Robert Capa. Retrospective
Dal 07 Ottobre 2018 al 27 Gennaio 2019
Monza | Milano
Luogo: Arengario
Indirizzo: piazza Roma
Orari: Da martedì a domenica 10-19. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso
Enti promotori:
- Comune di Monza
Costo del biglietto: Intero 11, € Ridotto 10 € per gruppi di almeno 12 visitatori e titolari di convenzioni appositamente attivate, Ridotto speciale 4 € per scuole under 18. Gratuito minori di 6 anni, 2 accompagnatori per classe e accompagnatore di disabili. Prevendita 1 € a persona
Telefono per informazioni: 199 15 11 21
E-Mail info: mostre@civita.it
Sito ufficiale: http://https://www.mostrarobertcapa.it
«Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino»
Robert Capa
La mostra è dedicata alla figura di spicco del fotogiornalismo del XX secolo e presenta oltre 100 fotografie in bianco e nero, che il fotografo, fondatore di Magnum Photos nel 1947 insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David “Chim” Seymour e William Vandivert, ha scattato dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina, per una mina anti-uomo.
Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere raccontano la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà della guerra. Gli scatti, divenuti iconici – basti pensare alle uniche fotografie (professionali) dello sbarco in Normandia delle truppe americane, il 6 giugno 1944 – ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del XX secolo, di cui Capa è stato testimone oculare.
La rassegna è articolata in 13 sezioni e si conclude con una novità, un’aggiunta inedita per questa tappa monzese, la sezione “Gerda Taro e Robert Capa” un cammeo di tre scatti: un ritratto di Robert, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto”, un modo per portare in mostra la loro vicenda umana e la loro relazione.
Robert Capa (Budapest, 22 ottobre 1913 -Thai Binh, Indocina, 25 maggio 1954), è lo pseudonimo di Endre Friedmann, inventato nel 1936 insieme alla compagna Gerda Taro. In giovane età abbandona la terra natale a causa del proprio coinvolgimento nelle proteste contro il governo di estrema destra e va a vivere in Germania. L'ambizione originaria di Capa è di diventare uno scrittore, ma l'impiego presso uno studio fotografico a Berlino lo avvicina al mondo della fotografia, dove collabora con l'agenzia fotogiornalistica Dephot sotto l'influenza di Simon Guttmann. Da loro riceve il suo primo incarico a Copenhagen nel 1932 per la conferenza di Trotskji. Nel 1933 lascia la Germania alla volta della Francia a causa dell'avvento del nazismo (Capa era di origini ebraiche), ma in Francia incontra difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance. Dal 1936 al 1939 si trova in Spagna, dove documenta gli orrori della guerra civile, insieme alla sua giovane compagna Gerda Taro, a cui è dedicato “La ragazza con la Leica” il romanzo di Helena Janeczek, recente vincitrice del Premio Strega. Un po' per sfida, un po' per opportunità, i due “inventano” il personaggio “Robert Capa”, un fantomatico celebre fotografo americano giunto a Parigi per lavorare in Europa. Grazie a questo curioso espediente la coppia moltiplica le proprie commesse. All'inizio, in effetti, il marchio "Capa-Taro" fu usato indistintamente da entrambi i fotografi. Successivamente i due divisero la 'ragione sociale' – CAPA - e Endre Friedman adottò definitivamente lo pseudonimo Robert Capa per sé. Gerda morirà sotto i cingoli di un carro armato a soli 27 anni.
Capa sarà poi in Cina per la resistenza contro l’invasione giapponese nel 1938. Dopo alcuni mesi a Londra, nel 1943 viene inviato in Nord Africa e poi segue lo sbarco degli alleati in Sicilia. In mostra è esposta una ampia selezione delle foto scattate nell’isola e poi risalendo fino a Napoli e Cassino.
Capa seguì poi lo sbarco in Normandia nel famoso D-Day, da lui straordinariamente documentato. La mostra presenta poi la liberazione di Parigi nel 1944, l’invasione della Germania nel 1945, il viaggio in Unione Sovietica nel 1947, la fondazione ufficiale dello stato di Israele nel 1948 e infine il suo ultimo incarico in Indocina nel 1954, anno della sua morte per una mina anti-uomo.
Da martedì a domenica 10-19. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso
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