandosi improvvisamente in un paese sconosciuto e dimostra un percorso teso sempre di più verso la leggerezza e la liberazione dell'anima. Mostra è a cura di Miroslava Hajek. 
Nel corso dell' inaugurazione viene presentato relativo libro: IVANA HAIEK - Morfologie dell’adattamento
comprendente i testi di: Miroslava Hajek, Arnošt Goldflam, Pavel Rezníček, MarcoTagliaferro. Pubblicato dalla casa editrice MAZZOTTA. 

Ivana Haiek (Hajkova) nata a Brno, Repubblica Ceca (ex-Cecoslovacchia), Vive a Oleggio (No), Italia
Dopo essersi  diplomata alla Scuola superiore d’Arte Applicata a Brno; Ivana Hajek ha lavorato come Designer. Dopo un anno riprendendo gli studi ha frequentato la facoltà di Architettura del Politecnico di Brno. Durante gli ultimi due anni di studio, lavorava contemporaneamente come aiuto scenografo presso la sede di Brno della Televisione di Stato.
Durante ultimo anno di frequenza ha conquistato il secondo premio nel concorso Nazionale di Architettura e successivamente tre suoi progetti  sono stati pubblicati sulla Rivista ARCHITEKTURA CSSR n.4 1969, organo dell'Unione Architetti Cecoslovacchi. Grazie alla passione per l'arte, ha cominciato presto a frequentare ambienti culturali quelli dell’arte cosi detta “non ufficiale”, anzitutto il gruppo degli artisti  della corrente fantastico magica (Merlin). Assieme a questi ha partecipato ad alcune esposizioni e manifestazioni artistiche in Cecoslovacchia ed all’estero.
Alla fine degli anni sessanta faceva parte assieme alla sorella di un movimento chiamato autoironicamente “La Boheme di Brno”. Si trattava do un  eterogeneo insieme di giovani artisti. Tra di loro c’erano scrittori, poeti, pittori, fotografi ed altro. Tutti erano virtualmente raggruppati, intorno all’improbabile figura di un poeta di nome Jan Novak, che si proclamava  demiurgo e scriveva assurde poesie in rime nello stile di realismo socialista. Il movimento realizzava numerosi avvenimenti tra cui diversi happening, recital in piazza, e altre azioni dettati spesso dall'improvvisazione e dal caso. Nel 1968 partecipa ad' una rassegna del surrealismo Cecoslovacco “Die Logik der durchsichtigenNacht, Tsechoslowakische Surrealisten”, organizzata a Berlino ovest.
Nello stesso anno, Ivana Hajek viene per la prima volta in Italia invitata  ad un incontro di avanguardia internazionale, “Parole sui muri” che si è svolto a Fiumalbo (Modena) promosso dal sindaco  Mario Molinari, in collaborazione con Claudio Parmiggiani
Nel 1969 ottiene il secondo permesso di uscire dalla Cecoslovacchia per poter partecipare ad una manifestazione culturale a Pejo, (Trento) “11 Giorni d'Arte Collettiva” ideata da Bruno Munari e organizzata dalla Galleria Sincron. Dopo intraprende viaggio in Francia a seguito del quale si stabilisce definitivamente in Italia vicino a Novara dove fruisce di una borsa di studio privata che le permette di approfondire l'esperienza pittorica.
Nel corso di questo soggiorno viene processata in contumacia per motivi politici e non può tornare nel suo paese. Quindi nel 1970 assieme alla sorella e Angelo Benecchi fondano a Novara  “UXA studio dell’arte contemporanea” l’attività dalla quale però dopo un anno si allontana per completare gli studi di Architettura. 
Si laurea al Politecnico di Milano nel 1976 e fonda il suo studio di architettura. acquisendo nel contempo la Cittadinanza Italiana, pur mantenendo quella Ceca. Dal 1977 esercita la libera professione di Architetto, con incarichi privati e pubblici. Nel 1990 nella Repubblica Ceca, viene riabilitata.

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