Maurizio Gabbana. 25/11 You Make Me Feel Like?!
Dal 20 Aprile 2024 al 05 Maggio 2024
Monza | Milano
Luogo: Galleria Civica
Indirizzo: Via Manfredo Camperio 1
Orari: martedì-venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10 – 13 e 15 - 19
Quella della violenza domestica è una realtà drammatica che a volte si presenta in modo eclatante, a volte si insinua come sottile insidia annidandosi talvolta anche fra le mura di luoghi erroneamente ritenuti più sicuri, coinvolgendo persone di ogni genere ed età. Per sensibilizzare il pubblico su questo grave problema sociale, Diorama Progetti Fotografici in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza presenta la mostra fotografica di Maurizio Gabbana “25/11 You Make Me Feel Like?!” che sarà visitabile gratuitamente da sabato 20 aprile a domenica 5 maggio 2024 presso la Galleria Civica di Monza. L’esposizione consisterà in 20 fotografie in bianconeroformato 60x80 dal forte impatto emotivo, arricchite da una serie di testi con i quali Maurizio Gabbana esprime il suo pensiero sui rapporti di coppia, sui valori umani, sulla società.
La mostra sarà aperta al pubblico dalle 15 di sabato 20 aprile - con inaugurazione ufficiale alle ore 17 alla presenza dell’autore e dell’Assessora alla Cultura Arianna Bettin - fino a domenica 5 maggio.
“La mostra – osserva l’Assessora alla Cultura Arianna Bettin – accompagnerà i visitatori in un viaggio attraverso il dramma della violenza domestica tramite il potente mezzo della fotografia, mostrando con linguaggio simbolico e diretto le sfumature profonde ma prive di colore delle emozioni e della sofferenza di molte donne. Si tratta quindi di un’esposizione che offre una preziosa occasione di sensibilizzazione e riflessione su un tema che resta sempre drammaticamente attuale”.
“Poter ospitare a Monza mostre come questa – ha aggiunto l’Assessore alle Pari Opportunità Andreina Fumagalli – significa tenere i riflettori puntati sulla diseguaglianza di genere e sulle ingiustizie che ancora tante donne subiscono. Per arrivare ad una società oltre ogni discriminazione e violenza è di vitale importanza non smettere mai di coltivare la sensibilità delle persone”.
“Per raccontare il dolore e le emozioni delle vittime della violenza domestica, Maurizio Gabbana ha scelto lo stile delicato ma inteso del bianconero” - commenta Roberto Mutti di Diorama Progetti fotografici. “Questo perché le tante sfumature del grigio che coprono l’ampio ventaglio emotivo che va dalla lievità dell’attenuata luminosità alla profondità emotiva che confina con il nero sono le più adatte a mettere in atto una riflessione profonda che in quanto tale rifugge dalla spettacolarizzazione che il colore avrebbe sottolineato. Maurizio Gabbana è mosso dalla profonda convinzione che l’uso della creatività non sia un vuoto esercizio di stile ma sia finalizzata a trasmettere la profonda interiorità che un autore incarna nell’ambito sociale e morale. Il suo intento è quello di interpretare e trasmettere un’ispirazione che prima è stata sfida e che ora diventa un problema sociale, quello della violenza domestica, realtà drammatica che troppo spesso viene celata sotto una patina di ipocrisia. Il fotografo sceglie invece di andare fino in fondo rifiutando le immagini dirette dello stile cronachistico – e in qualche modo in quanto tali alla fine stereotipate – preferendo al contrario interpretare fotograficamente una dialettica, quella tra uomo e donna, che da violenza psicologica può trasformarsi in fisica, arrivando fino al punto di distruggere l’autostima di un figlio”.
Il pensiero dell’artista. Fotografie e parole
Ogni scatto di Maurizio Gabbana sarà accompagnato da una sua riflessione testuale, come quella qui riportata.
“L’ Essere è perturbato in una realtà assente
Mistificato.
Annullato,
Esorcizzato.
Un’esigenza di confondere,
confondersi,
tra l’ apatica gente
ignorato
da un’ignorante egoistico,
ego.
Uomo & donna
perdutamente in un selfie.
Dove i valori,
dove i colori
dove la Vita,
dove il futuro?
Che è uomo,
che è Donna: che è FRUTTO,
irrefrenabile,
irresistibile, di AMORE Spirituale, universale.”
Maurizio Gabbana
La mostra sarà aperta al pubblico dalle 15 di sabato 20 aprile - con inaugurazione ufficiale alle ore 17 alla presenza dell’autore e dell’Assessora alla Cultura Arianna Bettin - fino a domenica 5 maggio.
“La mostra – osserva l’Assessora alla Cultura Arianna Bettin – accompagnerà i visitatori in un viaggio attraverso il dramma della violenza domestica tramite il potente mezzo della fotografia, mostrando con linguaggio simbolico e diretto le sfumature profonde ma prive di colore delle emozioni e della sofferenza di molte donne. Si tratta quindi di un’esposizione che offre una preziosa occasione di sensibilizzazione e riflessione su un tema che resta sempre drammaticamente attuale”.
“Poter ospitare a Monza mostre come questa – ha aggiunto l’Assessore alle Pari Opportunità Andreina Fumagalli – significa tenere i riflettori puntati sulla diseguaglianza di genere e sulle ingiustizie che ancora tante donne subiscono. Per arrivare ad una società oltre ogni discriminazione e violenza è di vitale importanza non smettere mai di coltivare la sensibilità delle persone”.
“Per raccontare il dolore e le emozioni delle vittime della violenza domestica, Maurizio Gabbana ha scelto lo stile delicato ma inteso del bianconero” - commenta Roberto Mutti di Diorama Progetti fotografici. “Questo perché le tante sfumature del grigio che coprono l’ampio ventaglio emotivo che va dalla lievità dell’attenuata luminosità alla profondità emotiva che confina con il nero sono le più adatte a mettere in atto una riflessione profonda che in quanto tale rifugge dalla spettacolarizzazione che il colore avrebbe sottolineato. Maurizio Gabbana è mosso dalla profonda convinzione che l’uso della creatività non sia un vuoto esercizio di stile ma sia finalizzata a trasmettere la profonda interiorità che un autore incarna nell’ambito sociale e morale. Il suo intento è quello di interpretare e trasmettere un’ispirazione che prima è stata sfida e che ora diventa un problema sociale, quello della violenza domestica, realtà drammatica che troppo spesso viene celata sotto una patina di ipocrisia. Il fotografo sceglie invece di andare fino in fondo rifiutando le immagini dirette dello stile cronachistico – e in qualche modo in quanto tali alla fine stereotipate – preferendo al contrario interpretare fotograficamente una dialettica, quella tra uomo e donna, che da violenza psicologica può trasformarsi in fisica, arrivando fino al punto di distruggere l’autostima di un figlio”.
Il pensiero dell’artista. Fotografie e parole
Ogni scatto di Maurizio Gabbana sarà accompagnato da una sua riflessione testuale, come quella qui riportata.
“L’ Essere è perturbato in una realtà assente
Mistificato.
Annullato,
Esorcizzato.
Un’esigenza di confondere,
confondersi,
tra l’ apatica gente
ignorato
da un’ignorante egoistico,
ego.
Uomo & donna
perdutamente in un selfie.
Dove i valori,
dove i colori
dove la Vita,
dove il futuro?
Che è uomo,
che è Donna: che è FRUTTO,
irrefrenabile,
irresistibile, di AMORE Spirituale, universale.”
Maurizio Gabbana
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